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Mayday Parade 007: note a margine

2 Maggio 2007

 

Come al solito la mayday parade non inizia la mattina del primo maggio, ma per me comincia la notte prima: recuperare gli allestimenti, preparare i mazzi dei tarocchi da dare a chi si è fatto il culo e ai giornalisti (che non si fanno il culo, ma che apprezzano i gadgets :), verificare che ci sia tutto.

Inesorabile vado incontro al destino: alle nove di mattina sono in piazza XXIV maggio e non faccio in tempo a mettere giù la tazza del cappuccino che ci sono todo cambia e i gruppi di migranti che mi chiedono dove possono mettere il camion per allestire, mentre un tir di un gruppo di pischelli non meglio identificati mi avvicina e mi chiede: "ma come si fa a iscriversi?"

Li guardo perplessi e gli dico di piazzarsi con il retro del tir all'ingresso del cantiere della darsena e aspettare un cenno, che tanto entrano nella parte in fondo di quelli che non si sono spupazzati le terribili (e noiosissime) assemblee per l'ordine dei carri.

La sera prima ha spiovuto: quattro gocce sfigate, ma il clima di Milano non cambia mai, uno dovrebbe pure abituarsi a diffidare delle previsioni che trattano la meteorologia metropolitana come se dipendesse da cicloni e anticicloni: nuvolo, quattro gocce la notte prima, significa che per il giorno successivo è afa, caldo da far schifo, sudore, zero pioggia e soprattutto neanche un alito di vento prima dell'ottavo piano. E' puntualmente così, con  addirittura degli spiragli di sole, e mentre Fumagalli ringrazia sentitamente il santo, io mastico lo smog con familiarità.

Nel giro di due ore i carri sono tutti arrivati, ma quest'anno mi sono fatto cogliere dal nazismo efficientista e ho cominciato da subito a incolonnarli gia' nell'ordine di ingresso, cosa che ha consentito un'entrata in corso di porta ticinese senza sbavature e scazzi, nonostante la pressa di ale del leo con gli incubi da sorpasso ("oh, se fai passare quelli io spingo da dietro!!" "ma vai tranquillo che se c'e' un ordine deciso in assemblea si segue quello!") e del tipo della SDL (che non mi ricordo mai come cazzo si chiama ma almeno era più tranquillo 🙂

Alla partenza ci sono molte meno persone del solito, e io mi spendo i neuroni già in versioni pubbliche di autoassoluzione: "il ponte", "il maltempo previsto", "la flessione generalizzata della mobilitazioni", "la cappa centro-sinistra"… tutte puttanate, perché tra via correnti e via torino la gente esce pure dai tombini e in un istante mi trovo catapultato nella fotocopia (quantitativa) delle ultime due mayday. Figata.

Ma soprattutto quello che cambia e che riesce difficile raccontare a chi non l'ha vissuto, è una sensazione che permea tutto il corteo: la qualità della partecipazione è diversa, è più viva, più attiva, più presente, come se le persone fossero più consapevoli del solito di quello che sta accadendo e del suo senso. E' una sensazione strana, che provo già dalle riunioni preparatorie in cui finalmente gli attivisti sono messi a tacere dalle persone normali che partecipano ai vari collettivi autorganizzati di lavoratori. 

La sintesi politica è chiara: la mayday 007, nonostante uccelli del malaugurio e azioni malauguranti, si è dimostrata un dispositivo di comunicazione e attivazione perfettamente oliato e funzionante, in perfetta continuità con gli anni precedenti. Assodato questo, bisogna capire dove si va, ma c'è un anno per elaborare (meno che bisogna prepararle le cose).

La conferma arriva dai rodimenti di culo: da un lato alex foti, ex membro del collettivo di chainworkers da cui è uscito perché non si assecondavano i suoi sogni falliti di elezione comunale e inventore della mayday insieme a zoe e a chi animava con lui le prime ore di cw, cerca di sminuire il valore qualitativo della mayday (non voglio citare né la volpe e l'uva, né i peggiori sordi ovvero quelli che non vogliono sentire, ma ognuno penso ci arriverà da solo); dall'altro Rosati della CGIL che in mattinata afferma di voler fare un unica manifestazione l'anno prossimo e non due. Tradotto (dopo tre anni in cui li surclassiamo :): "avete vinto voi la battaglia, ma ci prendiamo un anno per capire come rompervi il culo al prossimo primo maggio. Uomini avvisati mezzi salvati". Penso che la mezza apertura (a cui abbiamo risposto concretamente chiedendo prima di sedersi a qualsiasi tavolo di discussione che i confederali facciano qualcosa di concreto per i precari, ad esempio smettendo di ignorarli e di impedire loro di votare e di essere eletti nelle RSU!!!!), Rosati l'abbia fatta prima di vedere sul loro quotidiano (Il Manifesto) due pagine scritte interamente da noi su cui campeggia un detournement della pubblicità CGIL contro la stessa CGIL 🙂

Questi rodimenti di culo sono l'indice primo che conferma il successo della giornata di ieri. Alle volte anche in un giorno nuvoloso si possono avere grandi soddisfazioni. Ma bisogna essere milanesi per gustarle appieno forse…. à la prochaine

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  1. 2 Maggio 2007 a 18:01 | #1

    maledettissimo…
    ora mi spiego il perche’ eravamo in piazza castello gia’ a meta’ pomeriggio, colpa della tua fottuta efficienza da vigile urbano. 🙂

  2. maite
    3 Maggio 2007 a 0:35 | #2

    hahahahaahha…maestro d’orchestra

  3. 3 Maggio 2007 a 12:26 | #3

    segnalo qui due cose degne di nota:

    – il gruppo proveniente da vr/bs è stato bloccato sia in andata che al ritorno da celere/digos. la cosa e’ quantomeno allarmante visto che segna un pesante tentativo militaresco di bloccare i viaggi di trasferta a prezzi popolari. non siamo stati mollati finchè non sono stati pagati almeno un tot di biglietti (in accordo con dirigenti fs). la cosa succede sempre piu’ spesso.
    Molto grave e’ stato l’atteggiamento in stazione centrale a Milano cui ci e’ stato interdetto l’accesso dall’ingresso principale finche’ non abbiamo accettato di essere scortati dai celerini fino alla biglietteria con conseguente pagamento coatto.

    – sono stato il primo a completare i tarocchi, grazie, grazie

  4. hugenay
    3 Maggio 2007 a 14:35 | #4

    Eh, ha capito cosa si deve fare nei cortei. Mi domando da chi!
    ^_^

  5. LA politica e i rapporti personali….
    3 Maggio 2007 a 17:34 | #5

    Il tuo livore, la tua frustrazione non passa mai. anche in mezzo a centomila manifestanti resti una persona estremamente sola.
    Un vero leader,
    che si accontenta di poco mettendo assieme rosati e foti.
    complimenti….

  6. nero
    3 Maggio 2007 a 20:50 | #6

    mi sa che l’unico livido qui sei tu, caro il mio anonimo 🙂
    io sono molto allegro.
    alle volte, cari i miei detrattori, non vi capisco proprio

    PS: la solitudine è una virtù, non un difetto. Ma forse tu sei uno di quelli che senza una famigliola in mezzo alla quale pascolare non riesce neanche a decidere se prendere un the o un caffè… vedi tu chi è messo peggio… 😉

  7. 3 Maggio 2007 a 22:18 | #7

    Sono alcuni giorni che ho scoperto l’esistenza di questo blog e lotto fortemente con la tentazione di fare il polemico di destra, ma per ora resisto. Saluti mister 🙂

  8. p
    5 Maggio 2007 a 13:36 | #8

    eh si, a te piace avere dei collaboratori al posto degli amici.
    le uniche due persone che si dichiarano tuoi amici le hai completamente asservite ai tuoi capricci da duenne.
    sarai sempre più solo mio caro, e in questo non sei diverso da franz.
    troverai una santa che ti sopporti e questo ti dovrà bastare.

  9. nero
    5 Maggio 2007 a 14:01 | #9

    caro p
    guarda che gli attacchi personali mediamente mostrano più i limiti di chi li fa che non quelli di chi li subisce. ribadisco che la solitudine è una virtù che non mi disturba e non cerco nessuna santa. franz si è dimostrato molto più intelligente di te facendo il suo percorso (che non condivido ma che rispetto molto di più di opportunismi e conflittismi da ragazzini).
    fortunatamente per te penso di avere molto più di due amici, e lo sono indipendentemente dal fatto di fare cose con me o meno.

    Ripeto: gli amici non sono quelle persone che ti servono come scusa per qualificare come attività collettiva una continua deriva senza scopo e senza particolari progetti.

    Non capisco cosa c’entri con la mayday, ma tant’e’… si vede che preferite parlare dei cazzi miei che non di politica (ma anche questo vi qualifica abbastanza, come poveracci).

  10. brazzo
    8 Maggio 2007 a 9:35 | #10

    uff, io a ‘sto giro non c’ero, stavo a Lisbona e avevo un buco nel cuore grosso come l’impianto audio di SpazioPetardo 😛

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