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Apple e Google: idee per il futuro

12 Marzo 2007

 

Riprendo un articolo pubblicato a un socio su cavallette (sono sicuro che è lui perché ne parlavamo giusto sabato a pranzo prima che insieme alla sua amichetta mi fiondassi a verona per il kaos tour 🙂

E’ di questi giorni la dichiarazione di Eric Schmidt, Chief Executive di Google Inc., in cui ammette che Google ed Apple stanno lavorando assieme ad alcuni nuovi progetti. Apple e Google sono le sole aziende in grado di mandare in crisi il monopolio Microsoft ed è quindi naturale una loro alleanza per provare a mettere definitivamente all’angolo il vecchio leone ferito. Già mesi fa l’entrata di Schmidt nella board of director di Apple era stato un segnale piuttosto chiaro.

Questa cosa ovviamente ha iniziato a scatenare le sue piccole onde di agitazione in tutti gli stagni della rete, perché sancisce in maniera leggermente ma crucialmente più evidente un certo tipo di possibile panorama futuro: è evidente che Apple+Google rappresentano il vero avversario del monopolio Microsoft sulle tecnologie informatiche e di comunicazione elettronica e che condividono un certo appeal per il famoso "You" del Times di quest'anno: centralità dell'utente e della usability a scatola chiusa, pigrizia mentale ed esaltazione delle possibilità dell'individuo. In sé nulla di particolarmente negativo e anzi decisamente meglio rispetto all'egualitarismo farlocco e appiattente dell'approccio MS, ma il problema è capire dove vogliono andare a parare.

L'aspetto più interessante non è cosa riusciranno a fare (che quello è già abbastanza scontato), ma quello che piacerebbe loro fare: ridurre al minimo (e ad un minimo super stiloso) la necessità di portarsi dietro hardware, sfruttando le capacità di produrre aggeggini meravigliosi di apple con la capacità di gestione di risorse remote di google. Immaginatevi di poter andare in giro con una specie di ipod che accetta una serie di comandi vocali o addirittura tutta l'interazione input e output su una specie di proiezione di un touchscreen prodotta dalla scatoletta che avete in mano (o addirittura proiettata in occhiali particolari o su schermi ripiegabili particolari): la pervasione di tutti i momenti della vostra vita di un computer come accade con i cellulari e in parte come sta accadendo con i palm top. Con la sostanziale differenza che tutto il contenuto risiede su google e non sul vostro palmtop.

La prospettiva è sicuramente uno degli edge cercati dalle due compagnie, nella non preoccupazione generale sul livello di controllo del mondo sensibile che questo significa. In realtà io sono curioso di capire come pensano di poter realizzare in termini di tecnologie di telecomunicazione questa cosa: la comunicazione satellitare è costosa, asimmetrica, lenta; la comunicazione via cellulare non è all'altezza dello scambio dati di un hard disk; il wireless potrebbe essere una possibilità ma significherebbe per google e apple convincere qualche compagnia di telecomunicazioni a coprire l'intero pianeta di antenne (come avvenuto nel giro di dieci anni per i cellulari). In realtà non vedo una tecnologia adeguata, e quindi la domanda più interessante è: che cosa si inventeranno?

 

Categorie:jet tech Tag:
  1. bianco
    12 Marzo 2007 a 12:04 | #1

    gira voce che anche google stia lavorando ad un telefono. apple non e’ “contro” il monopolio msft, anche perche’ msft ne possiede un pezzo, comprato quando apple sembrava sull’ orlo della rovina.

    in realta’ si suddividono il mercato dell’ informatica: apple i consumatori, msft le aziende.

    apple e google insieme stanno andando contro le media companies, non contro microsoft: apple tv, ipod, adwords invadono il mercato di blockbuster, di ricordi ed. musicali, delle televisioni.

    ma il pane e il burro di microsoft, ovverosia gli uffici, non lo toccano granche’. google apps ci puo’ provare, ma tu pensi che le grandi aziende siano disposte a salvare i loro dati riservati sui server di google? non credo.

  2. nero
    12 Marzo 2007 a 13:04 | #2

    questa tua teoria suggestiva (apple/google i consumatori, ms le aziende) può anche essere interessante, ma argomentarla con l’acquisto di azioni apple da parte di microsoft (risalente al 97) mi pare un po’ fuorviante. Sono le business policy che delineano panorami interessanti, non le compartecipazioni (quelli sono solo soldi, meno interessanti del resto 🙂

  3. 21 Marzo 2007 a 13:05 | #3

    aggiungo qualche spunto.

    a chi interessano questi temi consiglio di leggere regolarmente http://www.pbs.org/cringely, magari con un po’ piu’ di distacco rispetto a me, che vado in brodo di giuggiole ad ogni articolo da tanto mi pare che abbia la vista lunga questo tizio (cringely).

    il portatile da 100 (140) dollari progettato da nicholas negroponte (non john: quello e’ il fratello cattivo) usa la bella idea del “mesh network” per cui da un solo laptop connesso a internet la connessione si diffonde via via agli altri nodi della rete locale in maniera distribuita (credo)
    http://en.wikipedia.org/wiki/Olpc#Wireless_mesh_networking

    google nel tempo si e’ comprato una quantita’ di “dark fiber” e attualmente controlla piu’ fibra di chiunque altro al mondo:
    http://www.pbs.org/cringely/pulpit/2007/pulpit_20070119_001510.html

    google inoltre sta costruendo centinaia di enormi data center in giro per il mondo
    http://www.pbs.org/cringely/pulpit/2006/pulpit_20061020_001035.html
    http://www.pbs.org/cringely/pulpit/2007/pulpit_20070126_001539.html

    e probabilmente il motivo per cui google fa tutto questo e’ che a breve l’assetto dei fornitori di banda non consentira’ piu’ al consumo di video online di continuare come sta facendo. google interverra’ in soccorso dei provider in cambio degli introiti derivanti dalla pubblicita’:
    http://www.pbs.org/cringely/pulpit/2007/pulpit_20070202_001566.html

    sorvolo sulle mire trash di condivisione wireless integrate nello zune di microsoft

    la apple tv contiene invece un hard disk da 40 GB, il cui unico scopo -ancora non dichiarato- sembra essere quello di fare di itunes una rete di distribuzione video peer-to-peer che si appoggia sulle apple tv
    http://www.pbs.org/cringely/pulpit/2007/pulpit_20070216_001673.html

    effettivamente ora non so bene come mettere assieme questi pezzi 😉 ma ci vedo alcuni segnali di una tendenza allo spostamento del consumo di banda, per usare l’accetta.

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