Fare senza dimenticare quel che si voleva fare
"Ciò che Ulisse salva dal loro, dalle droghe di Circe, dal canto delle Sirene, non è solo il passato o il futuro. La memoria conta veramente – per gli individui, le collettività, le civiltà – solo se tiene insieme l'impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere, di essere senza smettere di diventare" [Italo Calvino, Corriere della Sera, 10 agosto 1975]
Un tempo gli intellettuali a disposizione erano diversi, ma abbiamo perso anche loro insieme al ricordo di troppe guerre e all'avvento dell'opinione svilita e abusata, senza coscienza. Che abisso.
Ho letto questa frase prima di andare a letto. Sono stato perseguitato da un sogno in cui cercavo di leggerla a diverse classi di ragazzini e ragazzine di ogni età. Ogni volta che provavo a leggerla succedeva qualcosa che mi impediva di farlo correttamente: venivo interrotto, oppure sbagliavo un verbo, o l'intonazione e le pause richieste dalle virgole, oppure la lingua mi si incagliava trasformando le parole in suoni inarticolati. Non mi sono svegliato tranquillo.
Questo posto mi fa alquanto paura…. evito commenti, ma la realtà è quella descritta.
Kundo
oooppppps intendevo post e non posto….
Anche posto va bene…