Inter in Wonderland: subbuteo vincente
I nerazzurri reduci da due batoste con cui hanno buttato nel cesso due dei tre obiettivi ancora in gioco devono tornare a vincere, per raggiungere almeno il premio di consolazione e soprattutto per ringraziare quei tifosi (tanti) che martedì non hanno abbandonato lo stadio e che martedì come oggi hanno continuato a incitarli e a cantare per loro con tutto il cuore.
Finalmente si vede Mototopo titolare insieme a un Kharja con cui dominano la fascia sinistra dell’Inter con tanta voglia di fare e tanta, tantissima corsa. Viene il dubbio che il nipponico non sia stato impiegato nelle gare precedenti a quella odierna per non indispettire a umiliare le belle statuine che compongono quasi per intero il resto della rosa.
Nonostante un Chievo decisamente rinunciatario e ormai con la pancia piena di chi ha centrato i suoi traguardi stagionali, il primo tempo passa con ben poche emozioni. Almeno però i giocatori in campo sembrano esseri umani normodotati dal punto di vista locomotorio. Perché il secondo tempo sembra una partita di subbuteo con pedine a grandezza naturale. Manca solo di vedere scendere un’enorme mano che colpisca le basi invisibili dei nerazzurri. Una staticità francamente imbarazzante: quando i migliori in campo sono il tuo Capitano 38enne e un imberbe terzino giapponese che hanno corso più di tutto il resto della squadra messa insieme vuol dire che c’è qualcosa di veramente sbagliato in come sta funzionando il tuo team.
Ironia della sorte a decidere il match sono il Re delle Belle Statuine di Sale, il Cuchu, e un nostro difensore in prestito, Andreolli, il centrale più scambiato della serie A. Era anche ora che i nostri giocatori con altre casacche la smettessero di remare contro il club proprietario del loro cartellino! Dopo altri venti minuti in cui comincia la fase cosiddetta “a schiaffoni” delle partite con il 4-2- fantasia di Leopardo (oggi agghindato in realtà a rombo per larghi tratti della gara e ad minchiam nella parte finale del match in cui rimane in campo il solo Principe come punta), Maicon suggella con un gol l’ennesima prestazione deludente: se non ha problemi fisici la situazione è drammatica, qualcuno lo svegli o mi svegli dal mio incubo (maledetto Caliendo!).
La vittoria nasconde molti problemi. Siamo una squadra fisicamente defunta, a cui la pausa delle nazionali ha dato il colpo di grazia. Siamo una squadra che paga moltissimo gli sforzi fatti fin qui, prima di tutto a livello di tenuta nervosa e di serenità mentale. Siamo una squadra in cui si corre solo con la palla ai piedi e in cui Mototopo viene mobbizzato per non far sfigurare i propri compagni che viaggiano almeno a due ordini di grandezza inferiori in termini di velocità. Con un Chievo appagato e privo di necessità agonistiche è bastato. Ma non senza difficoltà. Almeno è stata una partita di subbuteo in cui abbiamo vinto. Ultimamente era andata peggio.
in effetti mototopo rovina gli equilibri della squadra, rompe il ritmo.
guardando una partita di premier e una di serie A sembra di assistere a 2 sport differenti, incredibile che perdiamo interesse. ma quale campione lucido di mente giocherebbe in questo campionato?
ah i soldi, giusto giusto