Trittico cinematografico
Sono rimasto un po’ indietro con le recensioni cinematografiche, anche perché ciò che ci circonda tracima merda, e ciò impegna sempre una parte di energie quotidiane in odio e meccanismi di autocontrollo. Devo dire però che la selezione di film ha pagato: avendo meno tempo per andare in sala, ho provveduto a scegliere con maggiore attenzione le cose fondamentali da vedere.
L’ultimo film di uno dei miei registi preferiti Quentin Tarantino è stato il primo che ho visto al cinema dopo la rassegna: Bastardi Senza Gloria è un fumettone di serie B godibilissimo (anche se forse era meglio non doppiarlo e sottotitolarlo interamente, ne avrebbero guadagnato alcune scene mitologiche con un Brad Pitt finto siculo) che mette al centro un grande classico dei fumetti americani degli ultimi 50 anni: i paladini della Seconda Guerra Mondiale, gli Americani senza macchia e senza paura, contro i Nazisti. Di questi tempi confusi e illogici, in cui sono più frequenti i se e i ma dell’ambiguità ad una sana partigianeria, devo dire che ho apprezzato un film in cui quelli che devono essere distrutti e devono morire sono Adolf & Co. Certo, sarà macchiettistico, sarà semplicistico e poco intellettuale, ma vuoi mettere che goduria vedere spaccare di botte e pallottole ogni individuo con una divisa da SS sul grande schermo. Ah… I piaceri semplici di una volta! Il film è stato molto criticato, ma io penso che sia una gran pellicola: un paio di scene sono talmente tirate per le lunghe con dialoghi assurdi che a un certo punto tutto il cinema, compreso il cane accompagnatore di un cieco che ci era entrato per sbaglio, cominceranno a gridare "e dai, spara, cazzo, cosa aspetti!". Fantastico. E devo dire che Brad Pitt si dimostra insieme al protagonista dei prossimi film che DEVO vedere (Johnny Depp, presente nei panni di Dillinger, in Parnassus di Terry Gilliam e in Alice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton) di essere uno dei migliori talenti prodotti nonostante tutto da Hollywood. Voto: 9
Con la carica di Bastardi Senza Gloria uno si può affacciare serenamente a District 9, prodotto da Peter Jackson, una garanzia di mostri e azione degne di questo nome. La storia anche qui non è difficile: gli alieni arrivano sulla terra, vengono rinchiusi in un CPT e si innesca un meccanismo profondamente razzista nei loro confronti che porterà al precipitare degli eventi. La tecnica di regia che inscatola tutto in uno pseudo documentario regge fino a un terzo del film, per cedere il passo a una dimensione più ordinaria (peccato, era una strada coraggiosa e interessantissima da perseguire fino all’estremo, ma forse veramente difficile), è una grande scommessa e andrebbe premiata. Il film regge e tiene incollati per due ore senza problemi, fino all’apoteosi quando viene voglia di unirsi all’urlo del protagonista che apre il fuoco sui commandos dell’umanità contro gli alieni al grido d "Umani di merda, morite tutti!" Come non essere d’accordo? Voto: 8,5
Soprattutto impossibile non essere d’accordo vedendo poi l’ultimo film della mia personale trilogia: Videocracy, Basta Apparire di Erik Gandini. (e d’altronde il suo precedente Surplus è stato un cult delle nostre proiezioni Screem in Pergola). Il regista ci trascina attraverso l’Italia e ciò che è diventata, come è scomparsa dalle cartine geografiche per entrare negli atlanti di sociologia: la nascita della figura del Presidente, il mondo televisionizzato che ci circonda, le nostre vite reali solo quando proiettate nel grande schermo, fino a un Lele Mora a metà tra Faust e un Papa medioevale con tanto di canzoncina "Onore al Fascio!" innocentemente esibita dal proprio telefonino e a un Fabrizio Corona come chiave di ciò che siamo diventati. Erik Gandini arriva secondo, dato che io e il mio socio con Blackswift e i suoi mostri avevamo già indicato in Corona la chiave di lettura del presente e della nostra vita in reality fiction collettiva. Soprattutto arriva secondo perché tra quando è uscito il film e oggi ne sono successe di tutti i colori, tanto che l’istinto omicida che ti assale durante il film può solo peggiorare leggendo i giornali. "Alla democrazia ghe pensi mi!" Chiunque abbia visto il discorso di oggi del Silvio nazionale non può non rendersi conto che le parole del premier sono identiche ai discorsi di tanti suoi predecessori delle dittature del Novecento. Con la differenza che oggi non c’è bisogno di distruggere l’opposizione: ogni voce contro viene inglobata nello show e diventa una comparsa nella grande trama di quel romanzaccio di terza categoria che siamo diventati. Eroi del nulla in un mondo inesistente. Voto: 10 (per il coraggio, per come cazzo ha fatto a ottenere le immagini, per come è riuscito a farlo arrivare nelle sale anche per poco, un po’ per tutto, grande stima)
be ma infatti tarantino ha chiesto di far vedere la versione originale coi sottotitoli in tutto il mondo. se cercavi bene, in qualche cinema la trovavi, io l’ho visto così. cambia tutto, dato che l’80% del film è giocato su accenti e persone che cercano di parlare lingue sconosciute 🙂
brad pitt che parla italiano è un must!