La scomoda verità di Placanica
Tra i vari processi dedicati agli eventi del G8 di Genova, da sempre come indymedia e come supportolegale abbiamo dedicato particolare attenzione al cosidetto processo ai 25. Il processo ai 25 vede 25 persone accusate di devastazione e saccheggio (un reato che prevede dagli 8 ai 15 anni di pena e la cui fattispecie è relativa a tempi e fatti di guerra più che di pace) per tutto quello che è accaduto a Genova: più capri espiatori di così è difficile immaginarne. Tra il 2004 e il 2005 l'attenzione su questo processo è stata molto alta, poi complici una lunga assenza del giudice e il lunghissimo esame triturapalle del miglior aiutante dei pm (l'assistente Zampese, l'uomo più noioso del mondo) negli ultimi tempi è andata un po' scemando. Ciò nonostante entro l'estate il processo si concluderà e ai primi di autunno si avranno le conclusioni di accusa e difesa e la sentenza.
Oggi per un attimo tutti sono tornati a concentrarci sull'aula al quinto piano del tribunale di genova dove Devoto, Gatti, Realini, Canciani, Canepa e via discorrendo decidono del destino di 25 persone. Oggi in aula c'era per la seconda volta nel processo Placanica. E questa volta ha deciso di dire la sua versione dei fatti. Ovviamente tutti i bravi ragazzi con un cuore così sono accorsi pensando di sentire finalmente una verità che soddisfacesse le loro brame di dietrologia, ma sono rimasti delusi.
Placanica ha raccontato la sua verità, ovviamente strumentale ad autoassolversi, ma che sui nodi su cui molti di noi si sono scervellati in questi anni dilania finalmente il velo lattiginoso del dubbio. Io penso onestamente che la versione di Placanica sia tutto sommato attendibile: lui che come un cretino viene adagiato in preda alle allucinazioni da gas nel defender, il defender che segue il battaglione anche nella disastrosa e inutile carica in via Caffa, la rotta del battaglione, l'incaglio del defender, il panico, gli spari, la morte di Giuliani, la fuga.
Il punto, e lo dico soprattutto con chi oggi si è stracciato le vesti a fine udienza, non è confutare questo iter dei fatti, ma farsi le domande giuste, e disprezzare i fatti realmente scandalosi: perché i defender con i feriti non si sono levati dal cazzo? perché è stata ordinata la carica in via Caffa? perché i poliziotti e i carabinieri che guardavano da 50 metri di distanza i due defender incastrati non sono intervenuti ma hanno aspettato che succedesse il peggio? E soprattutto perché Placanica che ha sparato seppur nel panico ammazzando una persona viene archiviato mentre io mi prenderei omicidio volontario e 30 anni di galera?
Il problema non è il quarto uomo (che secondo me non c'è mai stato), né misteriose traiettorie, né occultamenti di cadavere. La vicenda di piazza Alimonda è triste nella sua ordinarietà italiota. Quello che non è ordinario è quello che ci sta intorno, prima e dopo, e soprattutto a monte e a valle. Ma di questo non si può parlare, perché le aule di tribunale non se ne interessano, e sicuramente le stanze della politica hanno bocche estremamente ben cucite su una vicenda che prima verrà gettata nel dimenticatoio, prima consentirà di cancellare la memoria del momento di maggiore rischio per gli equilibri della democrazia italiana degli ultimi 20 anni.
à la prochaine
l’hai detta tutta e a me e’ passata la fame…