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Against the Day Synopsis (3.8 – 3.10)

25 Febbraio 2007

 

3.8

La ciurma della Inconvenience viene inviata a Bruxelles per portare i suoi omaggi alla commemorazione del Generale Boulanger. Il porto più vicino dove concedere licenza alla ciurma risulta poi essere Ostend, dove si sta tenendo la Conferenza Mondiale dei Quaternionisti in esilio. La ciurma è entusiasta di incontrare i buffi studiosi, che non vedono dai tempi di Candlebrow.

Scopriamo che durante un'avventura nei Carpazi Pugnax è diventato un cane vampiro, e che l'unico che riesce a comunicarci senza problemi è il mistico Miles Blundell, che dopo la loro missione al centro dei deserti asiatici si è fatto più e più meditabondo e perso in una missione di Rivelazione che agli altri è preclusa.

La ciurma sembra sempre più invisibile ai terrestri, come se la meraviglia che desta la loro nave volante non sia più quella di una volta, scatenando la malinconia di tutto l'equipaggio e in particolare del Capitano Randolph St. Cosmo.

A Ostend Miles riconosce uno dei Trespassers, i fantasmi che dal futuro si incarnano in persone nel presente della ciurma alla ricerca di risorse e possibilità ormai esaurite nel loro tempo. Miles Blundell organizza un incontro a suo rischio e pericolo con River Thorn, e vi si reca armato di ukulele (strumento per il quale i due condividono una passione). L'incontro avviene nei pressi di Ypres.

Il Trespasser cerca di convincere nuovamente Miles che la ciurma dell'Inconvenience deve lavorare perché il futuro possa ritornare nel passato, in particolare River vuole sapere quanto l'equipaggio e gli abitanti del passato sappiano di quello che avverrà nel luogo in cui sono, anche se ovviamente non può rivelarglielo.

River dipinge il mondo come all'orlo della discesa negli Inferi che saranno le due guerre mondiali (anche se Miles non può saperlo). Miles, mentre River si arrabbia e cerca di mostrargli il suo punto circa la fine della Storia come la ciurma la conosce, si rende conto che in realtà i Trespassers non sono una manifestazione materiale, ma una isteria ectoplasmica priva di poteri soprannaturali. Non c'è trucco senza inganno, e Miles capisce che tutte le loro promesse sono fasulle e che il loro gioco si regge su un complesso meccanismo psicologico e niente più. La rivelazione è terribile.

Chick Counterfly confessa a Miles che al loro primo incontro con Mr Ace a Candlebrow lui aveva percepito in forma irrazionale e intuitiva che era tutto falso, che la promessa di eterna giovinezza e la loro stessa vita era tutta un'illusione, ma che non aveva avuto il coraggio di dirlo a Darby, Lindsay e Randolph. Miles lo rimprovera, ma comprende che Chick spera che nel suo misticismo lui trovi un modo per confessare questa verità terribile al resto dell'equipaggio.

 

3.9

La Conferenza Mondiale dei Quaternionisti in realtà è teatro di una ben più complessa ricerca: quella per una fantomatica arma quaternionica di incredibile potenza, che si suppone agire sul vettore w dell'equazione Hamiltoniana, ovvero “un arma basata sul tempo, perché no? L'unica forza che nessuno sa come sconfiggere, revertire, resistere. Uccide qualsiasi forma di vita presto o tardi. Con un arma temporale diventeresti la persona più temuta della storia”

“Preferirei essere amato”

“Sei ancora giovane”.

Sarà alla fine Piet Woevre a conquistare la famigerata arma, attraverso un suo contatto, tale Edouard Gavaert. Una volta nelle sue mani, Woevre viene posseduto dal desiderio di esercitare il potere di distruzione totale dell'arma.

Nel frattempo Kit comincia una storia d'amore e di passione con Umeki, la studiosa quaternionica giapponese, che sboccia in tutta la sua forza erotica un giorno in cui lei gli si presenta in camera nuda (se si trascura il particolare del cappello da cowboy, che forse è anche all'origine dell'erezione di Kit, come già dimostrato dagli eventi nella stanza di Pléiade).

Kit e Umeki un giorno mentre passeggiano incontrano proprio Pléiade Lafrisée e Piet Woevre, e ne nasce uno scambio equivoco in cui tutti sospettano di tutti, e in cui soprattutto Kit acquisisce la consapevolezza del fatto che il suo tentato omicidio per mezzo di maionese sia stato materialmente organizzato dal boero, sotto l'attenta regia della francese.

La Convenzione Mondiale dei Quaternionisti si conclude il 16 ottobre, giorno dell'anniversario della scoperta dei Quaternioni. Nelle feste di addio, un po' tutti i partecipanti sono nella stanza sbagliata e gli uffici di de Decker (i servizi segreti) decidono di procedere a una serie di operazioni, inviando tra gli altri agenti anche Woevre.

Nel momento in cui Kit vede Woevre, pensa di essere in pericolo di vita e inizia a nascondersi nelle stanze nel Grand Hotel. Root pensando che Kit voglia sottrarsi al pagamento di un debito, lo insegue. Umeki pensando che di mezzo ci sia qualche altra donna, si mette a inseguire sia Root che Kit. Pino e Rocco, pensando al sequestro del loro siluro si mettono in salvo, mentre Eugénie, Policarpe, Denis, Fatou pensando che sia giunto il momento per l'operazione contro i Giovani Congo si danno alla fuga dalle finestre. Tutto questo continua fino a sera, con Kit che cerca di rimanere nei posti con luce e gente, fino a che Rocco e Pino non gli propongono un passaggio in siluro fino a Bruges o Ghent. Durante il viaggio però si infilano in un canale laterale dove guarda caso Kit si trova faccia a faccia con Woevre che tenta di usare contro di lui e contro una nave volante che finalmente si manifesta nel cielo e di cui lui aveva intravisto le ombre da giorni, l'arma quaternionica, scoprendo però che è al di sopra delle sue possibilità. Woevre, terrorizzato dall'arma la cede a Kit.

Kit porta l'arma a Umeki, che l'analizza e scopre essere composta di due specchi di spato islandese in grado di produrre quattro possibili combinazioni dei due raggi ordinari e straordinari risultanti da una luce che colpisce i due specchi. Le quattro combinazioni corrispondono ai quattro vettori di un Quaternione e attraverso una gemma di spato islandese perfettamente icosaedrica possono essere tarati in potenza. L'arma in sostanza è in grado di concentrare l'energia cinetica e temporale terrestre attraverso l'uso dello spato islandese.

Kit realizza che l'arma deve essere messa fuori dalla portata delle Potenze terrestri, e capisce che deve realizzare questa missione senza Umeki, la quale quindi decide di abbandonare l'Europa e di tornare in Giappone. L'addio si consuma alla stazione di Ostend.

 

3.10

Una volta arrivata a Venezia, Dahlia decide che la città delle ombre è il luogo dove vuole vivere per sempre. Il tour della famiglia Zombini è un successo a Trieste e la prima serata fa da volano a ingaggi per settimane.

Luca Zombini in quel di Venezia va a visitare la fabbrica di specchi sull'Isola degli Specchi e parla con il loro responsabile dell'Ufficio Vendite, Vincenzo Miserere. Prima degli affari si intrattengono parlando della famiglia Zombini, e scopriamo attraverso il professor Svegli dell'Università di Pisa, che si sta applicando a scartabellare gli archivi genealogici dellIsola degli Specchi, che uno Zombini è stato anche ingegnere presso l'Isola, scappando con un paramorfico, un prototipo del medesimo specchio che Zombini il Misterioso ha ordinato alla società proprio l'anno prima.

Luca Zombini espone a Vincenzo Miserere il problema de La Doppiatrice, lo specchio da loro prodotto che consente il trucco della duplicazione di una persona ma non consente poi di ricongiungere i due duplicati.

Per dirimere il mistero e trovare una soluzione Miserere convoca l'ingegnere che ha prodotto La Doppiatrice, Ettore Sananzolo. Questi spiega a Luca che in realtà lo specchio è una versione in quattro dimensioni (spazio+tempo) della cabina di Maskelyne, un trucco vecchio di quarant'anni basato su uno specchio posto a 45 gradi all'interno di una cabina che permette a chi entra nell'angusto spazio di nascondersi dietro lo specchio e “sparire”. L'unico problema è che La Doppiatrice permette questo trucco su quattro dimensioni, creando due versioni dell'ospite della cabina leggermente sfasate nel tempo. Per correggere l'errore l'unico modo è riportare le due versioni nella cabina e ricongiungerle. Luca Zombini si rende conto che è una soluzione impraticabile, e si accontenta degli accorgimenti ottici necessari a evitare il ripetersi dell'errore che Sananzolo gli promette.

“You've set my mind at rest”, murmured Luca, “I don't know how to thank you.”

“Montey?” Ettore suggested.

La sera stessa Erlys, che si sta dilettando nella telepatia materna, inchioda Dally chiedendole cosa vuole fare. La risposta non è una novità e Erlys capisce che la decisione di Dally di fermarsi a Venezia è lo scotto che deve pagare per averla abbandonata tanti anni prima. Quando la famiglia Zombini abbandona Venezia, Dally rimane nella città veneta, con qualche soldo in un conto e qualche paia di occhi che la tengono sotto controllo come favore personale a Zombini il Misterioso.

Dally a Venezia si guadagna da vivere con piccoli giochi di prestigio, dormendo per strada travestita da ragazzo e odiando i turisti che vituperano e violentano la città di cui si è innamorata. Tra i pittori che infestano i fondaci della città Dally fa amicizia con tale Hunter Penallow, che le parla in maniera bislacca dello spazio e del tempo come faceva il suo padre adottivo Merle. Hunter le chiede di posare, soprattutto dopo aver scoperto il suo essere una donna e non un ragazzo di strada. Dally si accorda sul compenso e riesce a convincere Hunter a diventare il suo agente.

Mano a mano che lo conosce Dally si rende conto che Hunter è reduce da una guerra che nessuno ha conosciuto a parte lui, svuotato emozionalmente dalla sua esperienza. In realtà sembra che Hunter provenga in un certo senso dal futuro, da una guerra che non si è ancora vista ma che lui ha già vissuto. Nelle sue discussioni con Hunter entra in gioco di tutto: dai letti in ferro delle vecchie pensioni da due soldi di Venezia che potrebbero potenziare la capacità di ricettività ai sogni, fino alle cose che i pittori veneziani del cinquecento erano in grado di vedere, ombre e spiriti, fino a una parabola sulla gioventù di un Gesù teppista che usa i suoi miracoli per fare macello in tutta la città di Nazareth, fino a che non viene illuminato.

A un certo punto Hunter Penallow decide di passare a dipingere notturni, sostenendo di trovare una luce incredibile nelle notti veneziane. Questo si adatta perfettamente alla vita di Dally che ultimamente ha trovato le notti veneziane per nulla salubri e preferisce lavorare di notte e trovare un posto dove dormire di giorno. Nelle notti veneziane Dally conosce l'aspetto oscuro di Venezia, le decine di criminali che cercando di coinvolgere ragazzi e ragazze in una vita di malaffare, in maniera sottile e difficile da respingere, un regalo qui e là fino a che la tua vita diventa una loro proprietà.

A un certo punto Dally si rende conto che con l'arrivo dell'inverno avrà bisogno di un posto migliore dove dormire, e decide di chiedere una mano a Hunter. Hunter la mette in contatto con tale Principessa Spongiatosta che decide di ospitarla nella sua casa vicino a Piazza San Marco.

Proprio mentre abita presso Ca' Spongiatosta, Bria ripassa da Venezia prima di ricongiungersi a Le Havre con il resto della famiglia per rientrare negli Stati Uniti. Bria si è fatta donna e si dedica agli uomini, ai loro regali e alla bella vita, in barba all'attitudine un po' protettiva del padre di famiglia. Le due sorelle ritrovate si scambiano battute e racconti, prima di lasciarsi ognuna diretta verso la propria vita.

Hunter un giorno invita Dally a una gita sul mare. Sulla nave oltre al pittore e alla ragazza, c'è un giovane pittore anarchico di nome Andrea Tancredi, recentemente convertito al Divisionismo e infatuato delle idee e delle opere del gruppo che si sta coagulando intorno a Marinetti e al suo Futurismo.

Tancredi prevede un futuro per Venezia completamente edificato, elettrificato, di autostrade e auto, un grande sogno futurista e moderno, che fa venire voglia a Dally di ucciderlo seduta stante.

Hunter racconta a Dally di essere arrivato a Venezia per caso, dopo aver vissuto quella guerra che nessuno conosce, e di aver ritrovato nelle visioni pittoriche di Tancredi il veicolo con cui è riuscito a fuggire anni fa (o anni dopo) dalla città devastata e in fiamme.

Questo convince Dally a visitare lo studio di Tancredi e i suoi Studi Preliminari per una Macchina Infernale, per descrivere la quale Tancredi si lancia in ragionamenti metafisici e complessi, che lasciano sia Dally che Hunter un po' perplessi, che hanno a che fare con il Tempo, il Futuro, e la capacità della macchina infernale di sottrarsi allo spazio del divino per entrare nel regno del diabolico e dell'assenza di Dio. Non tanto pittura quanto una discussione dialettica sul futuro e il moderno.

La successiva volta che Dally va a visitare Tancredi, questi le mostra anche un'altra serie di dipinti che rappresentano varie visioni di Venezia attraverso gradi di nebbia e foschia, una sequenza di emersione della città attraverso il suono, unica guida in una città perennemente avvolta dalle ombre.

E' in questo momento che Dally desidera che Tancredi la baci senza aspettare neanche un secondo di più.

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