I numeri della scuola
Per lenire lievemente il disappunto che mi ha causato la serata che ho dovuto trascorrere ieri, ho pensato di affliggere anche voi con i numeri. Perché le parole si fa in fretta ad inventarle, e con la giusta capacità oratoria o retorica si riesce a giustificare quasi tutto. Ma i numeri non mentono mai: poi ognuno li interpreta come vuole, ma non possono dirsi falsi, a meno di non comprovarne la non autenticità.
Il sito di garamond ha pubblicato un po’ di statistiche sulla scuola italiana da fonti ministeriali (quasi tutte) e quindi le più attendibili possibile. Sono numeri molto istruttivi, che vi invito a leggere e di cui vi invito a prendere nota. I più salienti per me sono stati: l’aumento stratosferico degli iscritti e la diminuzione altrettanto stratosferica di docenti e di scuole elementari; la percentuale di docenti a tempo determinato (110.000 su 670.000); il posizionamento sempre ampiamente sotto la media dei paesi “sviluppati” dell’Italia in ogni indicatore (sia esso economico, didattico o burocratico).
Poi uno si chiede come mai siamo una società allo sbando e un paese che si rifiuta di ammettere la sua stessa scomparsa…
ma mi stavo chiedendo, ma nella spesa delle famiglie non c’è dentro la carta igienica, il sapone… etc, cos’è, il miur si vergogna di metterle?