Anche negli anni più incredibili tifare inter significa soffrire
Nel primo tempo l'inter non entra in campo. Parte del contratto di Grosso prevede che faccia fare un gol al Palermo, e lascia i chilometri a chiunque. Dopo tre minuti riusciamo a far segnare il peggior mezzo giocatore del campionato, l'airone Caracciolo. Uno si aspetta una reazione? Nessuna. Allora il Palermo pensa bene di mettere una seconda palla in fondo al sacco al quarantacinquesimo. E il peggior guardalinee del campionato annulla un gol regolare al Palermo, mentre in compenso Rizzoli ha messo fischietti e cartellini nel deretano. In compenso neanche Figo riesce a toccare un pallone decentemente e sbaglia clamorosi controlli
Alla fine del primo tempo ho già battuto il mio personale record di bestemmie. Fortunatamente nel secondo tempo il Palermo non esce più dalla sua metà campo (e non è un modo di dire). Ci fischiano due fuorigiochi che sa solo gesù se c'erano o meno, un gol regolare annullato, due rigori negati. Mettiamo dentro due gol e quasi un terzo con un assist che Adriano non farà mai più nella sua vita (esterno sinistro dalla linea di fondo): Ibra tocca leggero e Fontana è proprio sulla traiettoria.
C'è da dire che Mancini prima di cambiare l'assetto tattico comunque aspetta il ventesimo del secondo tempo. Stankovic e Ibra fanno la differenza, ma in generale Zanetti è un migliore terzino di Grosso (nonostante sia il ruolo del secondo e non del primo), e anche il resto della squadra si sveglia, incluso maestro Figo.
Essere interisti significa soffrire fino alla fine, anche nell'anno in cui potevi fare il culo a tutti. Che ci dobbiamo fare? Se volevamo nascere con il culo dalla nostra parte nascevamo rossoneri; se volevamo nascere paraculati nascevamo gobbi. Invece ci tocca essere nerazzuri, la squadra che fa soffrire di più i suoi tifosi insieme al Genoa.
Adesso vorrei ibernarmi fino a mercoledì. Alle 17.30, bastardo l'Osservatorio del Viminale.
Vivi serenamente fino a mercoledì alle 17.30 poi si vedrà…. io ieri sera son rimasto tranquillo e mai mi son permesso di nominare il nome di Dio o di suo figlio invano.
L’osservatario rimane un fulgido esempio di incompetenza.