Partitaccia di necessità
Quando tutti insistono a dire che le riserve dell’Inter sarebbero una squadra titolare in sé dovrebbero rivedersi questa partita: se è vero che nel complesso della Beneamata titolare una o due riserve non squilibrano troppo il rendimento, quando le mettete in campo tutte assieme mostrano tutti i loro limiti. La partita è una necessità, va giocata, ma uno 0-0 che rimanda tutto al ritorno va più che bene, con un tempo per parte a cercare il gol senza trovarlo. E’ anche vero che contro una lazio al completo basta una raffazzonata Inter di riserva per portare a casa un pareggio, cosa che fa rimpiangere i due punti lasciati sul campo dell’Olimpico. Nonostante la partitaccia, in uno stadio tristemente vuoto (ci saranno state sì e no 10.000 persone a San Siro), proviamo a trarre delle indicazioni sia in positivo che in negativo dal match.
Toldo non è giudicabile per una partita come questa, mentre nel comparto difensivo spicca la buona prova di Chivu, che appare perfettamente recuperato per le gare di campionato che ci attendono. Burdisso come terzino destro è una scelta che farebbe tremare anche i più temerari, ma psycho-padroncito non delude e fa buona guardia senza dare di testa. Matrix si vede che non è lo stesso della scorsa stagione, mentre Cesar appare recuperato come decente riserva. Decente, non esagerate andando oltre questo giudizio.
La vendetta del mancio nei confronti di Figo dopo l’ingresso al 43esimo del secondo tempo di Inter-Fiorentina si completa con la maglia da titolare, che però dura meno di un tempo, dato che il fuoriclasse portoghese dimostra di non avere più di 40 minuti nelle gambe. Solari è sempre più inguardabile e spreca le poche azioni che abbiamo con un leziosismo lento ed esasperante, così come Jimenez totalmente impalpabile, oltre a guadagnarsi la palma dello sprecone peggiore, quando una palla perfetta viene stoppata e tirata in 10-15 secondi, tempi biblici. Maniche forse è il migliore del centrocampo schierato dal primo minuto, prova a tirare dalla distanza con poca fortuna e ci mette tanta voglia. Bolzoni gioca più di un tempo e lascia aperta la domanda del perché gli si preferisca Pelé dato che porta a casa un’ottima partita. Siligardi gioca solo venti minuti, ma mostra ottima personalità e un ottimo piede sinistra: quasi certamente andrà in prestito l’anno prossimo, sperando che sbocci in pieno.
Davanti Suazo si conferma un flop totale: non imbrocca un movimento, non si libera mai, cerca improbabili rigori buttandosi come il peggio Inzaghi, e ormai non fa più neanche i suoi famosi scatti. Crespo invece nonostante i limiti di corsa e fiato dati da età e stagione travagliata, mostra di essere uno dei pochi in campo che gioca a calcio. Prezioso. Ora testa a domenica per il campionato.