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Ecco quando Milano deve esplodere

11 Dicembre 2007

 

Sotto pressione del vice sindaco De Corato e del consigliere leghista Salvini, due elementi la cui caratura intellettuale non varrebbe neanche la pena di discutere, il sindaco Moratti si appresta ad approvare un’ordinanza sulla linea di quelle dei comuni veneti: ordinanze razziste che cercano di sancire a livello formale oltre che sostanziale l’equazione povero = criminale. Se Milano non esplode adesso, non vi è alcuna speranza di credere nel buon senso delle persone che vi abitano. Se Milano non esplode adesso tutti diventiamo giustamente dei nemici, non più persone da convincere. 

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  1. 11 Dicembre 2007 a 11:20 | #1

    è una mania populista inarrestabile. Queste sono scintille che fanno accendere le micce più pericolose…

  2. 18 Dicembre 2007 a 12:52 | #2

    ok, siamo d’accordo col fatto che la cosa sia partita da presupposti sbagliati e razzisti, che si sia fatta leva sulla “paura” dei vari bifolchi del cazzo che non vedevano l’ora di farsi giustizia da sé contro “il nemico che viene da fuori”.

    ma non potrebbe sembrare un modo per regolarizzare un po’ quelli che cercano una regolarizzazione ? nel senso, non si potrebbe emettere un’ordinanza unificata epurata da scorrettezze ed errori ortografici a cura della sega nord che, non dico che abbia il pugno di ferro su chi rompe le palle, ma almeno che “privilegi la buona volontà” ?

    secondo me continuare a contestare tutto a priori non porta a niente. poi si sa come funzionano le cose in italia, voglio vedere a quanti alla fine verrà negata la residenza.

  3. nero
    18 Dicembre 2007 a 15:29 | #3

    proprio a voler fare un ragionamento legalista: le leggi ci sono. se uno delinque, delinque; se non delinque non delinque. E la nazionalità non c’entra nulla. Se io mi voglio sposare con uno di un’altra nazione, posso farlo e lo faccio. Se voglio lavorare in germania ma sono italiano lo posso fare e lo faccio. L’ordinanza ha SOLO una valenza razzista, xenofoba e populista. NOn c’è un singolo aspetto che valga la pena salvare.
    E l’approccio come il tuo marco, è quello in cui sperano giornalisti e politici per giustificare quello che non è giustificabile.
    tutot qui…

  4. 19 Dicembre 2007 a 1:13 | #4

    non hai capito nulla di quello che intendevo. mettiamola così: sostituisci “sembrare” con “servire” nel secondo paragrafo e rileggi.
    non mi sembra nessuno in quell’articolo citato parli di “matrimoni” o di “cercare lavoro”, se passano un provvedimento che parla di “negare la residenza a milano a chi sta sotto un certo reddito minimo” ( che forse è anche legalmente inconcepibile visto che è sotto il minimo sindacale, presumo ) non vedo cosa c’entri il potersi sposare.

    l’approccio come il mio è quello di qualunque persona con un minimo di cervello che si è rotta i coglioni di sentire russo spena e giordano parlare di “diritti” e “tutele” quando io studente universitario non vedo nemmeno l’ombra di una fottuta borsa di studio o un “presalario” che aveva anche mio padre ai suoi tempi: i problemi non riguardano solo “chi sta di merda”, quindi sinceramente se si attua una politica sociale di incentivi per quelli che potenzialmente possono essere un tassello forte della nostra società ( parlo anche dell’immigrato volenteroso ) sfavorendo quelli che invece tendono a non fare un cazzo ( italiani e non ) non vedo cosa ci sia di male.

    per l’appunto, se uno delinque, delinque a prescindere dalla nazionalità, e un provvedimento simile ad hoc per gli immigrati è solo di base razzista, ma già che si è nel discorso, globalmente, conviene proporre qualcosa di decente, ed è fondamentalmente quello che intendevo.

  5. nero
    19 Dicembre 2007 a 13:04 | #5

    ho capito il ragionamento che fai tu, ma continuo a sostenere che il tuo approccio si presta ad altri e peggiori ragionamenti.
    Forse basterebbe ragionare su una società complessiva indipendente da colori e posizioni: semplicemente non c’è bisogno di misure ulteriori per facilitare tutto questo nei confronti di alcuni e renderlo meno facile per altri. Basta fare in modo che chi vuole fare delle cose possa farlo.
    A me non risulta che nessuno si ponga questo di problema. Per chiunque.

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