Passiamo in Europa
Entro al bar penelope dopo che è rimasto chiuso per mesi. Sono in ritardo perché ho insegnato in un corso linux e reti fino alle nove: entro nel bar e vedo Crespo che insacca, quasi che me lo facesse come un piacere personale. Del primo tempo quindi conosco solo gli ultimi minuti, passati dallo Sporting all'assalto della difesa nerazzurra che se la gestisce con disinvoltura (considerato anche il fatto che i portoghesi sono noti per il loro attaccanti inesistenti).
Nel secondo tempo l'Inter gestisce il risultato e mostra un gioco che io non ricordo da molti anni: sicurezza, tranquillità, scambi veloci, organizzazione in campo, tutto per benino. Crespo gode di un intuito tattico ineguagliabile (sempre nel posto giusto quando la palla arriva), il centrocampo si trova a memoria, la difesa chiude ogni spazio nonostante le scarpate che i centrocampisti avanzati (in assenza di attaccanti si fa quel che si può….) dello Sporting rifilano a tutti quelli che si trovano a tiro. Ibrahimovic irride i portoghesi con giocate di un altro pianeta.
Nella mia testa rimangono impresse due azioni (che potevano essere due gol senza problema): Ibra chiuso da tre sulla linea del fallo laterale, giochicchia per due minuti poi cucchiaio a scavalcarli tutti con palla che si appoggia sul piede di Vieira; scambio tutto di prima con Maicon e Crespo e stecca di Ibra che Ricardo para (quasi come il rigore degli Inglesi ihihihih!). Palla giocata in avanti da Grosso dopo un recupero, tacco a seguire di Stankovic verso Ibra, galoppata furente che si lascia dietro tutti, cross perfetto con Crespo che in scivolata non ci arriva per questioni di microsecondi. Chi se la ricorda un Inter tanto spigliata. Io no di certo (d'altronde negli anni sessanta non ero nato).
La partita però la dedichiamo al cuchu che finalmente rientra e subito sgroppa da centrocampo in avanti (peccato aver perso Dacourt che dava aggressività a tutto il centrocampo). Come dice giustamente la gazza, Inter a trazione argentina, che!