Corsa indietro nel tempo
Dopo le leggi razziali e quindi dopo aver riportato l’orologio al 1938, le notizie di oggi ci recano la lieta novella di un ennesimo passo indietro. Con il DDL che prevede l’uso dell’esercito come forza di polizia penso infatti che ci potremmo collocare all’inizio degli anni 30. Devo controllare l’anno esatto, ma penso risalga a quell’epoca il precedente se non collegato ad emergenze nazionali come i vespri siciliani. Ovviamente nessuno troverà strano che dei signori in tuta mimetica con fucili mitragliatori si aggirino per le strade di una moderna democrazia alla soglia del 2010, ma se avessero un minimo di intelligenza e cultura storica si preoccuperebbero. D’altronde quando descrivono i paesi distrutti da guerre civili e da un economia da terzo mondo la prima cosa che balza agli occhi è la confusione nell’uso della forza e nei suoi protagonisti. Strano che adesso nessuno lo noti, no? Non vi preoccupate: il prossimo passo è l’istituzionalizzazione delle ronde come forme di polizia dal basso (nessuna analogia con le squadracce e le camice brune, non vi fate abbindolare dai "comunisti"!!!). Poi manca solo il partito unico.
Nel frattempo, tra un passo indietro delle lancette e l’altro, il governo Berlusconi e i suoi alleati hanno trovato il tempo di fare milioni di DL, DDL, decreti e decretini sulle vere emergenze del popolo italiano, quelle becere e nazional populiste fomentate dai giornali di cui sono proprietari confindustria e lo stesso governo (un’altra strana analogia con il passato) e non certo l’economia o il welfare.
Ma non solo: con il necessario decreto sulle intercettazioni riprende l’antico vizietto delle leggi ad personam cancellando con un colpo di spugna i propri processi, quelli passati e futuri, eventuali problemi per tutti coloro che fanno parte della gestione della cosa pubblica fino ad arrivare al processo all’ex capo della polizia Gianni De Gennaro per istigazione alla falsa testimonianza. Certo io difendo la privacy e la tutela dall’intercettazione selvaggia, come anche dall’esposizione dei nomi delle persone. Ma per me chi fa parte della vita pubblica di una democrazia non dovrebbe temere la pubblicità della propria vita, ma forse sono io che la vedo stranamente e che ho un concetto arcano di "responsabilità". In ogni caso non temete: per un pluriomicida romeno le intercettazioni si potranno fare, ma per un mafioso no, per un rapinatore albanese sì, ma per un politico corrotto si devono trovare altre prove. Quali? Andate a chiederlo ai magistrati, non certo al governo in carica, mica potranno fare e disfare tutto loro!
Voto: 3 (a scendere, per l’Italia)
Senza parole.
http://potassa.noblogs.org/…one-da-un-epoca-vile
:-((
b.
Mon scer amì, sbagli sul partito unico.
C’è già.