Ancora pochi passi…
Va bene che la condizione fisica è quella che è, e appena si trova un campo bagnato e un avversario un filo motivato l’Inter sembra perdere quella ritrovata lucidità delle ultime gare, ma non dobbiamo per forza accumulare handicap nella forma di persone chiaramente appartenenti alle categorie protette, tanto per lasciare un po’ di margine agli avversari. E non parliamo solo di Suazo, che ormai non mi stupirei di vedere arrivare allo stadio con un accompagnatore del comune, ma anche di Mancini che dovrebbe evitare di sedere in panchina nei momenti in cui è in stato confusionale: merito vada a Mihajilovic che lo fa ragionare un minimo (e che infatti si prende la giusta ribalta davanti alle telecamere).
I granata giocano la loro migliore partita nel girone di ritorno (e non sono i primi a farlo contro di noi, vai a sapere se per demerito dell’Inter o per merito degli avversari), e come altre non sono sicuro che ripeteranno la prova settimana prossima a Roma. L’Inter sembra tornata poco brillante fisicamente come nella partita contro Lazio e Genoa, ma speriamo sia solo una serata no e che i ragazzi possano stringere i denti per colmare i pochi passi che ci mancano per l’obiettivo. Mancini parte con il maledetto rombo, come da diverse partite a questa parte, non rendendosi conto che: a) il rombo funziona se tutti i giocatori sono al meglio; b) il rombo funziona se i terzini salgono e scendono come lippe per tutta la partita; c) uno dei due attaccanti fa salire la squadra creando la superiorità numerica. Dato che nessuna delle tre condizioni in questo momento si verifica nell’Inter non si capisce perché insistere con sto cazzo di rombo.
Infatti dopo pochissimo passa al 4-3-3, chiedendo a Balotelli e Stankovic (sempre dalla sua bara) di supportare Cruz (anche lui imbalsamato anche se gloria gli sia data per il gol). Poi a un certo punto passa al 4-4-2 e sono gli unici dieci minuti decenti della partita. Poi ritorna al 4-5-1, ma non ce n’è. Nel secondo tempo mi è sembrato di vedere l’Inter di Trapattoni, se non che siamo nel 2008. Meno male che il campionato è quasi finito, ma ci sarà da discutere molto rispetto alla capacità di gestione sia delle gare in corso, che della tenuta fisica nell’arco di un anno.
Veniamo alle individualità, oggi tutte sotto tono: Julio Cesar para anche con i gioielli di famiglia, e fino a che sta in questa condizione, è una grande sicurezza; Maicon e Maxwell (spostato dietro dopo che Mancini per l’ennesima volta nella stagione lo schiera a centrocampo sulla fascia davanti a Chivu) offrono sufficienti garanzie sulle fasce, mentre non si può dire altrettanto di Matrix e Burdisso, diligenti ma vittime di enormi e improvvise amnesie. A centrocampo Zanetti non riesce a dire la sua con la solita autorevolezza, e anche Cambiasso e Chivu sbagliano quintali di controlli e di appoggi, segno di scarsa concentrazione o di cacarella proprio nel giorno in cui guadagnare due punti sulla Roma. Stankovic darà pure tutto quello che ha, ma non è molto in sto periodo. Cesar dura si e no 20 min, poi si spegne e sbaglia un paio di appoggi in contropiede che gridano vendetta. L’arma in più in questo periodo è Supermario, che però fa un braccio di ferro con Mancini rispetto alla sua posizione e giustamente perde il confronto, ritrovandosi sostituito al 37esimo e con una settimana in cui prenderà un sacco di schiaffoni alla pinetina. Davanti quando c’è lui però le cose si muovono molto meglio, nonostante la scarsa comprensione in termini di posizionamenti con El Jardinero. Suazo è meglio non commentarlo, dato che come detto a inizio del post ormai è stato iscritto nelle categorie protette: i diversamente abili hanno un campionato a parte e non vengono pagati 3 milioni all’anno, rispedirlo al mittente in cambio di Acquafresca, grazie.
La partita poteva essere sottotitolata come: "ancora pochi passi e ce la facciamo mettere in quel posto di nuovo", mentre è finita soffrendo e non meritando con un "ancora pochi passi e siamo arrivati". Forza ragazzi.
Mi spiegate, interisti, perché un centravanti paura com Balotelli deve essere costretto a giocare esterno sinistro?? Volevo vedere Il Mancio a 17 anni spostato sulla fascia dal Bersellini di turno…bah.
b.
perchè sulle palle sparate dalla difesa Cruz ne tiene di più e perchè sulla sinistra venivano giù che è un piacere.
Quello che dice milingo è vero, ma al contempo è vero che Mancio poteva anche mettere Cruz sulla sinistra e Mario punta. Poi che ieri Mancio fosse in preda agli psicofarmaci è evidente da molte cose, come ho già scritto, ma è la nostra condanna, e continuo a pensare che una sua sostituzione a fine anno non ci farà fare passi avanti ma passi indietro. Vedremo.
…wiwa wiwa li mortacci in campo…e un coro propiziatorio!!
“per quest’anno, non cambiare…vai in egitto a ri-po-saree…la bandiera, in piazza duomo, caro dema la portiamo anche per te!! …e come l’anno scorsooo, il dema va in egittooooo, e per il dio pallone, questo è il segnale che l’inter vincerà il tri-co-lor”
😀
se va cosi’ l’anno prossimo glielo paghiamo noi il viaggio al dema 🙂