Buon anno Milano
Neanche il tempo di iniziare un nuovo anno e Milano presenta subito il conto. Mentre sul piano nazionale la cosiddetta sinistra si allea con la destra per fare un sacco di rumore per una mancata estradizione (cooptando ragazzini che probabilmente non saprebbero neanche declinarti il significato dell’acronimo PAC), contemporaneamente dando mandato al suo luminare Pietro Ichino di spiegarci perché Marchionne non sta distruggendo secoli di conquiste fatte col sangue dei lavoratori, ma modernizzando lo stantio panorama industriale italiano (con i soldi dello Stato e delle nostre tasse, ovviamente, ma senza alcun processo democratico che lo abbia investito di questo eventuale ruolo), a Milano ci viene servito l’ennesimo sgombero. La Fornace di Rho, dove San Precario ha un suo sportello per i lavoratori e da cui negli ultimi anni sono partiti importantissimi percorsi di mobilitazione contro l’Expo 2015, le speculazioni edilizie ad essa collegati e i soprusi nei confronti degli abitanti di Rho e zone limitrofe, viene sgomberata senza che il Comune o la proprietà facciano alcuna pressione in tal senso (almeno ultimamente, dato che la giunta ha i giorni contati e la proprietà ha un piccolo problema di amianto da risolvere prima). Considerate le recenti collusioni della Ndrangheta con le “necessità” edilizie in quel della Nuova Fiera, e che la Polizia risponde alla Questura e quindi agli Interni, le parole recentemente spese (con maggior competenza questa volta) da Saviano per incalzare il Ministro Maroni su che cosa stia facendo per la criminalità organizzata infiltrata al Nord assumono tutto un altro significato.
Fortunatamente i ragazzi e le ragazze della Fornace non si danno facilmente per vinti, e nella serata di ieri hanno risposto allo sgombero con un corteo di un migliaio di persone tra cui oltre ai militanti milanesi e limitrofi spiccavano signore e signori di mezza età, abitanti di Rho che con gli occupanti hanno condiviso le mobilitazioni contro la rimozione delle fermate del treno fondamentali per i pendolari o contro i soldi che il Comune di Rho sarà costretto (forse) a pagare per il mancato guadagno di speculatori collusi (in pratica siccome il PGT non è stato approvato chi doveva guadagnarci ha fatto causa al Comune e pretende un risarcimanto! Siamo in Italia, non vi stupite che qualcuno ritenga di avere il DIRITTO di speculare!). E alla fine del corteo, una nuova occupazione, dove precarie e precari organizzeranno il 15 e 16 gennaio la seconda puntata degli Stati Generali della Precarietà. Vi attendiamo numerosi.