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I nodi al pettine per GooTube

15 Novembre 2006

Proprio il giorno in cui diventa ufficiale la notizia dell'acquisizione da parte di Google di YouTube (fino ad oggi era annunciata e risaputa, ma non ufficiale), sul blog di Marc Cuban giunge l'intero testo del conflitto tra YouTube e una rete televisiva di Los Angeles circa la pubblicazione da parte di un utente del sito di video sharing di brani televisivi non autorizzati (in questo caso i riots di Los Angeles, non proprio immagini che si potrebbero o dovrebbero considerare private, ma che nonostante questo sono ufficialmente coperte da copyright). I due nodi dell'affare (Google ha destinato parte dell'acquisto di YouTube alla risoluzione di dispute legali? Come si metterà la questione dmca-socialnetworking?) sembrano arrivare al pettine con una certa puntualità nell'arco delle medesime 24-48 ore: sarà un segno del destino? Non penso, ma è comunque curioso.

Nella disputa YouTube si rappresenta come tutelata dalla "safe harbour rule", ovverosia da quella parte del DMCA che dice che alcuni siti possono essere considerati non responsabili penalmente dei contenuti, obbligando la legge a cercare la ormai chimerica responsabilità personale altrove. Allo stesso tempo però YouTube fino ad oggi ha sempre affermato che i materiali pubblicati sul sito, una volta online, sono di sua sola proprietà, cosa che la schiaccerebbe nella posiizone di doversene assumere anche gli oneri. In qualsiasi caso la risoluzione di questo caso metterà un tassello nella ridefinizione del rapporto tra legislazione sul copyright, siti a pubblicazione aperta (più o meno), responsabilità penale e titolarità dei contenuti pubblicati (e quindi anche degli introiti che ne vengono generati? Sarebbe una domanda divertente da porsi…)

Intanto escono i dati sulle entrate pubblicitarie via web che segnalano l'ennesima crescita, un fenomeno che si placherà a un certo punto, ma che è nel pieno della fase che porterà gli inserzionisti del nord del mondo ad abbandonare la carta stampata e ad approdare al web, oppure semplicemente a rivoluzionare il mercato inserzionistico con un indubbio effetto sulla realtà dell'informazione ufficiale (come già ricordato i giornali e siti di news non si vendono ai lettori, ma agli inserzionisti con i lettori come pastura). 

La mattina porta sempre consiglio, o quantomeno alcuni spunti interessanti… Ultimo esempio il PdCI che scopre la censura… Ahi ahi, quando ci si guarda solo l'ombelico, poi si sbatte la faccia contro il muro. Forse potevate pensarci prima, in tutti questi anni in cui abbiamo sbraitato sulla libertà di espressione. C'est dommage.

 

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