Luglio col Bene che ti Voglio
D'estate si sa, il giallo tira. La gente ha voglia di storie, che cominciano, che finiscono, in cui i vinti vincono e i cattivi perdono, che poi al largo, sulla barchetta, durante l'aperitivo, già c'è la scottatura a dare fastidio, ci manca anche un impiccio letterario. Potremmo pure dire che il giallo sta tirando un pò tutto l'anno, come i complotti, gli intrighi, i giochi di potere.
La memoria pop letteraria dalla quale attinge blackswift è popolata di rotocalchi estivi, quelli che poi ci fasciavi le uova, la verdura o li mettevi per terra quando si doveva dare il bianco ai muri, con storie apocalittiche, per lo più famigliari, di disgrazie, di impercettibili attinenze con il reale. Una sorta di precursore di reality fiction che proprio perché partiva dalla realtà (omicidi tra le mure domestiche, storie italiane di scappatelle finite in tragedie, ecc) costituiva una straordinaria via di fuga, nel negozio del parrucchiere, del barbiere, nei cortili estivi, sulla spiaggia.
Lupo Liboni inaugurò la stagione dei nuovi mostri per l'estate. Balordo, mezzo, anzi tutto, fascistoide, si era tirato dietro le ire funesti delle comari di mezza Italia, specie quelle che scrivono sui quotidiani. Carlotto ne fece un ritatto che impressionò, parlando di insofferenti e prevedendone la fine che da lì a poco Lupo avrebbe trovato.
Una storie minore, assurta agli onori delle cronache, in mancanza di scalini, scaloni, scalate e intercettazioni. L'Italia lo voleva morto e lui morì. E allora, in epoca di romanzi criminali e di rivalutazione di hard boiled alla Ellroy, è un piacere dipingere la vicenda di Lupo Liboni in qualcosa di piccolo e grande allo stesso tempo. Una storia di balordaggine, inserita in uno dei periodi bui dell'Italia. Una straordinaria e casuale concomitanza di date. Una bizzarra, e molto meno comica delle premesse, storiella che non sembra molto più strana di quanto si potrebbe leggere sui giornali.
La chiamiamo reality fiction. Partenza dal reale per trasfigurare la realtà stessa. O per dare una propria lettura, con l'artifizio delle storie. E' solo un racconto, un divertissment. Un piccolo mostro per l'estate 2007.
Che gli insofferenti continuino a correre.
Su Blackswift esce il mostro dell'estate da portarvi sotto l'ombrellone: Luglio col Bene che ti Voglio.
Per ripassare: il folder sugli insofferenti che neanche i reloadiani hanno dimostrato col tempo di capire bene (si sa che quasi sempre si predica bene ma si razzola male <g>)
La lunghezza della tua assenza (leggi ferie) mi inquieta….
K
Le voci dicono che sia spesso al billionaire… vestito di giallo!