Cannes a Milano, uno: due schifezze insopportabili e una rivelazione rumena
Ieri è cominciata la rassegna sui film di Cannes a Milano. In questi anni, destreggiandomi tra i mille sbattimenti, ero riuscito a seguirla un pochino, ma quest'anno sabbatico ha ALMENO il grosso vantaggio di darmi abbondanza di tempo di cui disporre. Quindi mi sono fatto la tessera e mi sono messo programma alla mano per centrare tutti i film della rassegna (30). Sono arrivato a programmarmente 24 in 7 giorni, e scartarne 4-5: buono direi.
Ieri i primi due film mi hanno lasciato l'amaro in bocca: due schifezze senza qualità cinematografica e né narrativa, né in alcun altro settore. Gegenuber è la storia della vita nevrotica e repressa di un poliziotto tedesco, forzata fin nell'eccesso della sua compressione psicologica dal regista a corto di altri strumenti: il top del film penso sia la festa in casa di polizisten che inneggiano "1600 euro netti al mese, viva la polizia tedesca"… Vedete un po' voi. Voto 5.
Tehilim (salmi in ebraico) è un film sulla tragedia familiare in terra israeliana. In pratica una specie di schifezza a metà tra un documentario sulle parti più pallose della religione ebraica e sulle crisi di un adolescente a cui scompare il padre. Il tutto senza uno straccio di profondità e in una lentezza ingiustificabile e semplicemente noiosa. Inoltre per gli allergici alle religioni monoteiste come me, una vera rottura di palle. Voto 4.
L'ultimo film che sono riuscito a vedere, nonostante la sala gremita e le complicazioni di averlo piazzato al colosseo, uno dei cinema più scomodi per gestire il grosso flusso di persone in contemporanea (insieme ad apollo e agli altri multisala cuniculari :), è stato il vincitore della Palma d'Oro: 2 luni, 3 septamini si 2 zite (2 mesi, 3 settimane e 2 giorni). Rivelazione rumena, sono arrivato al cinema nutrendo grandi aspettative. Il dramma di due ragazze impegnate in un aborto abusivo viene raccontato con grande ritmo e sufficiente crudezza, ma quello che mi ha impressionato più positivamente sono state regia e fotografia, degne di un ibrido un po' raro tra le camere fisse alla Antonioni [grazie socio per la segnalazione del terribile typo] e le cavalcate hitchcockiane 🙂 Consigliato a tutti. Voto 8.
vai a vedere “el violin”, se l’hanno messo in programma.
(se non ce la fai, ti presto il dvd pirata…)
Ecco questa è una buona idea… Io sono molto impegnato in questo periodo, segui bene, e recensisci, la rassegna in modo che io possa fare una scrematura.
Grazie
P.S. … e pensare che c’è gente che pensa che tu non sia utile…
bravo nero, da appassionato di cinema “impegnati” seguirò con molto interesse le tue recensioni per poi guardarmi qualche pellicola. C’è anche “cento chiodi” di olmi?
ah! per una volta, caro socio, ti odio io :-))
a parte le camere fisse alle Antonioni (o Antognoni, quello della Fiorentina….:-))) che mi hanno sempre attaccato il culo alle poltrone del cinema o di casa…
degustibus
suca!
b.
chi pensa che io non sia utile ha ragione caro kundo, io sono indispensabile, è diverso 🙂
montalbano: si c’è anche centochiodi ma me lo vado a vedere in sala che è uguale [sta in programmazione adesso mentre scrivo al computer] 🙂
beirut: mi è scappato il typo, correggo. ci sono un paio di scene troppo fighe: tipo ottilia che corre su un ponte di ferro con dietro la handy che ti mette ansia solo a vederla, poi stacco, camera fissa, ottilia che scompare dall’inquadratura, camera fissa, il ponte vuoto e ottilia in basso che prende al volo l’autobus sfocata, come la sua testa in preda all’ansia e alla paura di essere fottuta. come ho goduto.
Oh socio! era una battuta…
😛
vabbè sei distratto da Tevez????
:-))
b.