Genova: riprendono i processi
A Genova intanto sono ripresi i processi, il primo dei quali, quello per Bolzaneto va avanti con la camera delle torture, inesorabile due volte alla settimana (lunedì e venerdì).
Il processo contro 25 persone per devastazione e saccheggio, invece, è stato nuovamente rinviato al 7 novembre, dato che il Presidente del collegio (Marco Devoto) è ancora al CSM in sostituzione di un altro giudice. Nel frattempo uno dei due giudici a latere, Gatti, anche detto amichevolmente il procione, ha deciso di diventare pm, vai a capire perché. La sua nomina non è ancora stata pubblicata, ma da quando lo sarà ci sono 6 mesi per finire il processo o si cambia collegio. Cambiare collegio significa, in caso di non consenso delle parti, ricominciare il processo, e quindi andare molto in là nel tempo. Con buona pace di chi ha amore per la legge, noi speriamo vivamente che sto processo non veda mai la sua conclusione.
Intanto nel processo per l'irruzione alla scuola Diaz si sono viste due udienze. Nella prima Giovanna Botteri e Fausto Pellegrini hanno ribadito le scene che già si conoscono, con qualche dettaglio piccante della Botteri circa armi e premeditazione della crudeltà dell'operazione. Ma è con la seconda udienza e l'arrivo dei primi testi provenienti dalle file di sbirri e carabinieri che la cosa si fa divertente. Giovedì 28 ottobre, oggi, si dovevano sentire gli agenti DIGOS Anna Vannozzi (che ha fatto la gnorri alla grande), Garbati (che si è data per pazza a tempo indeterminato facendo quindi assumere le sue precedenti dichiarazioni al tribunale) e Antonio Sbordone, della DIGOS di Napoli.
Con quest'ultimo è iniziata ad emergere la strategia arrogante della difesa, che sintetizziamo con le parole di uno degli avvocati: "non abbiamo paura, non vi preoccupate". In ogni caso Sbordone nonostante sia stato indagato per lo stesso processo e poi archiviato (non si capisce bene perché) decide di non avvalersi della facoltà di non rispondere e si inerpica nella irta via dell'esame da parte del pm Zucca. Cerchiamo di riassumere cosa colpisce del suo interrogatorio: ripete almeno 110 volte che sono entrati per primi Canterini e i suoi (con l'avv. Romanelli che sarà diventato verde dopo la 30esima, ci spiace per lui); conferma che è entrato 3-4 minuti dopo i ragazzi del vii nucleo in contemporanea a Gratteri, Luperi, La Barbera, che quindi avrebbero visto tutte le fasi delle perquisizioni; stranamente non vede nessun pestaggio ma solo qualcuno già menato o dolorante, e interpreta la frase che sente dire a Gratteri "qui sono già fatti tutti, andiamo di sopra", come un chiaro riferimento allo stato di ubriachezza degli occupanti della scuola. Non pensiamo servano commenti.
Speriamo vivamente che continuino a non avvalersi perché leggere le trascrizioni è stato molto divertente.
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