Jasper Fforde è un bastardo geniale
Jasper Fforde è pubblicato in Italia da Marcos y Marcos, ma purtroppo c’è chi non riesce ad aspettare quando scopre un grande autore. Io sono uno di questi, e soprattutto in inglese, quando becco qualcuno che vale la pena seguire, prediligo leggermelo in lingua originale. Al momento il ragazzo è noto ai lettori italiani per la saga di Thursday Next (ormai giunta a cinque libri, di cui quattro già tradotti a partire da Il Caso Jane Eyre), incredibile fantasy fantascientifico dove una detective letteraria scopre un intero mondo popolato solo da libri e personaggi di fantasia ben più influenti sulla realtà di quanto si vorrebbe lasciar intendere. Recentemente da questa serie è nato uno spin-off: la serie della Nursery Crime. Questa è meno originale e comunque divertente. L’anno scorso l’autore ha mancato il suo annuale appuntamento (i libri di Jasper Fforde escono sempre ogni luglio) e si è scoperto che stava per uscire una nuova serie, completamente non correlata a Thursday Next. La nuova serie si chiama: Shades of Grey (lo tradurrei Ombre di Grigio, ma in Italiano i doppi sensi così tipici di Fforde non reggono minimamente nonostante lo sforzo di encomiabili traduttori). Ed è una bomba.
Ho letto il libro tutto di un fiato. E alla fine ho odiato Jasper, perché ha scritto un nuovo capitolo geniale della fantascienza, e perché mi ha agganciato e mi contringerà a fremere in attesa dei prossimi volumi della saga. Bastardo maledetto. Genio maledetto.
La serie è ambientata in un lontano futuro (almeno 500 anni della Nuova Era che è certamente partita almeno dopo il 2150, considerato i dati disseminati qua e là nel libro) in cui l’umanità è cambiata in creature che vedono solo parte dello spettro visivo (artificialmente o naturalmente è tutto da decidere) e che vivono in una società estremamente gerarchica ed estremamente ordinata su base cromatica, la cui massima aspettativa è una vita ordinata, ordinaria, priva di eventi inconsulti e di incidenti. Vi sembra familiare. Anche a me. Ed è per questo che Fforde è l’incrocio perfetto e moderno tra Swift e Carroll. E merita di essere l’erede di entrambi. Nella storia accompagnamo Edward Russett alla scoperta della sua maturità e della sua vita, di ciò che si nasconde dietro la società in cui vive, e di quello in cui vuole credere e per cui vuole combattere. La tecnica di costruzione della realtà distopica presentata è molto raffinata e le risonanze con il mondo che ci circonda puntuali e sarcastiche. Absolutamente fantastico. Se masticate l’inglese, non perdetelo. Altrimenti attendete con trepidazione la traduzione.
me lo devi troppo prestare 🙂
‘sfumature di grigio’