Home > spalti e madonne > Sfiga per sfiga, va bene anche così

Sfiga per sfiga, va bene anche così

23 Ottobre 2006

Andare a vincere al Friuli si poteva e avrebbe fatto tanto bene non solo alla squadra ma anche a noi tifosi criptoultras. L'udinese gioca per 25 minuti e ci mette sotto, ma per il resto siamo noi a dirigere l'orchestra. Ci manca l'acuto (come ha scritto qualcuno anche sulla gazza) che ci avrebbe spedito in alto a +4 dalla Roma e a +2 dal Palermo (del cui primo posto comunque siamo felici). Sarebbe bastato un guizzo in più e uno 0-1 non avrebbe fatto storcere il naso a nessuno. Sportivamente possiamo dire che così il campionato rimane più divertente e la classifica compatta è sempre una goduria in più (per chi ama il calcio ovviamente 🙂

L'Inter è in ogni caso trattenuta e si vede: non siamo sciolti nella corsa e nei passaggi. Soprattutto non esibiamo quella certezza che potremmo. Un po' di mancanza di carattere per la quale non bastano le iniezioni dei solisti qua e là (il capitano su tutti, ma in questa fase anche i nostri due centrali difensivi, Dacourt e soprattutto Stankovic che evidentemente sta bene). Ibra stenta e non riesce a brillare come potrebbe, Crespo giustamente fa un test in gara per sentirsi reggere le gambe in vista del derby, a centrocampo Vieira che rientra dopo tre giornate stupide di squalifica fatica a ritrovare la brillantezza delle prime giornate di campionato. Fatichiamo un po' a contenere sulle fasce, ma appena saliamo in pressing si vede che facciamo brutto. Forse dobbiamo solo crederci un po' di piu'.

Rimangono alcuni misteri che forse presto ci verranno rivelati da qualche oracolo (perche' con la sola ragione non riesco a spiegarmeli): il ritardo di condizione di molti nerazzurri (perche' spero non sia stanchezza alla settima di campionato) e i cambi ad minchiam (tnx to "Il Professore"): Mancini sta per cambiare Ibra, lo svedese inizia a fare qualche numero e il nostro allenatore aspetta fino all'84' per mettere dentro il nano da giardino che pure in coppa ha dimostrato di poter dare qualche soddisfazione non solo a Moratti nel palleggio. Certo poi nei dieci minuti giocati non ha combinato un cazzo, ma forse non gliene si può volere. Pieri (il cui padre è stato condannato per cene con Moggi più che sospette un eone addietro, e notoriamente in scuderia GEA) cerca di fare l'imparziale, ma segue nella scia delle direzioni di gara a due velocità: severissime con l'Inter, facilone con le avversarie. Dulcis in fundo uno scazzo sulla distanza della barriera, per il quale si inventa un giallo a Figo (che comunque poteva tirare ed evitare di scassare così tanto il cazzo: un giocatore di esperienza si dovrebbe rendere conto che se l'arbitro non ne ha, non ne ha).

In ogni caso usciamo con la vaga insoddisfazione di non aver visto una vittoria che si poteva strappare, ma almeno di non aver visto una partita orrenda e priva di classe. Speriamo per le prossime durissime con Livorno e Milan, che potrebbero garantirci il salto di qualità. [e il derby me lo devo vedere in norvegia, mannaggia alla morte degli anticipi comunicati dalla FIGC con ritardo].

 

Categorie:spalti e madonne Tag:
I commenti sono chiusi.