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La bocca della verità

26 Ottobre 2006

Durante l'assemblea degli azionisti juventini, tenutasi oggi pomeriggio, fuori dalle aule di tribunale e dalle roboanti sparate alla stampa, arrivano le affermazioni più oneste che si possano ottenere da un avvocato di una società che ha rischiato di scomparire dalla scena italiana della massima serie per ben più di una stagione. Altro che can can mediatico su mezza intercettazione e sparate di Moggi e del suo amichetto Mughini a controcampo, direi che la cruda durezza delle parole dell'avvocato Cesare Zaccone valgono mille articoli di giornale. 

"Qualcuno forse non ha capito la situazione in cui ci siamo trovati – ha detto -. Abbiamo dovuto leggere in 5 giorni un dossier di 7.500 pagine, con una serie di atti contro due dirigenti (Moggi e Giraudo, ndr) che rappresentavano la società. Invito tutti a leggere queste pagine, soprattutto le persone che santificano Moggi e Giraudo. Vi faccio presente che questi atti parlavano di cose irrispettose per quanto riguarda le regole del calcio e soprattutto parlavano di 4 episodi di illecito sportivo riguardanti 4 gare".

"Quindi la situazione era a dir poco drammatica – continua Zaccone – e, siccome il comportamento dei dirigenti ricade inevitabilmente sulla società, non c'era molto da fare. Noi avevamo addirittura due dirigenti colpevoli e quindi che cosa dovevamo fare secondo voi? O difendevamo i dirigenti oppure prendevamo le distanze da loro per cercare di far sopravvivere la Juve. Noi volevamo una giustizia equa, però, ve lo ripeto – rivolgendosi agli azionisti – i dati di fatto nei nostri confronti erano drammatici. Erano da serie C. Ci siamo permessi di chiedere una B senza penalizzazione perchè con i dati di fatto che avevamo sarebbe andata bene". 

Se dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. [il maestro] 

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