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Preludio al G8: ribaltando le strade di amburgo!

29 Maggio 2007

Finalmente succede qualcosa.

Siamo di nuovo in circolazione. C'e' voluto un po' di tempo e siamo fuori forma, ma ci stiamo rimettendo in sesto velocemente. Dopo aver cordonato una manifestazione legale e autorizzata per cinque ore filate, non ci stavamo piu' dentro. Era la prima mossa nel riscaldamento in vista del summit g8 a Heiligendamm, e volevamo tutti cominciare con il piede giusto. La citta' di Amburgo voleva mandare un messaggio al mondo chiaro e tondo: "abbiamo i manifestanti violenti sotto controllo al 100%". I poliziotti avrebbero solo dovuto mantenere la calma, agire con disciplina e tutto sarebbe filato liscio. I manifestanti, dal canto loro, volevano ribaltare la citta', volevano mostrare al g8 che non e' il benvenuto e che tutti coloro che vogliono ospitare il summit pagheranno caro la decisione. Tra i mille vestiti di nero nelle prime file e le altre migliaia dietro di loro, la tensione era palpabile. Le grida "fight the system, fight the state, fight capitalism, fight g8" scandivano la determinazione dei manifestanti. Chi sarebbe partito per primo? Gli sbirri avrebbero usato gli idranti? Gli anarchici avrebbero rotto gli indugi e cominciato la bambola?

Il G8 2007 sara' la salva di apertura di un nuovo ciclo di lotte contro il capitale, magari quello definitivo considerata la crisi ecologica senza via d'uscita a cui si sta facendo fronte? Da due anni il movimento autonomo in Germania e in particolare il Network Dissent si stanno organizzando per la prossima settimana di azioni. La posta non e' mai stata cosi' alta: fino ad oggi la "Guerra al Terrore" ha oscurato la freschezza del movimento, ma in Germania anarchici e autonomi potrebbero riconquistare il palco della storia con una vittoria decisiva contro il capitale.

Muoviti, svelto. Fermo. Tira, lancia. Tira su quel legno. Corri. Gira, li'! Occhio alla Snatch Squad. Quali sono? Quelli vestiti di nero con dei rombi rossi sulla schiena. Merda, eccoli… Sono loro che cercheranno di arrestarti. Muoviti! Ma chi sono quegli altri? Non ti preoccupare, sono i verdi. I verdi? Si, verdi, sono come la guardia nazionale. Non ti arresteranno, magari pero' ti menano un po'. E quelli? Chi? Quelli con la divisa verde scuro e blu scuro. Ah, quelli… Quelli sono qui per fermarti.. Fai attenzione.

La moderna incarnazione del movimento autonomo e' anarchica, giovane piu' o meno, e parecchio punk. Anche se il movimento e' rifluito un po' negli ultimi anni, sembra che l'arrivo del g8 in germania, con i raid della polizia di maggio contro i centri che organizzavano la protesta abbia unito lo spesso diviso e autocritico movimento Autonomen. Nonostante il risentimento della polizia, i raid hanno avuto anche l'effetto collaterale di creare maggiore simpatia nei confronti delle mobilitazioni da parte dei media popolari, come anche dell'opinione pubblica. Inoltre, nella "Rossa Amburgo", patria di insurrezioni, pirati, e un noto torneo di calcio antifascista, e' difficile distinguere gli abitanti della zona dai black block.

Shhhhhhh. Cosa? Stai fermo, ci stanno cercando. Fermo… Fermo… ORA!

La polizia e' nervosa, molto nervosa. E ha ragione. Per mesi, le macchine degli agenti sono state bruciate, e ora stranieri da tutto il mondo stanno convergendo su Amburgo, nell'ex teatro Rote Flora occupato da quasi venti anni. La dinamica della polizia e' quantomeno freudiana: la polizia vorrebbe liberare il proprio subconscio fascista e ripulire le strade di tutti i manifestanti. Per fattori quali l'opinione pubblica e la loro brutalita', che stanno tornando loro indietro come un boomerang nelle corti tedesche, la polizia non puo' semplicemente spiaccicare a terra i manifestanti senza un pretesto. Quindi, gli agenti esprimono la loro frustazione con una attenzione anale ai dettagli sulle piu' piccole regole circa le dimensioni degli striscioni, il travisamento, e cosi' via. Spesso fermano un corteo per trenta minuti per la minima infrazione alle loro "regole".

Il ponte era una trappola, lo sapevamo tutti. E' esattamente dove ci volevano e noi ci eravamo finiti con tutte le scarpe. Ovvio… qualche fuoco d'artificio era partito, qualche pietra era volata sopra le teste degli sbirri, e un paio di arresti erano riusciti a farli… Era la loro tana, era il minimo che potesse accadere. Non avevamo una possibilita' su un milione. Cosa? Il convergence center… l'occupazione. Hanno circondato il Rote Flora. Entreranno? Non penso… Se ci provano non finisce bene per nessuno, neanche per loro. Stanno tirando su le barricate, piazzamoci dietro. Arrivano gli idranti… Beh, muoviti! Di qua, in questa vietta… Ci siamo tutti?

Questo sta portando quasi tutti i cortei o le manifestazioni a diventare un esercizio di frustrazione, una partita di scacchi in cui entrambi i giocatori cercano di piegare, senza spezzare, le regole attraverso un processo di negoziazione molto rigido. Almeno fino a che infrangere le regole diventera' un vantaggio. Mentre marciano, gli anarchici tedeschi si imbarcano con la polizia in una serie di trattative molto caute, fino a che la manifestazione arriva piu' vicino possibile al vero obiettivo (per esempio il distretto finanziario, una manifestazione fascista, o in questo caso il summit EU-ASEM nel municipio), e a quel punto il gioco e' fatto. La manifestazione diventa aggressiva nei confronti dei ranghi della polizia, cercando di fare danni lasciando il percorso ufficiale in blocco, o di dividersi in piccoli gruppi per costruire barricate e attaccare le auto della polizia. Sembra esserci anche una certa tradizione di ritrovarsi la notte dell'azione per ulteriori danni nelle strade.

Penso di essere in trappola. Non panicare, guardati attorno! Faranno un arresto di massa. Ok, sbirri vestiti di nero di la', proviamo ad andare di la', sbirri in verde, non si passa. Gira dall'altra parte, sbirri in blu. Ok. Circondati. Dov'e' il mio gruppo? Non importa, devo trovare una via d'uscita. Opzione 1: unirsi al black block e cercare di aprirsi una via con scontri. Opzione 2: fare il finto tonto e cercare di svignarsela. Vediamo se funziona.

Le tattiche della polizia in Germania sembrano essere una combinazione di guerra psicologica e dimostrazioni di forza, con una certa enfasi sull'aspetto dimostrativo, dato che non sembrano in grado di agire a meno di essere provocati e non sembrano procedere generalmente ad arresti di massa, ma semplicemente circondano la manifestazioni su tutti i lati per "mantenere tutto in ordine". La polizia puo' essere divisa in gruppi. Primo c'e' la polizia federale e quella locale che vestono di verde e di blu. All'interno di questi gruppi si possono riconoscere quelli con la A sul casco che sono i poliziotti da caserma, con poca esperienza. Il vero motivo di preoccupazione pero' e' la sorveglianza intensa fatta dalla polizia (anche se a differenza che in Gran Bretagna senza l'uso di telecamere a circuito chiuso), che fa ampio uso di poliziotti in borghese all'interno dei cortei ai fini dell'identificazione di chi ha infranto la legge, e di poliziotti dotati di videocamere ai margini del corteo (che sono addestrati a filmare i particolari dei membri del blocco, come ad esempio le scarpe). Ci sono anche le unità di individuazione ("Snatch Squad") che sono vestite completamente di nero e che sono addestrate a penetrare velocemente e violentemente all'interno del corteo per arrestare persone particolari, come un branco di squali. Per quanto brutto sembri, e' importante notare che le procedure che la polizia tedesca usa nel controllo della folla sono abbastanza prevedibili e fino a che uno rimane in gruppi molto stretti, e' difficile essere pescato dalle "Snatch Squad". La polizia tedesca e' ben lungi dall'essere invincibile, nonostante voglia far credere a tutti il contraio, e si puo' prevalere sulle loro tecniche.

Vicino… ci sono andato troppo vicino. Saremmo venuti a riprenderti. Cosa? E' folle… avrebbero acchiappato pure voi. Senti, ne manderanno altri. Hanno dichiarato lo stato di emergenza? L'ho sentito anche io. Merda, sono una marea. Torniamo al Flora. No. Non e' sicuro. Ok, allora, spariamo.

Un Blocco Nero di migliaia di persone contro l'ASEM, macchine degli sbirri distrutte, una scarramuccia di fronte al convergence center: non male per un giorno di lavoro. Adesso ci sono una cifra di dibattiti su cosa fare esattamente nei prossimi giorni. Le manifestazioni sono decentralizzate ma preparate nei dettagli. E' difficile persino per i tedeschi dire dove avverranno i momenti di maggiore scontro: ci sono tre citta' su cui tutti stanno convergendo, una contro manifestazione contro un migliaio di fascisti E un enorme presidio a Rostock contro il g8, tutto nello stesso giorno, blocchi ad aeroporti e strade, come numerosissime marce e cortei vicino Heiligendamm e Rostock. A presicndere dai particolari, le energie tra gli anarchici europei sono montate come una scarica elettrica, e se c'e' qualcosa di certo, e' che la scarica esplodera'.

Eravamo migliaia al corteo. Centinaia che hanno ribaltato le strade. 85 arresti circa. Non male per cominciare. Niente male davvero.

Original version at http://de.indymedia.org/2007/05/179085.shtml

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  1. Gianni
    29 Maggio 2007 a 17:40 | #1

    Bella viva la rivoluzione apparente viva gli ormoni.
    I g8 faranno quello che vogliono e voi verrete bevuti in massa, non senza la soddisfazione di avere bruciato una macchina degli sbirri.
    Isolati dalla popolazione e braccati dagli sbirri.
    Bella storia sembra che Genova non abbia insegnato nulla.
    Tutti con una bella divisa nera.
    Contento tu contenti tutti.
    Per quel che mi riguardo l’unico esercito che mi piace è quello dei clown army.

    L’estetica dello scontro non porterà alcun risultato.

  2. 29 Maggio 2007 a 18:21 | #2

    Sempre a scassare i maroni. Se invece di fare i conti in tasca a chi fa qualcosa, faceste qualcosa, ora ci sarebbero mille cortei, diversi nel metodo ma tutti pronti ad accerchiare il nemico (il capitale?, la polizia?). Invece come al solito si cade in quello che vogliono loro, la divisione del movimento. Un saluto al blocco tedesco.

  3. tro
    29 Maggio 2007 a 20:38 | #3

    scusa stobados, io non sono neppure d’accordo con il Gianni, ma dopo che un movimento unito ha “accerchiato” il nemico, mi spieghi cosa cambia nel mondo?
    e non sono polemica, credimi

  4. nero
    29 Maggio 2007 a 22:48 | #4

    Caro Gianni,
    prima di tutto vaffanculo.
    in secondo luogo dovresti documentarti: io ho solo riportato un articolo che ho tradotto e che racconta UN punto di vista sul corteo di ieri ad Amburgo.
    in terzo luogo puoi tenerti le tue opinioni se le devi esprimere cosi’, io se vuoi ti spiego le mie: se proprio dovessi dire cosa mi ha insegnato genova, mi ha insegnato che quello che fa piu’ male al g8 è la sensazione di essere sotto attacco, il valore simbolico di tutti coloro che non accettano di essere militarizzati e ordinati (inclusa la clown army, per quanto MI riguarda, ma incluse anche molte altre forme).
    Ognuno trae gli insegnamenti che vuole: il g8 non è un momento in cui si vince o si perde contro il capitale (tro, ti prego, la banalizzazione uccide la politica), ma un momento altamente simbolico in un mondo di simboli. Ognuno decide come giocare il proprio ruolo in tutto questo.

    Il moralismo con cui il babau della violenza viene affrontato in molti circoli della politica è vomitevole, oltre che indizio di pochissima disponibilità al confronto con la realtà e di scarsissima attitudine al ragionamento politico. E i recenti fatti di Milano, ma soprattutto cio’ che e’ avvenuto dopo, lo dimostrano ampiamente.

  5. gianni
    30 Maggio 2007 a 17:09 | #5

    Grazie per il vaffanculo lo prendo come un complimento da parte tua.

    Come devo esprimere le opinioni come vuoi tu?
    Certo essendo abituato agli yesmen che ti hanno circondato in questi anni… capisco.
    Forse sono stato un po’ duro, ma parlami di conquiste sociali, di vittorie politiche, anche ottenute con la violenza (forse l’unica di questi ultimi anni è quella del cpe in Francia).
    Parli dei fatti di Milano penso di sapere di cosa parli, Alleanza NAzionale ci ha fatto una campagna elettorale sfruttando l’immagine da primi anni ’80!
    Il problema della violenza Bau bau è soprattutto la strumentalizzazione che ne viene fatta.
    Ancora non l’hai capito.
    Comunque se proprio ti diverte fare il duro buon per te.
    Dietro a certe spinte sono rimaste solo macerie…..
    Mi piacerebbe che in Germania durante il g8 ci fosse qualcosa di più utile di 4 auto bruciate sull’altare mediatico dello scontro estetico.
    Mi piacerebbe veramente vedere in difficoltà i g8 e non i loro stupidi servi in divisa.
    Ciao

  6. ppn
    30 Maggio 2007 a 23:36 | #6

    …e però devi ammettere che codesto gianni non è che si esprima tanto diversamente da te…
    Uno scontro tra eghi (egos egoi?)…

    Da quel che ho capito la tua aureola di capo (capò capetto?) autonomen te la devi ancora levare di dosso, pena la ciclica visita di gianni vari, con sassolini nelle scarpe annessi. Va beh, sono i vostri giochini, contenti voi…

    …io però non ho capito il senso della faccenda: quello che riporti è un inno al “vabbè, sfasciamo la baracca, tanto…” oppure vermente credi che l’estetica -maddechè?- della violenza paghi (se non in maniera del tutto nichilista/autolesionista e soprattutto e come sempre: autoreferenziale). I tiggì dicono come sta il mondo, non indimedia. se domani il tg4 dice che la terra è piatta, la terra E’ piatta. forse è il caso di riflettere sul fatto che l’estetica della violenza -maddechè- ce la si può godere allo specchio, Gli Altri (ci vorrebbero le virgolette per calcare la mano) la condannano come stupidità.
    Magari bisognerebbe evolversi. altrimenti sai come si dice: evolviti o muori (anche solo politicamente).

    ciao,

  7. nero
    30 Maggio 2007 a 23:55 | #7

    Infatti il problema non è ben centrato.
    Io penso che possano coesistere diverse risposte a un medesimo problema. La mia attività politica quotidiana affronta il problema delle conquiste materiali in maniera estremamente concreta (e il lavoro dei collettivi di cui faccio parte parla abbondantemente per se’).
    Penso che il g8 non sia un luogo di potere vero e proprio, ma un simbolo. Spero su questo siamo d’accordo. L’estetica della violenza è anch’essa un simbolo. Puo’ essere usata in maniera intelligente (ampi discorsi ma poca capacita’/possibilita’ di metterli in pratica) oppure in maniera un po’ semplicistica.
    Penso che in alcuni casi anche la sua simbologia estremamente semplicistica abbia una sua funzione importante dal punto di vista dell’immaginario: la possibilità concreta che opporsi non è impossibile.

    La cosa non va confusa con il fatto che opporsi ai meccanismi economici o politici concretamente sia equivalente a spaccare una vetrina. Mi sono spiegato meglio?

    L’ambito del g8 è un meccanismo di simbologie elementari, l’estetica della violenza pure. Certo si puo’ fare di meglio, ma forse in ambiti meno elementari e quindi piu’ legati al concreto (che è sempre complesso).

    PS: il pezzo l’ho tradotto come semplice testimonianza di quello che stava accadendo, come ho tradotto gli altri comunicati stampa. tanto per essere chiari.

  8. ppn
    1 Giugno 2007 a 14:47 | #8

    …ma del comunicato non me ne frega nulla, ho capito che lo riporti. Non ho capito quando dici che ci si può opporre. Certo, puoi essere fisicamente lì a sbatterti contro i pulotti di turno. intanto il g8 non ti caca manco per sbaglio, no, non è vero, se fai casino -o anche se a qualcuno conviene metterti in mezzo- ti condanna alla pubblica gogna come facinoroso (e tu da quel momento devi dimostrare di non esserlo, cosa che mi sembra nessuno sia mai riuscito a fare). E il risultato qual’è? A me sembra che non cambi niente la presenza o meno di cortei contro. Spero di sbagliarmi eh…
    Magari la protesta darà i suoi frutti quando la politica mainstream deciderà che le conviene mostrarsi più benevola verso el pueblo y la tierra.

    Ma la di là dell’utilità o meno, quello che non capisco è: cui prodest? Tu parli di simboli ma secondo me sono sfoghi e ancora una volta, il problema è che sono autoreferenziali. Il movimento non fa nulla per avere una voce verso l’esterno, contunua a farsi i cazzi suoi per sè stesso. Boh…comunque…

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