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Peccato di suberbia

21 Febbraio 2007

 

La champions league aspetta al varco l'Inter dei record in campionato e tutti gli occhi sono puntati sui nerazzurri: la squadra entra in campo e sembra concentrata. Ne esce un primo tempo di autorità in cui controlliamo molto bene il campo e in cui dopo un palo clamoroso riusciamo a mettere il pallone in rete con Cambiasso (in fuorigioco). Sprechiamo decine di palloni incluso un gol fatto con Crespo in tuffo dopo un perfetto taglio in diagonale che mette fuori incredibilmente. Sul finire del primo tempo le prime avvisaglie di non cedere al peccato della superbia: un tiro dei valenciani esce di pochissimo a lato.

La squadra è messa bene in campo e aggredisce gli spagnoli che sono venuti a Milano a giocare di rimessa e di unfair play (palle non restituite, gente che si butta a terra per interrompere le azioni, ecc. ecc.). La superbia continua: Figo è troppo lezioso, Crespo non punge abbastanza, Ibra giochicchia troppo pieno di sé, Stankovic sbaglia palloni facilissimi. Il Valencia ci insegna l'umiltà una prima volta con una punizione su cui Julio Cesar schiera la barriera a zona (o forse a bizona) e prende un gol che fa sembrare Ronaldinho il più misero Villa.

Ci diamo una scossa e mettiamo dentro il secondo pallone con uno scambio splendido Cruz-Maicon. Ma la superbia ci attanaglia e riprendiamo a giochicchiare anziché mettere dentro due-tre palle gol nette. Al 41esimo lezione finale: Silva ci infila su un rimpallo nella mischia seguita al calcio d'angolo… Imcolpevole Julio Cesar, molto più colpevole una squadra che pensava di avere in tasca la partita (e in effetti l'aveva).

A poco vale recriminare sull'arbitraggio scandaloso di Hansen che non riconoscerebbe un fallo neanche se glielo segnalassero con i cartelloni luminosi. Ora quello che tutti i tifosi nerazzurri si attendono è una prova di carattere: vincere di nuovo in campionato e poi affrontare la settimana di passione con il ritorno a Valencia e il derby con la testa e non con un sorriso troppo leggero. Paradossalmente meglio un 2 a 2 che vincere con un gol di scarto: almeno non potremo giochicchiare al Mestalla, ma dovremo andare lì e vincere, ORA. 

Categorie:spalti e madonne Tag:
  1. mugen
    22 Febbraio 2007 a 0:54 | #1

    noi romanisti ci speravamo tanto…. 😀

    speriamo che dopo il calo in champions arrivi il tracollo in campionato

    nero, propizio riti pagani affinchè queste prime lacrime siano presaggi di ben piu amare delusioni

    i gufi sono gli ultimi a morire 🙂

  2. nero
    22 Febbraio 2007 a 16:52 | #2

    e io che contro il lione tifavo per voi. la sportività non è di casa si vede. io non faccio mai presagi perché tanto sono teso sempre uguale 🙂

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