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Inter in Wonderland: tanta roba

16 Gennaio 2011 1 commento

I nerazzurri zoomorfi entrano in campo con l’attuale formazione titolare (stante la lungo degenza dello Stregatto con i Guantoni e del Folletto). I primi dieci minuti si parte a razzo: ci prova il Principe, ci prova il Facocero che ara la fascia come nei suoi momenti migliori, il Principe prende il palo incredibilmente di testa da un metro su torre dell’Orco Volante, e il Leone fa vedere che oggi ad ogni palla tra i suoi piedi farà scattare ogni allarme in territorio felsineo fino alla settima generazione. Mai visto sguardi di terrore così profondo nei difensori avversari, per lo meno non da molto tempo a questa parte.

Proprio mentre l’intensità scende e la giungla sembra farsi pià fitta e oscura, il Drago trova il gol (in fuorigioco, diciamolo, così almeno evitiamo che qualcuno mi stressi con discussioni di lana caprina) dopo che il Leone ha attirato su di se ogni giocatore rossoblu nell’arco di 40 metri escluso il portiere. Altri dieci minuti in cui la palla rimane sempre tra i piedi dei nerazzurri. Il Sindaco – da buona Mangusta – trotterella da tutta la partita con aria un po’ svagata, ma alza la testa e con un sinistro affetta come una lama monomolecolare 50 metri di campo e tutti e 11 i giocatori bolognesi: il Principe raccoglie, si allarga e beffa Viviano con un pallonetto delizioso, urlando di gioia insieme a tutto lo stadio.

Prima del fischio che mette fine ai primi 45 minuti c’è gloria anche per Gatto d’Argento (era di Piombo, ma sta acquisendo valore) Castellazzi, che inizia a trovare la fiducia con i compagni di reparto, e per il Facocero in tandem con il Sindaco che quasi la buttano dentro allo scadere. Al rientro dagli spogliatoi, nessuno ci ha avvisato, ma non è solo la festa per il record di presenze in A con maglia nerazzurra infranto dal Capitano, che a un certo punto fa una corsa di 50 metri per evitare un corner e non contento poi fa un secondo scatto scartando l’avversario che lo pressa commuovendo l’intero stadio. E’ anche lo showdown del Mamba. I felsinei suonano le sirene per l’evacuazione ma è troppo tardi: prende palla a metà campo, semina 3 avversari, serve il Principe che di tacco (è il primo della partita, ma ormai non sono meno di 6-7 a match) restituisce il favore, stoppa, finta, insacca, raccoglie l’ovazione dello stadio. Pazzesco.

E non è finita: passano nemmeno dieci minuti e da fermo su punizione pennella all’incrocio una palla imprendibile per Viviano. Doppietta, game e partita. Il gol del Bologna, l’ingresso di Big Mac, del Bambino Addormentato nel Bosco e di Bradipo Bandev sono solo accessori.

Infatti lo stadio e la curva inneggiano al Capitano e lo guardano saltellare sotto gli spalti anziché seguire gli avvenimenti del campo. Altri 3 punti. Bene. Giocando un buon calcio, il vecchio calcio dell’Inter degli ultimi anni. Servono cambi in mezzo per non sfiancare chi sta facendo finalmente il suo. Però intanto allo stadio ci si diverte. Ed è già qualcosa. Io stasera mi godo Eto’o, mi godo Zanetti, mi godo la mia squadra del cuore.

Inter in Wonderland: la palla è quadrata

31 Agosto 2010 Commenti chiusi

Finita l’altalena emotiva e fisica di balzi e rimbalzi sul tappeto elastico, la banda degli eroi nerazzurri con il loro nuovo condottiero orizzontale si affaccia alla maratona della Serie di Oz (o quello che è diventata, che con tutti questi turbillons di nani e ballerine non ci si capisce un cazzo). Benny mette in campo la squadra in maniera simile alla prima amichevole della pre-season, con il Pelato e Marika in mezzo al campo, ma è costretto a variare le due fasce con i tandem Inossidabile-Pantera a destra e Crystal-Leone a sinistra.

Primo tempo che scorre bloccato: sarà il ritardo di condizione che non ci dà 90 minuti, sarà il peso della figura di merda rimediata venerdì, sarà quel che sarà, ma la squadra sembra imballata. Il Principe non è ancora lui, il Leone fa solo timidi tentativi di azzannare, l’Olandesina e Marika sono quelli che si mettono più in mostra. Le migliori occasioni sono degli avversari, arroccati nella loro metà campo in stile “fortezza medievale” con un modernissimo 9-1-1. Fortunatamente sparano fuori entrambe le chances, ma la palla si dimostrerà quadrata: la faccia mostrata nel lato occupato dai rossoblù nel secondo tempo è di fronte ai nostri eroi, e non ci sarà modo di girarla altrove. Solo per una decina di minuti del primo tempo, Ciccio rispolvera una tattica mourinhana: abbassa la squadra, per allungare il campo e aprire gli spazi NON gestendo il possesso palla: ne escono le uniche semioccasioni nerazzurre dei primi 45 minuti.

La compagine nerazzurra entra in campo nel secondo tempo con altro piglio. E mette sotto il Bologna. Marika continua la sontuosa partita, il Principe sembra ritrovarsi almeno per 10-15 minuti, l’Olandesina corre come un pazzo e finalmente Crystal fa quello che deve fare: correre lungo la fascia e creare la superiorità numerica (si dice così, no?). Appena questi meccanismi si oliano, il Bologna prende solo pallonate in faccia, in particolare sulle mani di Viviano che fa almeno tre interventi miracolosi, mentre sull’ultima deviazione di una punizione dell’Olandesina sfodera tutto il culo di cui dispone. Per quanto mi riguarda, dopo sta partita, che marcisse altri 3-4 anni a Bologna: non dico tanto, ma cazzo, non fare i miracoli contro la squadra di cui sei il terzo portiere!

Anche l’ingresso di Totò e dell’Iguana delle Banlieues (scelte da me sostanzialmente condivise e che mi fanno sperare che Ciccio inizi a orientarsi) non cambiano l’inerzia della partita, nonostante il match guerriero del Muro e dell’Orco, la superprestazione dell’Inossidabile nonostante i suoi 37 anni, e la buona prova complessiva.
Purtroppo la faccia del dado della sorte non volge al meglio e la partita termina a reti inviolate, un pareggio come gli esordi in campionato degli ultimi tre anni. Un pareggio che però mi lascia meno amaro in bocca di venerdì sera e qualche speranza in più. Certo, tutte energie buttate, dato che è già fuga per lo stellare Milan della fantasia e del bel calcio, il quale è predestinato a vincere con merito lo scudetto facendo 30 punti nelle prime dieci partite. Ricordatevelo! Tanto se non avete buona memoria ci penserà il circo del calcio televisivo a non farvelo scordare!