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Wu Ming intervistato da Henry Jenkins

10 Ottobre 2006

Un interessante intervista dal titolo "How Slapshot Inspired a Cultural Revolution: An Interview with the Wu Ming Foundation" (divisa in parte prima e parte seconda) è comparsa sul blog di Henry Jenkins, uno dei maggiori esperti di cultura popolare al mondo, titolare non per nulla di una cattedra al MIT di Boston in materia. L'intervista sta comparendo tradotta sia sul sito dei Wu Ming che su Carmylla, in uno degli ormai rari interventi che popolano il sito (passata la moda, passato l'inganno, purtroppo).

L'intervista è interessante perché indaga in maniera molto interessante alcuni retroscena popular del progetto Luther Blisset prima e Wu Ming poi, ridando loro la profondità che meritano, spesso confinati da espertoni e entusiasti al solo margine della sperimentazione letteraria o del fenomeno di costume (per definizione transitorio).

Questo post non voleva fare molto altro che segnalare l'intervista, ma tanto per gradire posso anche rimandarvi alla rinnovata sezione storica del sito dei Wu Ming che offre uno dei rari esempi di autonarrazione della storia di un progetto politico e culturale che cerchi di avere una parvenza di completezza. Sentitamente apprezzato da chi come me ritiene che le nostre storie vengano sempre lasciate ad altri da scrivere o peggio ancora vengano spesso disperse nella fretta di non saper conservare il ricordo e la memoria di quello che si è fatto e detto.

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  1. Franz
    10 Ottobre 2006 a 23:55 | #1

    Uhm… In che senso “passata la moda passato l’inganno”? :-/

  2. nero
    12 Ottobre 2006 a 8:48 | #2

    Nel senso che carmilla on line è stato molto di moda per un periodo e tutti ci volevano scrivere. Poi quasi tutti sono passati a scrivere altrove dove pensavano di avere più visibilità seguendo la hype del momento. Non è strano, è normale per chi pensa alla propria visibilità prima che alla costruzione di luoghi comuni di dibattito 🙂

  3. Franz
    12 Ottobre 2006 a 19:06 | #3

    Però a me sembra che le firme siano sempre quelle: Evangelisti, Genna, Wu Ming, Di Michele, Arona… A chi ti riferisci esattamente?

  4. 13 Ottobre 2006 a 12:57 | #4

    beh, ce n’erano parecchi altri che ci scrivevano e ci scrivevano piu’ spesso [molti dei quali passati a quintostato, poi naufragato non appena è diventato volontario anziché seguito da stipendiati]. Un po’ triste che i luoghi di dibattito nascano e muoiano in base alla popolarità piuttosto che alla natura economica del progetto. Forse è un po’ romantico, ma penso che ci sia spazio per creare dibattito in forme più genuine (e non sto ovviamente parlando di chi ancora scrive 🙂

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