Salutate la capolista!
 Ospitiamo in casa l'Ascoli che se non fosse per le penalizzazioni sarebbe penultimo. Nonostante questo la rappresentativa a strisce bianconere di Topolinia, i cui tifosi sono secondi quanto a nazismo solo a quelli della Lazio e dell'Hellas Verona, ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà le grandi che arrivano poco concentrate alla partita.
Ospitiamo in casa l'Ascoli che se non fosse per le penalizzazioni sarebbe penultimo. Nonostante questo la rappresentativa a strisce bianconere di Topolinia, i cui tifosi sono secondi quanto a nazismo solo a quelli della Lazio e dell'Hellas Verona, ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà le grandi che arrivano poco concentrate alla partita. 
L'Inter entra in campo con Ibra-Crespo davanti, Vieria-Dacourt-Zanetti- Stankovic a centrocampo, Cordoba-Samuel-Maicon dietro, Grosso assente. Infatti l'unica nota veramente negativa in una giornata in cui per la prima volta in 20 anni sento gridare dallo stadio intero "Salutate la capolista!", è il rendimento del Fabietto mondiale che riesce a far risultare pericolo anche l'Ascoli. La cosa si argina quando Zanetti lo sostituisce a metà del secondo tempo.
La partita non ha storia, giochicchiamo ma concentrati, e appena possibile facciamo male. Ibra ha deciso che oggi vuole fare il numero e gioca più di tacco che di piede: combina un numero da circo sulla fascia sinistra, entra in area, serve Crespo liberissimo che non colpisce bene, ma mentre la palla sta uscendo arriva il Capitano Zanetti e insacca dopo 4 anni in cui ha dato tutto alla squadra tranne il gol. Ci mangiamo altri due o tre gol fatti, ma va bene anche così.
Il secondo tempo è identico, e ci mangiamo un tot di gol, prima che un numero di Figo appena entrato sulla destra scodelli un pallone perfetto a centro area, che se non lo metteva dentro un ascolano, Crespo in fuorigioco andava a quota cinque in classifica marcatori.
Non sto più manco a dirlo che gli arbitri ci rompono il cazzo, altrimenti poi vengo paragonato a Porcelotti o peggio a Galliani, ma il livornese in casacca giallo fosforescente non ci fischia un cazzo (e fin qui va pure bene il gioco maschio), ma soprattutto ci rifila 4 cartellini totalmente gratuiti, incluso quello a Maicon perché su un tiro di un ascolano mentre è di spalle la palla rimbalza su un braccio: che gli dia rigore va pure bene, ma che lo ammonisca pare un filino da stronzi. Ma il peggiore in casacca gialla è il guardalinee sotto la curva sud, che se avessi potuto l'avrei centrato più volte a sputi. In ogni caso Julio Cesar para il rigore, garantendo un godimento notevole a tutto lo stadio.
Portiamo a casa tre punti, siamo primi in classifica, ha segnato il Capitano, e soprattutto il Milan è quintultimo in campionato.