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Le magie del reclutamento nel mondo della scuola

1 Settembre 2011

Già in altri tempi (non sospetti si suol dire) ci siamo occupati di come i meccanismi di ingresso nel mondo del lavoro per gli insegnanti non funzionano. E forse ci torneremo pure perché è un tema di drammatica attualità, non solo per chi vuol fare il docente nella vita, ma per chi pensa che il mondo dell’istruzione sia uno dei luoghi fondamentali per la costruzione di una sana democrazia e di una società migliore.

In questi giorni è di attualità il tema dell’assegnazione delle cattedre per il prossimo anno scolastico. Sui casini che stanno combinando per assegnare le cattedre di ruolo e quelle dalle graduatorie ad esaurimento (ovvero a tutte quelle persone che in teoria dovrebbero già di diritto avere un posto di lavoro fisso, ma che per non tanto misteriosi e non tanto insondabili motivi ancora ogni anno devono vivere questa via crucis della lotteria delle convocazioni in provveditorato) evito di dilungarmi perché non mi riguardano direttamente e le conosco relativamente poco (chi mi legge e le conosce potrà integrare nei commenti).

Ma la situazione delle graduatorie di istituto, dei cosiddetti precari di scorta, ovvero i precari che sostituiscono i precari, è ancora più demenziale: detto che da due anni si discute di come far entrare questa categoria di persone nelle graduatorie ad esaurimento con nuovi corsi di abilitazione per poi rimanere bloccati per mesi senza indicazioni chiare (l’ultima è quella della Gelmini che vuole bloccare i nuovi corsi per esaurire le graduatorie prima, contestata da CL (!!!!!)), la situazione per l’anno prossimo illustra perfettamente perché il Ministero dell’Istruzione è un’istituzione che non fa il bene della società e dei cittadini.

L’aggiornamento delle graduatorie (si sapeva da due anni che si sarebbe dovuto fare nel 2011) è stato disposto solo il 16 luglio (!) con scadenza a 30 giorni. Ergo alle segreterie sono pervenute le domande mentre tutti erano in ferie. Ora il limite per l’inserimento dei dati nei sistemi informativi del ministero è il 30 settembre. E tra un ricorso e l’altro le graduatorie d’istituto definitive saranno pronte per novembre o dicembre.
Ma cosa significa in pratica tutto ciò? Significa che a settembre per le cattedre non coperte da docenti di ruolo oppure avanzate in provveditorato verranno chiamati ad insegnare docenti dalle vecchie graduatorie d’istituto, con la mitica dicitura “fino ad avente diritto”. Poi a dicembre le scuole dovranno richiamare tutti i presenti in graduatoria e fare una nuova assegnazione sulla base delle nuove graduatorie.

In pratica molte scuole si troveranno ad assumere un docente, a farlo lavorare in classe 4 mesi, per poi passare la classe a qualcun altro, senza che il primo docente abbia alcuna garanzia di avere un lavoro per il resto della durata dell’anno scolastico: immaginatevi una terza media come può essere felice di tutto ciò, tanto per vederlo dal punto di vista dei ragazzi; ma mettetevi nei panni di chi come me deve strutturare la sua vita sulla base del lavoro che avrà di anno in anno. In questo caso potrò forse programmarmi l’esistenza fino a dicembre, per poi sperare che a gennaio si incastri tutto nuovamente senza problemi: e questo ovviamente a cascata su tutti i lavori che uno è poi costretto a fare oltre a quello di docente per non rischiare di restare senza una lira per mesi e mesi.

Ma come, direte voi, non era più facile fare l’aggiornamento delle graduatorie a maggio così da avere tutto pronto a settembre? Certo: ma altrimenti come faremmo ad essere la pubblica amministrazione più disorganizzata e meno efficiente di tutto Europa (e non solo)?

  1. 7 Settembre 2011 a 1:42 | #1

    Ti capisco molto bene, visto la tua stessa condizione (mi dovevo iscrivere alle SILSIS l’anno in cui sempre in periodo agostano sono stete chiuse senza preavviso; aspetto il TFA da anni, non arriverà mai e se arriverà sarà inutile) da anni. Mi pare tu abbia avuto maggior fortuna finora, la mia ex classe di concorso (37/A) mi ha regalato finora solo 3 settimane di supplenza (in 5 anni ormai di graduatorie) a Pioltello (ovvio nella parte più inculata dell’inculata già di suo Pioltello) e tanto precariato nelle private (che ho deciso per scelta etica e di vita di abbandonare 2 anni fa, senza trovare finora molte alternative al co.co.pro., nella migliore delle ipotesi.
    Il problema è che fatico a rassegnarmi a rinunciare a quello che credo, oltre ad un lavoro molto utile e nobile, sia il lavoro per me più bello al mondo.
    Comunque, come ben saprai, ahimé costume italico sarà non solo usare le vecchie graduatorie, ma anche chiamare le conoscenze dirette dei presidi o vice-presidi. In teoria pratica non ammessa, nella pratica praticata.
    Sigh.

  2. nero
    16 Settembre 2011 a 8:34 | #2

    Ok, per chi fosse interessato, oggi si comincia: prima lezione, test d’ingresso. Quest’anno ho un po’ di idee 🙂

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