Meno tre
Il Parma è la penultima in classifica di Serie A, mentre il Pescara è la penultima in classifica di Serie B: questa è una differenza sostanziale che Mughini non riesce a percepire; forse per la stessa macroscopica ragione per cui non capisce che noi abbiamo sprecato 1000 milioni in giocatori che non li valevano, mentre loro ne hanno sprecati molto meno in giocatori e molti di più in mazzette e regali.
In ogni caso i nerazzurri a San Siro partono come al solito leziosi, con tanta voglia di regalare patemi d'animo ai loro tifosi. Nel primo tempo si mangiano quintali di goal fatti, in particolare uno con la lavatrice Adriano (che a dispetto dell'assist per il due a zero di Crespo e un paio di sgroppate non è ancora convinto di essere un umano). In realtà è tutto il settore che sembra un po' imballato, con tiri molto deboli e pochi scatti: certo almeno Crespo si muove, mentre Adriano dall'alto dei suoi 15 anni è sempre nel posto sbagliato, frenando tutta la manovra sulle linee verticali.
A centrocampo recuperiamo miliardi di palloni (Cambiasso e Dacourt ineguagliabili), anche se Stankovic non riesce a fare un passaggio giusto neanche a scriverglielo su un foglio di carta. In compenso un paio di volte scende da solo scartandosi mezzo Parma e il gol gli perdonerebbe tutto. Ma non riesce a centrare la porta con la violenza che gli è consueta.
Dietro Burdisso e Matterazzi basterebbero da soli a fare fronte ad almeno due Parma, e Toldone in gran giornata fino a che non c'è bisogno di accennare l'uscita è insuperabile. Maicon un'ira d'iddio, se mettesse pure dentro la palla del due a zero solo a tu per tu con il portiere, sarebbe da portare al soglio pontificio. Maxwell fa una partita del cazzo, ma come sempre nel calcio, chi fa peggio è premiato con un goal da rivedere per anni: tocco a scavalcare un avversario sulla linea del fallo laterale, triangolo con Crespo, in area tocco leggero sinistro-destro-sinistro e bordata sotto la traversa imprendibile. Allo stesso modo Adriano che non ha combinato niente in novanta minuti viene lanciato da Recoba, sgroppa come dovrebbe saper fare e appoggia al centro per il goal numero 200 di Crespo nel professionismo europeo.
Proprio il chino merita un discorso a parte: si conferma un nano da giardino, un po' come Mariolino Corso, dovrebbero lasciarlo in un fazzoletto di campo e passargli la palla perché la dipinga con quel minchia di piede sinistro che si ritrova. In compenso Mariano Gonzales è inguardabile.
La partita non merita commento se non nei suoi protagonisti, perché la sfida dell'anno prossimo è proprio quella di avere un gioco nerazzurro, come le altre grandi squadre hanno sempre dimostrato di avere, un modello che gli altri possano indicare e che vada al di là dei grandi campioni dell'Inter. Insomma, ci serve che l'allenatore sia un allenatore e non un soprammobile.