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Sequestrano, interrogano e simulano la fucilazione di un militante dell’MTD di Lanus (Buenos Aires)

4 Marzo 2007

Riporto il comunicato dell'MTD Fronte Popolare Dario Santillan sul sequestro di Carlos, un militante dell'MTD di Lanus, un compagno e un amico mio come anche di Dario, un incredibile militante che è stato assassinato nella stazione di Avellaneda nel Conurbano Sur di Buenos Aires dopo un corteo in cui la polizia scatenò gli scontri per cercare di arrestare il ciclo di lotte che stava sconvolgendo l'Argentina e tutto il mondo. Non è bastato ammazzare Dario, che anzi è diventato per tutti un monito a non mollare mai.

Attraversare i cortei in ricordo di Dario e Maxi, un altro giovane militante assassinato in quello stesso giorno (in cui Carlos fu ferito proprio mentre era in strada con Dario), è un'esperienza che è difficile raccontare, che ti fa tornare i brividi anche anni dopo, e che per me è forse uno delle emozioni che ogni tanto mi richiamano alla necessità di non mollare mai, di non dimenticarsi mai che esistono dei motivi profondi per cui si continua a lottare, che vanno spesso al di là della nostra vita.

L'esperienza dei Movimenti di Lavoratori Disoccupati (MTD) in Argentina è una di quelle realtà politiche e sociali che ti fanno sperare che il clima di deriva culturale che viviamo ogni giorno nelle strade delle nostre città qui in Itlaia venga spazzato via da qualcuno che conosce ancora il significato di dignità, cambiamento sociale e lotte popolari. Dopo che sono tornato dall'Argentina ho pensato spesso di tornarci, ma qualcosa mi ha sempre trattenuto, la voglia di provarci anche nel luogo dove sono nato e cresciuto, di capire se le persone che mi stanno intorno vogliono anche loro cambiare qualcosa oppure se sta bene loro così com'è. In questi ultimi mesi sabbatici o quasi dalla politica, ho pensato spesso di tornare a Lanus, e non è escluso che accada.

Intanto continuo a osservare l'indifferenza con cui  si osserva quello che accade altrove, non ravvisando nell'esperienze del Latino America o dell'Africa qualcosa che speriamo presto sconvolgerà la nostra comoda e adeguata vita da primo mondo.

 

Sabato 2 marzo 2007
Comunicato Stampa del Movimento dei Lavoratori Disoccupati – Fronte Dario Santillan

SEQUESTRANO, INTERROGANO E SIMULANO LA FUCILAZIONE DI UN REFERENTE DEL MTD-FRONTE DARIO SANTILLAN. DOPO SETTE ORE DI CALVARIO VIENE LIBERATO.

Ieri, venerdì 2 marzo, mentre si dirigeva a una riunione dei delegati del MTD-Fronte Popolare Dario Santillan nella zona di Costitucion, Buenos Aires, Carlos Leiva, dell'MTD di Lanus, è stato sequestrato. Il fatto è avvenuto poco dopo le 12:00 a pochi isolati dai locali del nostro Movimento verso i quali si stava dirigendo il referente, ad opera di tre persone che lo hanno costretto a salire in una Polo grigia con i vetri polarizzati. I sequestratori lo hanno tenuto prigioniero in una stanza che sembrava essere un laboratorio disabitato, dove lo hanno legato a una sedia e lo hanno interrogato sulla sua attività politica, domandando chi siano i “capi” della sua organizzazione e i “responsabili” delle mobilitazioni, chiedendogli se voleva essere un guerrigliero, se volesse che la sua faccia apparisse di fianco a quella di Santillan, riferendosi ovviamente al giovane militante assassinato nella stazione di Avellaneda, compagno di militanza politica di Carlos. Durante l'interrogatorio i sequestratori hanno dimostrato di conoscere molto bene i movimenti di Carlos negli ultimi giorni. Carlos ha raccontato, dopo essere stato liberato, che i rapitori erano gente preparata, che riceveva e faceva continuamente chiamate al telefono nelle quali parlavano della situazione del sequestrato. Carlos non è stato picchiato ma, dopo un lungo interrogatorio senza risposte da parte del referente del nostro movimento, uno dei rapitori lo ha costretto a mettersi in ginocchio e gli ha detto: “Sarai il secondo desaparecido. Il capo dice che ti dobbiamo far fuori, quindi ormai per te è finita”, premendo più volte il grilletto di un'arma scarica posta a contatto con la sua testa. Dopo circa sette ore durante le quali questo tipo di situazioni si sono verificate più volte, lo hanno rimesso sull'auto e dopo vari minuti di tragitto lo hanno buttato per strada nei dintorni di Villa 21 a Barracas. In pochi minuti, Carlos è stato aiutato da alcune persone del luogo ai quali Carlos ha chiesto di essere portato a Lanus. Nel tragitto verso la fermata dell'autobus, un poliziotto di strada ha notato la situazione di Carlos e si offerto di accompagnarlo al Commissariato 30 per esporre denuncia, cosa che il referente ha fatto. La denuncia è stata registrata presso il Commissariato 30 nella notte.

La lettura del Movimento di Lavoratori Disoccupati (MTD – Fronte Popolare Dario Santillan) fa propria l'analisi di Carlos Leiva, ritenendo i fatti in continuità con gli incidenti che si sono verificati durante l'ultima mobilitazione alla Stazione di Avellaneda del 26 febbraio ad opera di infiltrati della polizia in borghese nel corteo della nostra organizzazione. Ogni 26 del mese ci mobilitiamo alla Stazione di Avellaneda per ricordare Dario e Maxi, reclamando una sentenza per i responsabili politici del loro assassinio. In quest'ultima occasione i compagni del nostro movimento hanno identificato due persone che avevano visto altre volte tra le fila della polizia, vestiti in borghese, che camminavano all'interno della manifestazione cercando di portarsi nelle prime linee della stessa, dove venivano prese le decisioni circa lo svolgimento del corteo. Una volta individuati, è stato chiesto loro di identificarsi, richiesta alla quale i soggetti hanno risposto con aria di sfida e minaccia, allontanandosi però dal corteo. Il nostro compagno Carlos è stato uno di quelli che hanno discusso con queste persone, “servizi segreti”, per obbligarli a lasciare la manifestazione. Durante la sua prigioni, nel momento in cui è stato a viso scoperto, uno dei rapitori lo sfidava ad alzare lo sguardo dicendogli: “se sai chi sono, non fare il coglione, guardami, non mi conosci?”.

QUESTO INCIDENTE NON E' UN FATTO ISOLATO. Mentre il Ministro Anibal Fernandez si vanta di non mandare poliziotti armati alle manifestazioni, sono tornati di moda gli infiltrati in borghese appartenenti alle diverse forze dell'ordine e ai diversi servizi segreti, con la funzione di idenficare i referenti delle organizzazioni popolari durante le varie proteste, aizzare e, come è successo in altre occasioni come davanti al Municipio di Buenos Aires, generare situazioni che diano l'avvio all'intervento repressivo della polizia e all'arresto di militanti popolari. In particolare le proteste ad Avellaneda e al Puente Pueyrredon sono state segnate in maniera evidente e grossolana da queste provocazioni, proprio dal giorno in cui il ministro Anibal Fernandez ha esposto il suo progetto per “liberare il ponte dalle proteste dei piqueteros”, attraverso l'uso della Gendarmeria e dei Servizi.
In questo caso la situazione acquisisce una maggiore gravità dal punto di vista istituzionale: questi agenti dei servizi dimostrano decisione, competenza e impunità circa l'esecuzione di sequestri, interrogatori e simulazione di fucilazioni di una persona, ripercorrendo i metodi della AAA, godendo di piena libertà d'azione nel mezzo della Capitale Federale, situazioni che il governo insiste a definire come episodi che appartengono al passato, ma che purtroppo continuano a ripetersi nel presente con protagonisti forze che il governo dovrebbe essere in grado di controllare.
Ovviamente la metodologia con cui si è realizzato questo nuovo fatto si può spiegare solo con l'impunità di cui godono i sequestratori di Julio Lopez, che risulta tuttora desaparecido, e la grottesca impunità per coloro che hanno sequestrato il compagno Luis Gerez, un caso in cui il governo affermò di sapere esattamente cosa fare e chi ne fossero i protagonisti, ma che alla fine è risultato coperto da un mantello insondabile di impunità. La stessa impunità che si evidenzia nella mancanza di indagini circa le decine di minacce che pesano sui militanti di organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani come HIJOS a La Plata e molte altre.

Carlos Leiva, 34 anni, è il principale referente sociale del Barrio La Fe, dove vive da quando è nato. Lavora in un forno comunitario del movimento ed è delegato del MTD del Fronte Popolare Dario Santillan da 6 anni. La sua attitudine impegnata lo ha portato a essere protagonista sia dri relazioni istituzionali come la difficile udienza con l'intendente di Lanus Quindimil, come delle mobilitazioni, come ad esempio il corteo del 26 di giugno 2002 dove è stato ferito dalle azioni di polizia comandate da Fanchiotti. E' stato testimone della causa contro quest'ultimo, e parte civile della causa che chiede di indagare e condannare i responsabili politici del Massacro di Avellaneda, identificandoli nell'ex Presidente Duhalde e nell'attuale deputato del Parlamento Juan José Alvarez tra gli altri.

Come Fronte Popolare Dario Santillan affermiamo con forza che queste azioni, più che raggiungere il loro obiettivo di distruggere le organizzazioni popolari e disarticolare le lotte per un futuro migliore, ci danno più forza per continuare nelle nostre battaglie. Sia Carlos Leiva che i suoi compagni e le sue compagne abbiamo già resistito alle minaccie dopo gli scontri sul Puente Pueyrredon del 2002, nonostante le quali siamo arrivati a un processo con condanne esemplari per gli assassini di Dario e Maxi. Ora continueremo a denunciare le azioni di gruppi repressivi e dei servizi segreti che agiscono contro il popolo, e a lottare giorno dopo giorno per un paese di giustizia e uguaglianza.

Allo stesso modo facciamo sapere che se la causa davanti alla giustizia arriverà a un processo, insieme al Dr. Pandolfi che difende Carlos Leiva, noi ci costituiremo parte civile per spingere ad accellerare le indagini. Di fronte a questo atto gravissimo, che sappiamo essere legato alle provocazioni di agenti dei servizi infiltrati nelle mobilitazioni dell'ultimo 26 di gennaio, esigiamo che il Governo identifichi gli agenti infiltrati nella manifestazione stessa. Esigiamo inoltre le azioni illegali da parte delle agenzie di sicurezza dello Stato cessi immediatamente.

SENTENZA E CONDANNA PER TUTTI I REPRESSORI DI IERI E DI OGGI!
RIDATECI VIVO JULIO LOPEZ ORA!
INDAGINI PER TUTTE LE MINACCIE E LE INTIMIDAZIONI CONTRO I MILITANTI POPOLARI!

Fanno parte del Fronte Popolare Dario Santillan:
Gran Buenos Aires: MUP de Quilmes, Fcio. Varela, Alte. Brown y La
Matanza, MTD Lanus, MRV 26 de junio, MTD Lomas, MTD "Dario Santillan" Alte.
Brown, Centro Popular Agustin Tosco, MTD "La Verdad" de Guernica, Coop. de
Trab. Rurales de San Vicente, Coop. de Trab. Solidarios, FTC de Ezeiza, MTD
de Ezeiza, MTD "Javier Barrionuevo" de E. Echeverria, MTD La Canada, CTD
"Trabajo y Dignidad" de Fcio. Varela, Agrup. de trabajadores "Herramienta"
de Ezeiza, Mov. de Trabajadores Comunitarios de Lujan.
La Plata- Berisso- Ensenada: MUP de La Plata y Veronica, MTD de La Plata, MTD de Berisso, COPA La Plata (AULE, Cambium, MUECE, El pelo de Einstein, Minga, Idea), Red de Comercio Justo, Grupos educativo-infantil Juanito Laguna y Tiburones y
Mojarritas, Agrup. de trabajadores "La Fragua".
Rosario: Frente Santiago Pampillon – El Grito, CTD "Anibal Veron".
Capital Federal: MTD "Dario Santillan", MTD Lugano, Centro Cultural Tupac Amaru, Agrupacion Territorial Companeros.
Tucuman: Coord. de Organizaciones Barriales Autonomas.
Mar del Plata: Mov. Universitario de Base "Dario Santillan", Solidaridad
Antimperialista Latinoamericana.
Rio Negro: MTD "Dario Santillan" de Cipolletti.
Formosa: MUP de Ibarreta
 

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