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D’altronde poi ormai l’antifascismo non è un valore fondante del nostro Paese

17 Dicembre 2007

 

Su repubblica.it leggo con tripudio – sono ironico – la notizia che la Corte di Cassazione ha rigettato l’uso dell’attenuante per le finalità di alto valore sociale e morale nel caso di una motivazione antifascista per un atto di violenza. Con questo tipo di passaggi si sancisce molto chiaramente – come nella sentenza in esame – che l’antifascismo non è più un valore fondante del nostro Paese e della nostra società, ma che è solo una opinione politica, valida come un’altra, per esempio quella fascista. Forse dopo sessantanni la storia italiana ha chiuso un altro ciclo ed è pronta ad altri anni di barbarie. Chiunque non si sdegni, li merita e ne merita anche le conseguenze. Perché si sappia, nel caso, a me potrete trovarmi in montagna.

PS: per chi non lo sapesse si fa riferimento a un fatto accaduto qualche anno fa a Milano. Il 25 aprile, Festa della Liberazione, alcuni militanti di Forza Nuova decisero di presentarsi in piazzale Loreto per deporre una corona di fiori in memoria del Duce martire. Alcuni attivisti di centri sociali e associazioni antifasciste si presentarono all’appuntamento e impedirono ai pelati di insultare la memoria storica della città, eccedendo con le cattive (il portatore della corona mi pare che finì con un braccio rotto). Le persone accusate delle lesioni a distanza di un annetto dall’episodio  vennero arrestate e tenute in carcere in via cautelare, grazie al tipico uso per nulla repressivo fatto delle misure cautelari preventive in Italia.

CASSAZIONE: NO ATTENUANTI PER AGGRESSIONE ANTIFASCISTA

Non
ha diritto alle attenuanti chi viene condannato per un’aggressione ai
danni di nostalgici dell’eta’ mussoliniana. E’ quanto emerge da una
sentenza della Cassazione con la quale e’ stata confermata la condanna
inflitta dalla Corte d’appello di Milano ad un 52enne accusato di
concorso in lesioni aggravate e porto abusivo di arma impropria, con
riferimento ad un episodio avvenuto a piazzale Loreto, quando un gruppo
di 5 persone che voleva deporre un mazzo di fiori in omaggio a Benito
Mussolini era stato fermato da manifestanti di opposta fede politica.
L’imputato si era rivolto alla Suprema Corte invocando, tra le altre
cose, l’applicazione dell’attenuante in relazione al "ripudio del
fascismo che informa la costituzione repubblicana", nonche’ per il
"carattere provocatorio" dell’iniziativa assunta dal gruppo di piazzale
Loreto. Per i giudici della quinta sezione penale, pero’, il ricorso e’
"privo di fondamento": l’attenuante dei motivi di particolare valore
morale e sociale (art.62, comma 1, c.p.) "puo’ trovare applicazione –
si legge nella sentenza n.46306 – soltanto quando la spinta a
commettere il fatto valutato come illecito dall’ordinamento abbia
tratto origine da valori comunemente avvertiti dalla coscienza
collettiva: il che rimane escluso – spiegano gli ‘ermellini’ – ove i
motivi abbiano carattere politico e, quindi, per loro stessa natura,
non siano universalmente condivisi". Nello stesso modo, "non e’
fondatamente invocabile – aggiungono i giudici di ‘Palazzaccio’ –
l’attenuante della provocazione, in considerazione del fatto che la
condotta denunciata come ‘fatto ingiusto’ non e’ descritta come
direttamente offensiva nei confronti dell’imputato o di persone a lui
legate da particolari rapporti, bensi’ di un sentimento diffuso, che si
assume legato all’antifascismo immanente all’attuale assetto
costituzionale e sociale e che per cio’ stesso – conclude la Cassazione
– e’ prospettato come facente capo a un genere del tutto indeterminato
di persone".

 

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  1. mosquito
    19 Dicembre 2007 a 12:22 | #1

    questo paese è marcio e fottuto.
    non mi viene altro da dire.
    si possono fare delle analisi, anzi si devono fare delle analisi NUOVE.
    pessimismo.
    ciao,
    m.

  2. nero
    19 Dicembre 2007 a 12:58 | #2

    l’avvocato con cui ero a cena l’altra sera mi diceva che secondo lui nella merda del risultato la sentenza è buona, nel senso che dice: “l’antifascismo è un valore di tutti e nessuno può arrogarsi il diritto di proclamarsi il paladino di tale valore”. In un certo senso è per l’antifascismo sociale… anche se io non ero riuscito a vederla in questo senso.

  3. mosquito
    20 Dicembre 2007 a 13:15 | #3

    un avvocato ottimista/speranzoso??
    e dove l’hai trovato? …si vede che è natale!
    la percezione che ho andando in giro ogni giorno è molto diversa… ma sarà che frequento brutti posti 😉
    però non mi sembra una tendenza unicamente italiana… voglia di legalità, di sicurezza, di poteri forti…. paura paura paura paura…
    manipolando la paura delle masse si ottiene ciò che si vuole, no?
    ciao
    m.

  4. nero
    20 Dicembre 2007 a 14:21 | #4

    l’avvocato faceva una valutazione giuridica sulla sentenza, non sulla società….

I commenti sono chiusi.