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Facile o difficile?

14 Dicembre 2008

 

I nerazzurri portano a casa la settima vittoria consecutiva dopo aver rischiato di gettare al vento una giornata dagli incroci favorevoli, con ladri e merde che nel posticipo dovranno decidere se scannarsi a vicenda o accontentarsi di un pari che le porterebbe a -8. Obiettivamente la partita sembrava tra le più facili, con un Chievo abulico davanti e incerto dietro. Come al solito però dopo un tempo di dominio svogliato e supponente abbiamo dato la possibilità ai clivensi di accorciare con due gol in cui le colpe di scarsa concentrazione di difesa e portiere sono evidenti. Fortunatamente è successo al 20esimo della ripresa e non allo scadere perché il tempo a disposizione ci ha dato la chance di scuoterci e riprendere in mano la partita, terminandola con uno scarto che è ancora generoso con gli ospiti gialloblu. Il problema dell’Inter rimane lo stesso: la sua latente ma inesorabile follia e i suoi vuoti di concentrazione. Speriamo che José sappia metterci una pezza entro febbraio.

Passiamo ai protagonisti: Julio Cesar per la prima volta in stagione ha delle colpe da mettere sul piatto più ampie dei meriti; sul primo gol parte in ritardo e la sensazione è che ci potesse arrivare, mentre sul secondo lascia scorrere la palla davanti a tutta la sua porta senza acchiapparla; se a questo aggiungiamo un paio di uscite un po’ farfallone e un pallone che gli scappa rischiando la frittata, ne viene fuori una prova molto al di sotto delle sue potenzialità. D’altronde non puoi stare concentrato per 60 partite in cui arrivano dalle tue parti raramente. La coppia centrale Samuel/Cordoba si dimostra una gran coppia, e sul primo gol non può nulla mentre sul secondo lo sbilanciamento di tutto il resto dei reparti non può essere imputato a loro: avanti così. Maxwell a sinistra e Maicon a destra sono speculari: grandi cavalcate in avanti, qualche mancamento dietro. Soprattutto il brasiliano pazzo, che a fine partita si ferma sul campo a regalare un pallone alla tribuna arancio e a raccogliere applausi, sul secondo gol è inspiegabilmente a centro area anziché nella sua posizione di terzino destro. Certo le sue discese compensano l’errore e non esagererei più di tanto con i sofismi sul valore del nostro reparto arretrato.
A centrocampo ormai schieriamo un canonico rombo, almeno fino al 2 a 2 quando passiamo a un centrocampo in linea a 4 che nei ribaltamenti di fronte diventa 4-2-4: con il Chievo lo si può rischiare. Stankovic sembra rinato e mette un gol incredibile – che ci costerà centinaia di palloni tirati dalla tre quarti ma vabbé – e Cambiasso è ovunque. Il capitano mostra delle discese che lo fanno sembrare più giovane di 20 anni, mentre Muntari continua ad avere delle altalene paurose di rendimento nell’arco di pochi minuti. La mia sensazione è che ci metta molta grinta ma che sbagli ancora troppi appoggi semplici che dovrebbero essere invece il pane del suo ruolo. Da aspettare ancora un po’.
Davanti tutto sommato buone notizie: Ibra quando cominciamo a giocare a calcio non lo ferma più nessuno e mette due gol che portano a casa il risultato; Obinna corre tantissimo ma sembra la copia giovane di Suazo, e direi che abbiamo già dato; Figo finalmente scarta due avversari e fa due cross consecutivi senza sbagliare, qualcosa che non vedevamo dal 2007. Supermario per una volta entra in campo con un po’ di determinazione e si vede, gioca palloni, scambia con i compagni e solo il fischio di Bergonzi gli nega il contropiede che lo farebbe tornare al gol. Anche Crespo è in netto miglioramento anche se manca uno stop che in altri tempi avrebbe fatto con le orecchie, e ancora non riesce a metterla dentro.

Conclusioni: le partite facili se non si tiene la concentrazione per novanta minuti diventano difficili e rischi di sbatterci i denti. Quando l’Inter riuscirà a tenere la testa nella partita indipendentemente da avversario e importanza della partita, non ce ne sarà più per nessuno. Ogni tifoso spera che questo avvenga più prima che poi. Dato che poi non serve più.

Categorie:spalti e madonne Tag:
  1. casual romanista
    14 Dicembre 2008 a 22:35 | #1

    segnalo un articolo piuttosto interessante su mammarai…
    http://www.repubblica.it/…ato-ds/primato-ds.html

    ciao nero(azzurro)
    saluti in rincorsa

  2. spacecozza
    15 Dicembre 2008 a 16:27 | #2

    Ibra ha risolto più di una questione coi suoi due goal.
    Incredibilmente infingardo, attende la possibilità del colpo di testa, per segnare e contemporaneamente stendere con una testata il difensore del chievo (era tutta la partita che voleva spaccargli le cornazze, ma l’intelligenza superiore l’ha portato a un gesto di rara beffardaggine).
    Con la seconda rete ha dato una spazzata a due delle 11 membrande dimensionali, accorpandole e compenetrandole. Praticamente ha creato tre/quattro universi paralleli.

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