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La Lega dei Citroni: non è un torneo per conigli

21 Ottobre 2009

 

Mourlino si riaffaccia al di fuori dei confini della Terra dei Cachi, almeno virtualmente, dato che giochiamo in casa, sul campo minato e coltivato di San Siro, dove il rimbalzo è sempre una sorpresa dell’ultimo secondo, per fortuna per entrambe le squadre.

Affrontiamo i maledetti controrivoluzionari ucraini (unico personaggio che ricordo con piacere di quelle lande è ovviamente Nestor Makhno): corsa, tecnica, velocità e ferocia. Mourlino conosce gli effetti della Lega dei Citroni sui suoi uomini e fa di tutto per contrastare il nefasto eco psicologico di questa competizione: dispone tappi per le orecchie per ogni giocatore, e non fidandosi dell’orgoglio di ogni giocatore, obbliga il vicino di posto a tappare l’orecchio a quello alla propria sinistra, per non sentire la maledetta musichina. Non funziona.

Non sa che il Potere Tentatore del Demonio è addirittura più forte del Serpente Incantatore Mourliniano, e ha pagato un qualche addetto dell’Inter per fare dell’ipnosi notturna antilega usando la fottuta musichina. Guardie della Rivoluzione Nerazzurra, scovate l’infame ed eliminatelo, altrimenti per noi tra i Citroni non c’è futuro.

I nostri eroi nerazzurri si ripresentano con la stessa formazione e lo stesso modulo della partita con i Grifoni, ma con il Leone d’Africa al posto di Supermario. Tutto bene? No. Infatti entriamo in campo con la solita cacarella da CL, con i tre arditi del nostro centrocampo trasformati in pecorelle belanti e rallentate, Crystal trasformato in Polu il buco con il difensore intorno, l’Orco e il Muro mutati in sbirulino o in una pallida imitazione di sé stessi. Per tirarsi su di morale decidono tutti insieme di fare un gioco: quando la palla ce l’ha uno dei nostri, tutti si nascondono dietro l’avversario, ridendo come matti di fronte allo sguardo basito del portatore di palla al grido di "tana per tutti!". Si sentono ragazzi, per chi li guarda sembrano conigli.

Il risultato netto di tutta la melma di origine organica sparsa sul campo e dello splendido manto erboso è facile da prefigurare: tra il primo e il quinto minuto subiamo due cross tesi sul primo palo che nessun giocatore – per fortuna neanche controrivoluzionario – sfiora mentre attraversa tutta l’area nerazzurra, un rimpallo che quasi mette in porta un giocatore avversario e un Capitano d’Acciaio che si impappina con la palla servendo un passaggio smarcante per l’avversario che ovviamente in avanti verso dove dobbiamo segnare non ha mai fatto in vita sua. Uno a zero, la Controrivoluzione si avvicina.

Fino al trentesimo continua lo spettacolo degno dei peggiori gabinetti di Caracas e lo stadio semivuoto piange, poi con un contropiede di culo riusciamo a pareggiare grazie manco a dirlo al Drago, in serata no, ma non abbastanza da mancare il bersaglio. Manco il tempo di gioire e il terzo cross teso colpisce: il Capitano d’Acciaio salta come se fosse una pecora zoppa, l’Orco cerca di metterci una pezza, ma da buon Sbirulino di serata insacca nella sua porta. Tutto da rifare.

Anche i sassi capiscono che c’è bisogno di alzare un filino il baricentro e di ritrasformare i nostri giocatori da birilli per il nascondino in esseri umani. La mossa di King David la condividono in molti, anche se togliere Calimero, ovvero l’unico normodotato di fiato e gambe in questa serata maledetta non convince proprio tutti. I sani di mente dello stadio San Siro si chiedono: ma mettere tipo il Bambino d’Oro al posto dell’Uomo d’Acciaio che d’Acciaio in Europa non è mai? Nessuno ha la risposta del perché con la squadra sulle ginocchia i cambi arrivino all’83esimo. La mossa di King David sembra dare i suoi frutti e il Muro riscatta una prova così così con un incornata che ci riporta in parità.

Il resto della partita è un copione già visto: attacchi confusi e statici nerazzurri, rimpalli, ripartenze controrivoluzionarie che si spengono prima di arrivare in porta (tranne una volta che complice Polu il buco con il difensore intorno, due zolle ribalde, e un gran culo, Sheva si mangia un gol fatto sparandolo al primo anello). Nel frattempo dopo i primi cinque minuti di stupore per vedere King David in campo insieme a degli Homo Sapiens, tutti si ricordano del perché non vogliamo vederlo mai più su un campo di calcio: non appartiene alla nostra specie; insieme a Obinna l’unico campionato a cui si possono iscrivere è quello delle foche monache. Quindi non è colpa sua, ma di chi ha ingaggiato per una competizione tra primati un altro povero animale. Contagiato anche il Leone d’Africa, arruolato nonostante la zoppia e comunque abbandonato nelle steppe di San Siro a correre da solo come un povero cretino, che si mangia due gol fatti per scarsa lucidità e per le solite zolle maledette.

Matrix centravanti e Vieira a far finalmente rifiatare il Drago dopo 83 minuti per gli ultimi dieci minuti con il 4-2-4 sono mosse degne del peggior film di fantascienza di serie B. Paradossalmente funzionano e rischiamo di segnare il gol decisivo, se non fosse che capita sul piede del pinnipede che da 80 cm riesce a sparare fuori senza spiegazioni razionali.

Il triplice fischio fa calare il sipario su una serata ancora più incredibile che consegna il nostro girone alla storia come uno dei più duri, con le quattro squadre dopo tre giornate tutte praticamente a pari punti, dopo il risultato incredibile di Barcellona dove il Kazan (Mio Dio Ke Kazin! pare abbia esclamato Laporta, ridete insieme a me della battuta di infima categoria) ha sbancato il Camp Nou tirandocela in quel posto dove non batte il Sole. Ora Mourlino e i nostri eroi devono vincere due partite su tre e pareggiare l’altra, per avere discrete speranze di passare il turno.

Al momento sarebbe anche possibile veder avanzare le squadre sovietiche e lasciare fuori i detentori del titolo e i detentori della nomea peggiore in europa tra le squadre campioni del proprio campionato (noi, per chi non l’avesse capito). La CL non è un torneo per conigli, ma per gente che non ha paura di giocarsela ovunque. Fino a che i nostri eroi non entreranno in quest’ordine d’idee, tanto vale non iscriversi manco alla competizione ed evitare di fare figure barbine in serie che potrebbero rovinare anche tutto il resto del lavoro di evoluzione societaria che l’Inter sta faticosamente facendo in questi anni.

Al momento, però, non possiamo circolare.

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  1. Itsas
    21 Ottobre 2009 a 19:38 | #1

    sono “completamente d’accordo a metà con te”

    a me il muro non è dispiaciuto, anzi, se non c’era lui…
    per gli altri lasciamo veramente perdere e rassegniamoci a “rivincere” il campionato

  2. nero
    21 Ottobre 2009 a 19:49 | #2

    certamente se confrontato con la prestazione di lucio quella di samuel è mostruosa come al solito, ma devo dire che anche lui a svarioni non ha fatto male.
    Non sto dicendo che dobbiamo silurare né uno né l’altro, solo che una serata no dei tuoi DUE centrali difensivi, e pure dei tuoi DUE terzini la paghi cara. 🙁

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