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Cannes a Milano, sette: una giornata senza incubi

19 Giugno 2007

Ultimo giorno di Cannes a Milano, prima dell'appendice argentina di giovedì con XXY (di cui non farò recensione a meno che sia un capolavoro). I film della giornata sono stati piacevoli da vedere e ben fatti anche se nessuno assurge a film obbligatorio da mettere nel proprio portfolio 🙂

Il nuovo di Gus Van Sant, Paranoid Park, è un grande esercizio di stile, bello non c'è che dire, ma un po' inconsistente, con una tensione che cresce un pochino ma non arriva mai a inchiodarti e una sceneggiatura molto traballante. Voto: 6.

Chop Shop invece è uno spaccato di realtà newyorkese duro e crudo: fa male allo stomaco e alle terminazioni nervose collegate all'anima da qualche parte, ma fa bene al cervello anestetizzato dei nostri tempi. Ben fatto e senza macchie. Voto: 7.

Il documentario su Litvinienko e la sua storia, ovverosia sulla Russia e sul suo nuovo zar, Putin, è ben fatto, anche se nelle sue due ore avrei usato i dieci minuti finali sulla conversione all'islam e sulle scene strappalacrime a qualche informazione in più e più lineare sui passaggi di potere interni e su alcune angolature della storia recente russa che a chi non la conosce bene potrebbero fare comodo. In ogni caso ottimo lavoro e auguri a chi vive nella grande madre russia sperando in un paese giusto. Voto: 7.

Per ora direi che è tutto, ci si vede a settembre con Venezia. Sperando di nuovo in un proliferare palloso e ingiustificato del tema famiglia: sembra che i registi non riescano a individuare altri legami forti su cui imperniare i loro drammi e le loro commedie. Che noia.

 

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