Una pausa di riflessione
Un pareggio giusto sentenziato da un campo peggiore di quello di San Siro in una partita combattuta ma non particolarmente spettacolare. L’Inter arriva a Genova con la necessità di recuperare psicologicamente dopo la batosta di Liverpool (propiziata mi ero dimenticato di scriverlo dall’unico arbitro straniero citato nelle intercettazioni moggiane, oltre che dalla cacarella improvvisamente venuta ai giocatori nerazzurri), in una condizione che esalta in negativo quello che viene magnificato in altri momenti di campionato: fino a dicembre ogni formazione messa in campo giocava benissimo, mentre adesso in un momento di difficoltà fisica e non la variabilità delle relazioni in campo non facilità la compattezza mentale.
L’Inter vede anche un momento di difficoltà di alcuni uomini chiave: Crespo, Figo, Vieira, Stankovic non sono al meglio; Matrix è inguardabile; Suazo non ha ancora imparato i movimenti senza palla che servono in una squadra come l’Inter; tre legamenti crociati saltati tra gli uomini più in forma. Nelle stesse condizioni altre squadre lotterebbero per un posto in Uefa, quindi dobbiamo avere fiducia nei ragazzi.
Venendo al campo: Julio Cesar è una sicurezza, incolpevole sul gol – molto bello – di Cassano propiziato da una stupidaggine – l’ennesima – di Matrix; Maicon ritorna a macinare chilometri e speriamo aggiusti anche la mira del cross per tornare il colosso che conosciamo; Maxwell non riesco mai a capire se c’è o non c’è con la testa prima ancora che con i piedi; come centrale il migliore che abbiamo preso in rapporto prezzo/qualità delle partite è incredibilmente Rivas, che, nonostante sia probabilmente un killer dei cartelli colombiani arrivato in nerazzurro per una partita di giro di dubbia origine, ha fatto il suo lavoro egregiamente; Matrix non si è più ripreso dall’infortunio che ha interrotto un momento di grazia che l’aveva strappato al girone dei centrali irruenti e con poco tempismo: la speranza che ritorni il Matrix dell’anno scorso non muore ma si affievolisce drammaticamente.
A centrocampo Cambiasso dopo aver giocato per tre per tutto il girone di andata è in evidente difficoltà atletica, proprio nel momento in cui ci serviva di più; Zanetti dovrebbe ritrovare la panchina a favore di giocatori con qualità tecniche maggiori, senza tante remore e con grandi ringraziamenti per il cuore che ci mette sempre; Vieira è ancora fuori forma e si vede, nonostante si incazzi al momento della sostituzione, con una reazione che meriterebbe una multa dalla società – se fossimo una società seria. Stankovic è un fantasma e per fortuna si accascia da solo: non fa un cross giusto, corre sulla fascia spompandosi, e rischiando di combinarne un’altra come sul gol di Gerrard (e la colpa è di Mancini che non vuole mai togliere il suo pupillo dal cazzo di campo). Figo non ha minuti nelle gambe ma grande classe e carattere: riaverlo per il ritorno con il Liverpool mi pare determinante. Maniche e Pelé sono un mistero.
Davanti l’assenza di Zlatan si sente di brutto, anche se la più grande gioia di questa domenica è il ritorno al gol di Valdanito Crespo, che se ritrova il feeling con l’area piccola può essere l’arma finale per il miracolo in Champions. Suazo non vale i soldi che lo abbiamo pagato, e sta finendo anche il bonus che gli è stato accordato dal popolo nerazzurro per aver rifiutato il Milan facendo fare una figura di merda colossale alla dirigenza rossonera.
Un pareggio di riflessione, onesto per quello che si è visto sul campo: i nerazzurri storcono la bocca per le ormai troppo prelibate abitudini, i doriani si possono leccare i baffi; contento Mancini da buon doriano, e Cassano da interista. NB: Cassano può giocare bene solo in una squadra come il Doria, dove è al centro dell’attenzione e delle moine di tutti; spero Mancini non se ne innamori a meno di non farlo dormire in stanza con Sinisa.
Neanche tu parli del rigore che non ci è stato dato e che ci avrebbe fatto vincere la partita… non capisco come mai tutti parlano e proprio ieri ed oggi il nostro presidente è diventato Muto…
K
strano che non sia anche questa volta colpa dell’arbitro..
comunque per un attimo ci avevo sperato di farvi lo scherzetto.
ciao a presto
non ne parlo perché la partita è stata onesta così kundo. so che da altri non mi posso aspettare altrettanto fair play, ma noi interisti dopo tanto rognare dobbiamo recuperare il nostro aplomb. mica e’ facile, ma ci dobbiamo provare. e’ cio’ che mi ha sempre fatto cagare in testa a rossoneri e gobbi.