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Processo Diaz: la legge è uguale per tutti…

14 Novembre 2008

 

Imputato,
il dito più lungo della tua mano
è il medio
quello della mia
è l’indice,
eppure anche tu hai giudicato.

Hai assolto e hai condannato
al di sopra di me,
ma al di sopra di me,
per quello che hai fatto,
per come lo hai rinnovato
il potere ti è grato.

Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.

Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?

 

Se non sapete di cosa sto parlando, andate a dare un occhiata sul sito di supportolegale, che stasera di tempo per la didattica non ne ho molto. Oggi si è conclusa una fase della mia vita che è durata circa 8 anni. Si è conclusa con una sentenza che a fronte di una storia che ormai tutto il mondo conosce assolve gli organizzatori di una rappresaglia premeditata che è costata quasi la vita ad almeno una decina di persone e la salute a molte di più. Certo i Canterini-boys sono stati condannati e alle vittime hanno dato 1000-2500 euro di danni. Una vera fortuna, no? Chissà quante caramelle si potranno comprare. Il tribunale di Genova, come era ormai palese considerato la condotta in aula del suo presidente Gabriele Barone (sempre molto accondiscendente con le difese degli imputati e molto intransigente con pubblica accusa e parti civili), ha lanciato un segnale chiaro nei confronti di tutti coloro che si degnino di ascoltare, un segnale di impunità e di connivenza con quella rappresaglia. Questa impunità costerà cara a qualcuno, perché tutti coloro che in questi anni hanno combattuto contro questi criminali in divisa sanno bene che per costoro la rappresaglia adesso è solo all’inizio. La speranza è che la sentenza non insegni solo a questi signori che possono fare quello che vogliono tanto saranno protetti da Stato e Giustizia, ma che insegni anche a chi ancora pensa di lottare e partecipare alla vita politica del paese che c’è solo un modo per affrontare gli sbirri e non prevede una interazione democratica. Quello che dice la sentenza è questo. E forse era necessario che un atto che non c’entra con quello che accade quotidianamente inviasse un segnale chiaro di come si stanno mettendo le cose. La sentenza non è uno schiaffo al passato, ma una affermazione del presente e del futuro. Una lezione di storia che come tutte le lezioni utili non serve solo per quello che è già accaduto ma soprattutto per quello che accadrà. Il tempo per scegliere è ormai vicino e nessuno potrà pensare che basterà lasciarsi scorrere la merda che ci arriverà in faccia addosso perché tutto torni entro quella che ci piace chiamare normalità.

Comunicato di supportolegale sulla sentenza Diaz

 

AMNISTIA PER LA POLIZIA!

Giovedì 13 novembre 2008 si è concluso l’ultimo dei tre grandi
processi di primo grado per gli eventi legati alle proteste contro il
G8 del luglio 2001 a Genova.
Il processo a 29 funzionari di polizia per l’irruzione alla scuola Diaz
che terminò con 93 persone arrestate illegalmente e 61 di queste ferite
gravemente si è concluso con una sentenza esemplare: sedici assoluzioni
e tredici condanne.
Il tribunale ha deciso di condannare solo gli operativi e di assolvere
a pieno titolo chi ha pianificato un’operazione vendicativa e meschina.
Di assolvere le menti che per giustificare una carneficina hanno deciso
di piazzare due bombe molotov recuperate nel pomeriggio tra gli oggetti
rinvenuti, di mentire circa l’accoltellamento di un agente, di coprirsi
l’uno con l’altro raccontando incredibili resistenze da parte degli
occupanti della scuola e saccheggiando il media center che vi si
trovava di fronte. La ciliegina sulla torta del presidente Barone e
delle sue due giudici a latere Maggio e Deloprete: alle vittime di
quella notte va qualche spicciolo, tanto perché nessuno si lamenti di
essere stato tagliato fuori da una immaginaria torta.

Alla lettura della sentenza nessuno di noi si è meravigliato. Non
siamo delusi, non siamo tristi, né pensiamo alcuno dovrebbe esserlo.
Siamo solo furiosi.

Non abbiamo mai creduto che la giustizia fosse veramente "uguale per
tutti", non abbiamo mai creduto che chi esercita il potere avrebbe
ammesso di essere giudicato, di essere messo in discussione.
Ma il dileggio con cui è stata confezionata questa sentenza parla da
sé: l’amnistia per la polizia è la seconda parte di quell’operazione
vendicativa e meschina che ha portato alla Diaz.
E’ il secondo tempo della vendetta per la frustrazione e il terrore che
lo Stato e i suoi apparati hanno provato in quei giorni di rivolta. Non
ce l’hanno mai perdonata e non ce la perdoneranno.
La sentenza che chiude questo ciclo di processi di primo grado dovrebbe
essere una lezione di storia, e forse grazie ad essa restituiremo la
dignità a una vicenda che ne ha avuta molto poca, perché molti oltre a
noi si accorgeranno di
qualcosa che è la base di quanto è successo a Genova in quei giorni.
Esiste una posizione per cui parteggiare: quella degli insofferenti,
quella dei subalterni, degli sfruttati, dei deboli, di coloro che
lottano per un mondo migliore e più equo.
Ed esiste un’altra posizione, quella di chi comanda ed esegue, di chi
tortura e vìola, dei forti con i deboli e dei deboli con i forti,
quella di chi esercita il potere e lo coltiva.

Nella vita bisogna scegliere. Noi lo abbiamo fatto, oliando
meccanismi di memoria che altrimenti avrebbero condannato all’oblìo una
pagina nera della storia italiana e internazionale. Noi lo facciamo
tutti i giorni. Non abbiamo rimorsi e non abbiamo rimpianti per quanto
è avvenuto.
Solo rabbia. E non siamo i soli.
Supportolegale

  1. morte
    14 Novembre 2008 a 12:51 | #1

    Ancora un’altra pisciata da parte di un branco di cani bstardi, sul muro fetido del castello del potere

  2. ppn
    19 Novembre 2008 a 0:49 | #2

    Qui c’è un video di Travaglio sulla sentenza:
    http://it.youtube.com/watch?v=cGwfF0czVNw

    ora, quello che mi chiedo io è, e vorrei che chi è più informato di me mi risponda per piacere.
    Faccio una premessa: ovviamente in questi giorni mi è capitato di discuterne con chi mi è capitato sottomano e tra le varie opinioni quella che più mi ha lasciato basito è la cieca volontà di difendere la categoria degli sbirri, che poverini ce n’è tanti di onesti che quando gli si dà dei porci ci rimangono male perchè per pochi euro si fanno un culo così a difendere i cittadini.
    a chi mi dice così io chiedo -ma lo chiedo anche a chi mi sa dare una risposta più informata, piuttosto che la sua opinione-:
    sono stati condannati 13 uomini delle forze di polizia che hanno fatto irruzione alla Diaz.
    Tralasciamo per un attimo gli assolti tra i vertici, che come dice Travaglio potrebbero pure essere i veri mandanti ma per mille motivi, tra cui l’insufficienza di prove, non incriminabili.
    Rimaniamo sugli esecutori.
    Sicuramente non hanno fatto irruzione solo in 13.
    I loro colleghi quando li hanno visti darsi alle violenze cos’hanno fatto? Hanno cercato di fermarli? E dopo, li hanno accusati?
    Intendo: c’è stato qualche pulotto che ha testimoniato contro i suoi colleghi?
    Ovviamente non mi risponde nessuno, ma è facile nascondersi dietro un “non lo so, non ho seguito così a fondo il processo”.
    Perciò le stesse domande qui sopra le chiedo a te/voi, perchè a me ‘sta storia degli sbirri onesti non mi torna: dove sono?
    Qualcuno all’interno delle forze di polizia ha mosso un qualunque tipo di accusa a qualcuno dei suoi colleghi? Intendo tra le persone coinvolte a qualunque titolo nei fatti della Diaz.
    Oh, per piacere, non sono domande retoriche e non me ne frega un cazzo di leggere slogan o cazzate -non sto dicendo a te nero-, vorrei delle risposte serie da qualcuno informato dello svolgimento del processo.

    Grazie.

  3. nero
    19 Novembre 2008 a 17:38 | #3

    travaglio ha la tipica posizione di chi si trincera dietro le questioni di diritto per non affrontare le questioni politiche: a noi anche senza prove ci danno 4 anni, per cui non mi si venga a dire che i veri mandanti non sono incriminabili perché è un modo per dire che chi detiene il potere non può essere incriminato (che è la verità, ma non è una bella verità 🙂

    Sulla domanda che fai la risposta è: nessuno dei poliziotti ha testimoniato contro gli altri. Al massimo qualcuno ha fatto affermazioni forti sull’operazione (ad esempio uno degli imputati, il vice di Canterini, Michelangelo Fournier, quello che ha parlato di “macelleria messicana”), o ha detto che “altri facevano cose inaccettabili”, ma nessuno ha detto un nome o indicato a chi corrispondessero determinate immagini. Nessuno.
    Anzi: le molotov prove regine sono andate distrutte accidentalmente nella questura di Genova, dato che erano in carico a uno degli imputati del processo (!!!!); i vertici della polizia si sono telefonati durante il processo per aggiustare le dichiarazioni e “fare il culo ai pm” (letterale!); uno dei protagonisti delle scene più note (un poliziotto in borghese con la coda di cavallo che picchia la gente e si vede nei video dalle finestre della diaz) non è mai stato riconosciuto ma ha seguito tutte le udienze ed è della Questura di Genova.
    E potrei andare avanti. Lo spirito di corpo ha prevalso di fronte a vicende più orribili di questa, e non mi stupisce. Mi stupisce chi ancora me la mena con la manfrina dei “poveri sbirri”. E’ chiaro che non saranno tutte bestie sanguinarie, ma sono tutti dal primo all’ultimo arroganti e convinti di essere arbitri del bene e del male in terra, ovviamente fino a che non incontrano qualcuno più cattivo di loro. Pietà.

    Ho risposto?

  4. mazzetta
    19 Novembre 2008 a 21:14 | #4

    io ci metterei un grazie a chi si è impegnato in supportolegale durante questi anni
    se gli imputati hanno fatto resistenza, partiti ed organizzazioni hanno fatto assenza

    grazie a tutti e tutte

  5. ppn
    20 Novembre 2008 a 0:37 | #5

    Vero, Travaglio non si sbilancia. Me l’aspettavo, perchè non è il suo compito. Ma ha sicuramente capito la faccenda, vedrai, mica è scemo…

    Vero, probabilmente qualche sbirro onesto c’è, il problema è che a me l’unico che viene in mente è Montalbano, l’unico che abbia preso una posizione schietta contro i suoi colleghi di genova (ne “Il giro di boa”). Peccato che sia un personaggio di fantasia.
    Me l’aspettavo quindi l’omertà, d’altra parte tra colleg…compari, questo e altro.
    Ma…
    …ma un cazzo, il problema è che gli italiani comprano gli occhiali dal salumiere.

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