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qed: per la polizia nessuna nuova buona nuova, manganelli nel segno della continuità

25 Giugno 2007

 

La notizia ufficiale sarà data oggi: a sostituire il prefetto Gianni De Gennaro sarà il prefetto Antonio Manganelli, nome che più profetico non si può, segno della continuità che assurge alla carica più alta della polizia italiana con il placet di tutte le forze politiche, anche se per motivi diversi.

Antonio Manganelli sta con De Gennaro dai tempi dell'antimafia (30 anni fa) ed è il vicecapo del grande capo dal primo giorno in cui quest'ultimo mette piede sul soglio dell'ufficio di capo delle forze di pubblica sicurezza nel 2000. Uomo più fedele all'ex grande capo non si poteva immaginare:  infatti tutta la destra è felice, la sinistra moderata è felice, la cosiddetta sinistra radicale (mi viene da ridere sembra che parliamo di pasdaran, invece parliamo di sinceri democratici e pure al governo) fa buon viso a cattivo gioco. Mica si può scassare sempre il cazzo a oltranza,  no? <g>

L'idea che mi sono fatto io che sono proprio movimenti e soprattutto la sinistra del governo a essere gabbata dalla mossa: il contentino lo hanno avuto e adesso dovranno ingoiare qualche rospo, poco ma sicuro. Qualche rospo le cui conseguenze le pagheremo noi, manco a dirlo. Contemporaneamente nessuno sembra aver voglia di parlare del fatto che oltre ai maggiori dirigenti della polizia italiana (già imputati per falso ideologico e calunnia nel processo Diaz), ora anche l'ex grande capo della polizia ha interferito con la giustizia aggiustando una testimonianza o comunque influenzandola. Un fatto istituzionalmente gravissimo nell'italietta in cui il ruolo istituzionale non conta mai un cazzo se non per il potere che esercita (il concetto di responsabilità viene usato solo quando bisogna aumentare le tasse, la repressione, o ridurre i diritti delle persone… che gioia, no?). Se neanche il capo della polizia rispetta le aule di tribunale, noi che non riconosciamo neanche la loro legittimità perché dovremmo sentirci frenati dalle norme vigenti?

Va inoltre fatto notare che se De Gennaro era relativamente neutrale sui processi genovesi, essendone distante, Manganelli, ex capo dello SCO e di Gratteri, vede nel Checco nazionale un erede diretto e quindi non sarà per nulla disponibile a vederlo condannato per un'operazioncina di immagine come la Diaz. Infatti durante la sua audizione come teste non ha fatto niente altro che ripetere come un mantra "i dirigenti presenti sono i migliori della polizia italiana, godono della nostra massima fiducia, avranno avuto i loro motivi per agire cosi', nessuno si deve permettere di metterlo in dubbio". Inoltre sempre in continuità con il suo ex capo indagato per induzione alla falsa testimonianza, quando il pm gli ha fatto notare come le sue affermazioni fossero un po' dissonanti rispetto a quello che storicamente conosciamo della vicenda e alle sue precedenti dichiarazioni, Manganelli si è indisposto apostrofando corte e pubblico ministero con un'arroganza discutibile dicendo: "io non permetto a nessuno, nemmeno qui certe insinuazioni, quindi mi spieghi". Si sa che gli sceriffi si ritengono sempre al di sopra della legge uguale per tutti.

Non saranno tempi simpatici per chi lavora su e contro le forze dell'ordine con tenacia, o anche solo la loro presente incarnazione. La continuità si dimostrerò nell'assenza di walzer delle cariche nelle questure: infatti De Gennaro appena insediato nel 2000 ha già provveduto a far capire chi è inviso alla dirigenza della polizia e chi no, con un cambio di poltrone per 700 alti papaveri. Manganelli non cambierà nessuno e questo è la più grande dimostraizone che l'avvicendamento ai vertici della polizia è del tutto simbolico.

AGGIORNAMENTO

Ovviamente uno che nella sua posizione di responsabile delle forze dell'ordine suggerisce una falsa testimonianza a un imputato in un processo contro le forze dell'ordine non può che essere appuntato capo di gabinetto del ministero dell'interno: cosi' magari potrà direttamente decidere ad esempio di non pagare le vittime delle violenze della polizia, oppure destituire qualcuno che gli ha messo i bastoni tra le ruote. Ovviamente il prossimo capo di gabinetto del ministero di grazia e giustizia sarà Totò Riina, tanto, mica ci scandalizziamo no?

C'è da dire che i governi italiani hanno la faccia come il culo. 

  1. porner
    25 Giugno 2007 a 10:15 | #1

    sì, okkei
    ma ancora ti stupisci?
    per degennaro non c’e’ mica in vista la poltrona dei servizi?

    tanto mo la diaz va in prescrizione

  2. nero
    25 Giugno 2007 a 10:29 | #2

    scusa, però zero pressapochismo.

    A De Gennaro da tempo avevano promesso la poltrona del CESIS (anzi in realtà lui voleva unificare i servizi e mettercisi in sella, ma benemerita ed esercito gli hanno detto di no con il ditino medio), ma non è detto che vi approdi subito. Potrebbe anche fare un periodo di transizione e fare calmare le acque, manovrando nel torbido come solo lui sa fare.

    Per la Diaz, evita di dire puttanate: andranno in prescrizione le lesioni nel dicembre 2008 e basta la condanna di primo grado per poi continuare le cause civili per avere i soldi dallo stato e per trarre una conclusione politico/storica della vicenda. Per il falso ideologico e la calunnia (almeno uno di questi non ricordo con esattezza) la prescrizione è ancora in là di parecchi anni: è questo il reato più grave e quello per cui sono a processo gli alti papaveri.

    Per cui non riduciamo sempre tutto a un “l’avevo detto”, “tanto va così”, ecc ecc.
    Si possono fare anche letture più accurate delle cose.

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