Una giornata con la sanità pubblica
A scanso di equivoci premetto che io sono e sarò un perenne sostenitore della sanità pubblica, che ogni suo taglio o modifica dagli anni 70 ad oggi sono stati solo dei peggioramenti per le classi meno abbienti, in particolare negli ultimi anni, e che estendo questo mio approccio a ogni servizio che dovrebbe essere pubblico per definizione. Questo per evitare che questa mia frustrazione con la burocrazia italiana faccia trarre le conseguenze sbagliate. Andiamo a cominciare…
Ore 8.30: come indicato dal mio dentista, un argentino esule molto simpatico, mi reco allo stomatologico che riceve per prendere appuntamenti come assistenza sanitaria pubblica dalle otto e mezza alle nove e mezza, e dalle dodici alle tredici. Arrivo e sbaglio portone. Aspetto dieci minuti il portinaio che sta fumando una sigaretta con il parcheggiatore, e solo allora mi può comunicare che devo andare 50 metri più avanti. La giornata è lunga e sono ancora troppo rincoglionito per sbraitare. Arrivo al portone giusto, entro e inaspettatamente non c’è nessuno allo sportello: zero fila zero. Arrivo subito e chiedo alla signora bionda dietro il verto: "dovrei estrarre un dente del giudizio con la mutua…". "Ce l’ha l’impegnativa?" "No, ho chiamato due giorni fa e non mi hanno detto nulla dell’impegnativa, mi hanno solo detto di venire qui…" "No, serve l’impegnativa del suo medico della mutua. Anzi due impegnative, una per la visita e una per l’estrazione vera e propria, se le faccia fare entrambe". "Ok".
Mi allontano sentendomi preso per il culo. Controllo online al volo e scopro che la mia ASL è in via Farini 9. So qual è! Ci ho fatto le analisi del sangue 4 anni fa, l’ultima volta che sono stato dal medico. Perché nel frattempo ho cambiato residenza e non ho mai più scelto il mio nuovo dottore, quindi adesso devo pure fare questo. Prendo il tram, scendo in porta venezia, prendo il passante, i cui tabelloni sono indicati al contrario, per cui mi trovo su un treno a Dateo. Scendo bestemmiando silenziosamente e salgo sul treno opposto che mi porta in Farini.
Entro nella struttura di via Farini 9 e non trovo neanche mezzo sportello informazioni. Allora vado in fondo alle sale degli ambulatori e vedo gli sportelli della prenotazione delle visite. Prendo il mio numerino, sono solo una decina di persone, manco tanto. Non è il posto giusto dove chiedere informazioni ma qualcosa dovrò pur fare… Dopo una ventina di minuti arriva il mio turno: "Scusi, sono un po’ in imbarazzo a non sapere come fare, ma devo scegliere il mio medico della mutua…" "Non deve farlo qui, ma all’ASL! Vada in via Livigno al 3, non il 2 eh! che è un altro poliambulatorio…" "Ok"
Scendo e decido che vado a piedi, tanto se prendo i mezzi ci metto lo stesso tempo che ne devo cambiare due per fare un chilometro di strada. Salgo il ponte di Farini, via Valtellina, giro in via Jenner e arrivo all’alba delle 10 e 20 all’ASL. Nello stanzino i quattro sportelli lavorano a pieno regime, ma ci sono 60 persone davanti a me. E alle 11.00 devo andare dal dentista per fare il resto del lavoro. Cazzo. Non farò mai in tempo.
Esco e mi fiondo dall’argentino odontoiatra: sta in corso Como e nel giro di mezzoretta sono lì. Sto altri 30 minuti sotto i ferri, e poi torno a casa. Comunque mi da appuntamento a mercoledì per finire il lavoro. Cazzo. Speravo di svoltare oggi, invece nisba.
Torno a casa, guardo due mail al pc, e devo riuscire per tornare alla ASL di via Livigno, i sui sportelli riaprono alle 13:30. Sono lì alle 13:45 pronto a tutto, dopo aver perso l’82 clamorosamente sfilata a un palmo dal mio naso. Entro e non c’è nessuno. Lo sapevo che il mondo mi odia. Mi siedo e parlo con la signora dietro il vetro: "Ecco la mia card sanitaria, devo scegliere il medico della mutua, vorrei il dr. xxxx" – mi ero premunito leggendo l’elenco dei medici e scegliendolo in anticipo. "Lei dove abita?" "via xxxx" "ma è afferente alla ASL di via Doria 52 quarto piano!" "senta devo solo scegliere il medico della mutua, sono in ballo dalle 8.30, potrei diventare idrofobo, anche se non ce l’ho con lei in particolare." "Va beh, per questa volta facciamo qui" – allora è tutto centralizzato perché mi stressate le palle? – "però si ricordi che deve andare all’altra ASL…. E poi, lei è emigrato nel 2004?" "Scusi?" "Eh qui dice che è emigrato e che non ha più scelto il medico" "Ho cambiato casa, ma che ve ne frega a voi di dove sono andato?" "Eh, magari ha preso la residenza all’estero" "Eh no, comunque devo solo scegliere il medico, così oggi ci posso andare, riceve alle 16:00" "Autocertifichi che non ha preso residenza e che la sua attuale residenza è in via xxxx". Lo faccio. Finalmente ho il mio medico della mutua. Sono le 14:30. "Ok, grazie".
Mentre vado a fare il resto delle cose che avrei dovuto fare oggi, provo a chiamare il mio nuovo medico curante, che ovviamente siccome riceve alle 16:00, fino alle 15:59:59 non risponde. Quando mi risponde spiego il mio problema: "Salve, ho scelto oggi il dr. xxxx come medico della mutua, e ho bisogno di una impegnativa, anzi due, per estrarre il dente del giudizio…" "Eh ma la mutua non le passa più le visite odontoiatriche" "In che senso scusi?" "Eh, ho qua davanti una circolare della ASL che mi dice che le visite odontoiatriche non vengono più passate dalla mutua" "Beh, ma oggi allo stomatologico mi hanno detto che serviva l’impegnativa!" "Eh, non so cosa dirle, venga qua." "Ok, lei mi faccia ste due impegnative, poi al limite le butto via, ma almeno domani posso litigare con loro e non con lei" "Ok, era solo per spiegarle" "Ok, anche io, però capisce che per prendere un appuntamento per togliermi un dente ci ho messo un giorno" "Eh, e io cosa c’entro?" "Nulla, però mi faccia le impegnative che tanto a lei non costa nulla no?" "No, però non le servono" "Ho capito, ma me lo faccia dire dallo stomatologico" "Va bene, contento lei… venga qui che gliele faccio" "ok"
Vado dal dr. xxxx, mi faccio fare le impegnative dopo mezz’ora di anticamera tra vecchietti in pensione che cercano di farsi prescrivere cose impossibili e insensate. La signora segretaria del dottore mi ripete tutta la tiritera, e io le rispiego quello che mi serve. Alla fine alle 17:20 esco con le mie due impegnative. Domani ore 8.30 si torna allo stomatologico, sperando di non ricominciare tutto da capo e di avere un appuntamento per una visita prima del 2009. Uff… che fatica…
be poi com è andata?
ce l’ho fatta! oggi sono arrivato e ho avuto il mio appuntamento: con la mutua checché ne dicano le circolari ASL una visita mi costerà circa 23 euro e l’estrazione non più di 36 euro.
Peraltro non ho incluso nell’avventura di ieri anche la patente: ho perso la patente un mese fa. Ho fatto denuncia: sul mio documento di identità c’è la mia vecchia residenza, perché la carta di identità non te la rifanno fino a che non scade dopo cinque anni; ma io sulla patente vecchia (quella che ho perso) avevo fatto i vari cambi di residenza che risultano quindi in motorizzazione.
I cc nella denuncia hanno scritto la mia residenza giusta, ma quella vecchia nel permesso temporaneo di circolazione. Così la motorizzazione mi ha mandato la copia della patente con il vecchio indirizzo, anche se loro sanno che io sono al nuovo, perché si “fidano dei cc” . Allora io ora per avere la patente corretta dovrei tornare dai cc e rifare una denuncia di correzione del permesso temporaneo, e aspettare che mi arrivi un tagliandino correttivo. Manco nelle barzellette sui carabinieri.
Mi terrò la patente con l’indirizzo sbagliato (peraltro non è manco più un documento valido).
Dalle tue peripezie risulta evidente che tutti ti odiano….
Ti va bene che io ti sono amico…
K
La nostra sanità pubblica non è poi tanto male, se pensiamo ai paesi che hanno la sanità privatizzata… li sì c’è da preoccuparsi! D’altra parte stanno mettendo sempre più difficoltà (perlopiù burocratiche, ma anche favoritismi vari) per quelli che la sanità la vogliono veramente pubblica.
Un giorno anche io ho scritto un commento su questo…
http://donneinazione.wordpress.com/…-qua-che-la/