La criminale giustificazione di un’assurda ferocia
Nel primo post che ho scritto oggi dopo l’omicidio di Gabriele Sandri da parte di un agente della polizia stradale non erano ancora noti alcuni dettagli che mano a mano che passano le ore si fanno più chiari. Esistono diversi elementi comuni tra la tragica vicenda dell’autogril di Badia al Pino e l’omicidio da parte di Mailat di Giovanna Reggiani: la criminale giustificazione della ferocia da parte di media e opinion maker, figlia della voglia di una cultura dell’odio e della violenza gratuita, del terrore e della gogna. In ultima analisi questi sono i tratti di una gravissima emergenza democratica, che nessuno vuole affrontare chiamandola con il suo nome.
Gabriele Sandri oggi è stato ucciso in un autogrill da un agente senza alcun motivo (e forse la giustificazione ufficiale, ovverosia una presunta rissa con persone di un’altra auto, come se sparare addosso a quattro coglioni che si prendono a male parole sia una cosa accettabile, è ancora meno dignitosa di un silenzio imbarazzato). La ferocia che sprigiona da questo atto è tale e quale alla ferocia repressa che ha portato tutti a puntare il dito contro un intero popolo nomade e addirittura uno Stato dopo il compimento di un crimine da parte di un membro di quel popolo cittadino di quello Stato. E’ questa sete di ferocia, di giustizia fatta in casa, di uso deliberato della violenza come forma di risposta a ogni atto, che trasuda negli eventi di questi due giorni.
La verità di quanto accaduto in quell’autogrill non la sapremo mai: sappiamo solo che una pallottola ha colpito una persona al collo attraversando ad altezza uomo due carreggiate di un’autostrada, e che per giustificare tutto questo delle persone hanno deciso che la notizia della meta dell’auto colpita potesse essere una buona giustificazione. Ovvero i poliziotti che hanno fermato l’auto con a bordo Gabriele esanime, hanno deciso che il fatto che l’equipaggio fosse composto di tifosi fosse una buona coltre di fumo dietro il quale nascondere (o provare a celare) l’aberrante realtà di quanto avevano fatto. Perché i poliziotti dopo mesi di campagne mediatiche e politiche che li additano come uniche ancore di salvezza per fare sentire i cittadini sicuri, si sono convinti di poter essere giudici ed esecutori immediati di sentenze, in una tragica corsa verso la sospensione della democrazia. Nessuno si ricorda di Genova.
Ma la vera radice criminale di entrambi questi casi sta nei giornalisti, negli operatori dell’informazione, pronti a scannarsi per pubblicare per primi una notizia, anche falsa, ma che faccia sensazione, che alimenti le porzioni più becere della natura umana, che esalti l’orribile a scapito della ragione. I veri criminali non sono quelli in strada, quelli che commettono reati, anche efferati: questi sono uomini. I veri criminali stanno nelle redazioni, nei centri di gestione e di manipolazione dell’informazione: questi sono topi, perché non ammetteranno mai di aver commesso un errore.
E allora si getterà ancora più fumo negli occhi, parlando di calcio in una tragedia che con il calcio non ha nulla a che fare, parlando di etnie quando le etnie non hanno nulla a che vedere con i fatti. Il dramma vero è che nessuno sentirà il bisogno di dire "ho sbagliato", e di ammettere che le cose come sempre avrebbero potuto andare molto diversamente. Perché è più facile aizzare il tuo vicino di casa a sparare al nemico immaginario più prossimo, che chiedergli di affrontare seriamente i problemi che rendono la sua vita una merda e che solo insieme potreste riuscire a superare.
La vedi bene.
K
…mi hai convinto.
La prossima volta che ti incontro a niguarda ti spezzo la schiena, bastardo di un ultrà nomade che non sei altro!
chiamami con il titolo che mi compete… mi viene da piangere 🙂
Azzz. sembra pericolosa ‘sta niguarda….
K
Trovate le differenze…
http://multimedia.quotidiano.net/data/images/gallery/2007/7541/4.JPG
http://www.ilgiornale.it/art_jpg.php?ID=220120&X=1139&Y=861
Dio mio in che posto viviamo… ed in Italia il problema sono gli ultras….
K
…ma non avevo avuto tempo di pubblicarla. Sono i peggiori criminali. I peggiori. Ad esempio in questi giorni il secolo XIX sta aizzando una canea sul corteo del 17 novembre basata su fonti totalmente inventate. Se non c’è casino non c’è notizia, e i giornalai muoiono di fame… che odio.
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