Distrazioni non rischiose
Arrivo allo stadio presto per verificare che cosa è cambiato dopo gli incredibili interventi legislativi e non voluti da Melandri, Amato e compagnia cantante: nulla, assolutamente nulla. Subisco tre perquisizioni anziché una, blanca nessuna, due ragazze che attraversano il varco per noi avrebbero potuto portare bombe a mano nella borsetta dato che non sono state controllate tre volte su tre; i tornelli funzionano a spinta, ma con lettura manuale, la gente dentro lo stadio beve, grida, canta e la curva è piena. Se non avessi letto i giornali non mi accorgerei di nessuna differenza: l'ipocrisia italiota al suo massimo splendore… Che schifo.
Giochiamo un grandissimo primo tempo e un appena sufficiente secondo tempo: la mossa perfetta di Mancini è l'ordine ai difensori di salire subito appena gli attaccanti del Cagliari prendono palla e aggredirli senza sosta. La soluzione fa sì che Suazo, Pepe, Capone, Langella, Conti non riescono a girarsi e partire. Burdisso è sovrumano e riesce a far sembrare un po' meno sovrumano anche "muro" Samuel. Cordoba è attento in difesa ma nel secondo tempo sbaglia due rinvii regalandoli ai sardi che rischiano di infilarci. L'unico neo è Grosso che è l'ombra dell'ombra dell'ombra di quello che è stato al mondiale.
Il nostro centrocampo è superbo: Dacourt recupera un milione di palloni, Cambiasso organizza tutto e tutti, anche i fili d'erba, purtroppo Stankovic corre molto ma non gioca al massimo delle sue possibilità, Figo per settanta minuti è un fuoriclasse, ma poi scompare. Davanti cincischiamo ma Ibra e Crespo sono un piacere da guardare giocare. Quando entrano Solari in cinque minuti si procura due punizioni dal limite, un corner e tira una tega sul primo palo, mentre Adriano non fa nulla e sembra tornato la lavatrice di sempre…. Che tristezza. In compenso Zanetti è immortale e non lo ferma neanche una Crociata: un capitano, c'è solo un capitano!
Da segnalare: gli interventi in corsa di Burdisso tipo treno ad alta velocità netti sul pallone come se avesse una calamita; le calate barbare di Saverio che palla al piede parte dalla nostra area e arriva fino all'area avversaria; Ibra che ogni tanto fa sparire il pallone e non glielo riescono a togliere dai piedi neanche con una fiocina; la traversa di Stankovic; le scarpette rosse di Crespo; la velocità di Suazo; l'unica parata mirabile di Julio Cesar sull'honduregno da fuori area.
Io mi sono divertito, soprattutto perché meglio di noi in Europa nella storia non ha mai fatto nessuno. Certo dobbiamo ancora vincere molte partite e trofei per rifarci di tutte le sofferenze, ma iniziamo dalle piccole cose 🙂
da shangai, che nella sua ultime notte dell’anno sembra napoli, ma con 16 milioni circa di abitanti, il maiale d’oro saluta burdisso goleador (nonché gasparetto…)
:-))
b