Mangia e Bevi: succo al risarcimento
L’Inter è una squadra di signori, si sa. Dopo la frantumazione di coglioni per la vittoria immeritata a Siena, decidiamo di risarcire il campionato bevendoci due punti e mangiandoci un quintale di gol (in particolare il solito Ibra che non è buono di mettere dentro le palle facili). Il Cagliari gioca come tutte le squadre a San Siro: chiusi dietro e contropiede, con qualità dal centrocampo in su. Noi continuiamo a soffrire queste squadre e dobbiamo capire che se non la mettiamo prima o poi la sfiga ci si mette di traverso e il gol lo prendiamo (senza lo scivolone di Samuel col cazzo che il Casteddu passa).
La sosta come al solito ci porta sfiga e un po’ ci mettiamo del nostro, entrando in campo molli come fichi e con una formazione attesa ma non condivisibile (da me almeno). Le partite come questa le vinci martellando nella loro metà campo l’avversario, che è sempre andato in sofferenza quando noi ci facevamo sotto, con un banale 4-4-2 e cross che piovono in mezzo da ovunque. Invece giochiamo con il rombo, con Muntari, Figo, Chivu che si cambiano di posizione tre volte nei primi 20 minuti, con il solito turbillon di moduli e interpreti che non si capisce se sia dovuto a confusione mentale, alcolismo o estro artistico alla cazzo. Zanetti dietro ci tiene più bassi anche se alla fine del primo tempo è lui a cercare di scuotere la squadra, Muntari trequartista non si può vedere, Figo per età e Chivu per propensione rallentano il gioco in maniera eccessiva. Nel secondo tempo entriamo più determinati, ma il Cagliari trova il jolly e passa in vantaggio con un freddissimo Acquafresca. A quel punto Mourinho impazzisce: passa a tre in difesa, anzi a un e mezzo considerato che giocano Zanetti-Chivu-Maxwell, con in campo cinque attaccanti e solo due centrocampisti. Balliamo come scimmie in mezzo, dietro e pure davanti dove Crespo e Cruz si pestano i piedi continuamente, Mancini e Quaresma sono lontani dalla loro forma e Ibra non può fare tutto da solo. Il gol è una grazia e il secondo sarebbe francamente eccessivo, anche se non del tutto immeritato. Altrettanto però si può dire per il Cagliari che ci salva in due occasioni da un passivo che non avremmo meritato.
Passiamo agli interpreti. Julio Cesar non può molto sulla conclusione di Acquafresca, e per il resto a -5 gradi il fatto che non sia morto congelato è già in sé un miracolo. Zanetti di nuovo terzino destro fa il suo mestiere, ma non è Maicon e si vede, anche se alla fine del primo tempo suona la carica chiedendo ai suoi compagni di crederci e giocarsela. Maxwell è il solito bravo giocatore, né carne né pesce, forse deve vincere la timidezza. Al centro Samuele e Cordoba giocano dignitosamente, anche se entrambi fanno la loro cappella (quotidiana per il colombiano, eccezionale per l’argentino) che costa un quasi gol e un gol: non suff.
A centrocampo gli interpreti continuano a cambiare posto in campo e la confusione si vede; Cambiasso è in giornata no, Muntari è stato ospite a Inter Special100 e lode e ne subisce la maledizione, Figo deve sempre provare a fare sto cazzo di paso doble anche quando non serve, e Chivu rientrava da un infortunio. Balliamo di brutto e non c’è niente da dire. Davanti Ibra conferma la sua inabilità al colpo semplice, mangiandosi tre gol fatti incredibilmente, Cruz rientrava da un infortunio e si vedeva, e vorremmo tutti capire perché sul gol annullato a Mancini non abbia tirato direttamente in porta. Quaresma fa finalmente una partita da sei, anche se doveva correre molto di più di così. Mancini è l’ombra del brocco che è stato a Roma, mistero. Crespo invece ha fatto vedere di essere ancora determinante, anche se nell’azione del gol probabilmente voleva tirare in porta.
La vera nota positiva è che l’anno scorso al rientro da Dubai eravamo molto più conciati di così. Poi qualcuno prima o poi ci spiegherà perché giochiamo a -5 gradi anziché a 3-4 gradi nel pomeriggio. Dopodiché niente tragedie: mo’ ci tocca cercare i tre punti a Bergamo, mentre sarebbe stato meglio vincere in casa e incappare in un pareggio nel campo per noi sempre difficile della Dea. Nel mezzo, sfida secca con il Grifone per la Coppa Italia: forza ragazzi.
che ti dicevo oggi? che facevate un bel pareggino 1-1 con il cagliari, con magari gol di acquafresca… tiè
Mi stavo giusto chiedendo ieri pomeriggio se il maledetto programma avesse o meno gli influssi nefasti di quello dell’anno scorso. Indubbiamente si.
k stai muto va, che avete preso tre pere a palermo inguardabili, solo per rompere i coglioni a noi settimana prossima.
guarda caro nero che godo lo stesso, nonostante le tre papine rimediate a palermo…