Vittoria immeritata, ma per questo godevole
L’Inter affronta la partita nel modo peggiore: sufficienza, convinzione che passerà facilmente e in fretta, e poca crudeltà sotto porta. La nebbia non aiuta e per almeno mezz’ora non si capisce bene che cazzo succede nella parte avanzata della nostra fascia destra. E la nebbia è l’unico motivo per cui Gervasoni può non aver dato il rigore di quel babbo di Cordoba (che ogni interista sano di mente dovrebbe sperare destinato a una senile panchina) su Corradi. La partita sembra comunque passare quando l’Inter va in vantaggio, ma il pareggio di Cigarini è un regalo guarda caso di Burdisso e Cordoba, sicuramente i giocatori meno validi della difesa interista, che rende giustizia alla determinazione del Parma. Mancini non aiuta il gruppo cambiando assetto tattico una infinità di volte durante la partita: partiamo dignitosamente con il rombo con Cambiasso davanti alla difesa, Jimenez dietro le punte, Zanetti e Maniche in mezzo, poi passiamo inspiegabilmente al 4-4-2 mettendo tutti i giocatori fuori posizione. Burdisso al centro (non ci è bastata Valencia e altre incredibili prestazioni schifose), insieme a Cambiasso, Maniche esterno a sinistra (dove non gioca mai), Jimenez a destra (ricordiamo che il giovane cileno ha incantato nella Fiorentina quando giocava da trequartista e ha fatto vomitare alla Lazio quando giocava da laterale appunto). Poi spostiamo Burdisso dietro e Zanetti davanti, poi spostiamo di nuovo i giocatori immettendo Cesar e togliendo Maniche. Un delirio che origina una preoccupante assenza di gioco, non colmata da un Ibra in serata non particolarmente brillante e da un Crespo che fa fatica a trovare spazi, ma viene sostituito da un Cruz non in vena proprio quando stava iniziando a capire come mettere in difficoltà gli emiliani. Il tutto con una difesa in cui l’unico decente è Maxwell, con un Matrix privo della mentalità che ne ha fatto un mattoncino fondamentale dello scudetto dell’anno scorso (da quando è lui il perno della difesa abbiamo preso 4 gol contro i 9 presi dall’inizio del campionato con Samuel), un Cordoba in piena regressione, e senza un terzino destro, con un Burdisso che quando non viene buttato a caso a centrocampo non è all’altezza di una squadra che punta in alto. Queste sono le sere che Mancini dovrebbe ammettere: non sapevo che cazzo fare e ho provato a mischiare le carte a caso, ma non mi è mica riuscito.
Tutto questo non basta e per una volta la personalità di alcuni fuoriclasse non basta a tirarci fuori dai guai. Il gol di Gasbarroni grazie a una punizione inutile procurata da un intervento a caso in spaccata Matrix style dei peggiori periodi, e all’assenza di una barriera su una punizione a uno che Julio Cesar dovrà spiegarci prima o poi. Tutti a questo punto si aspettano la reazione di orgoglio, ma non se ne vede ombra. Solo verso l’ottantesimo iniziamo a macinare gioco, anche grazie all’innesto di Vieira e alla scomparsa di Burdisso dal centrocampo (o quasi). Bucci toglie una palla dalla rete su colpo di testa di Cambiasso e dopo poco Ibra si inventa una ribattuta che sembra destinata in rete: Couto si mette sulla traiettoria con testa e braccia di fianco alla testa. Non è una buona idea. Nessuno dirà mai definitivamente se era rigore o no. Io personalmente penso che per quello che abbiamo fatto quel rigore è stato un regalo di Gervasoni, seppur aiutato da Fernando Couto. Ibra segna dal dischetto, e poi comincia l’assedio: il Parma accusa psicologicamente mentre l’Inter si sente invasa della luce del culo totale. E infatti Ibra infila la porta al 43esimo: per una volta non siamo quelli che oltre il novantesimo perdono, ma quelli che vincono. Allo stadio è un tripudio. Non ce ne frega un cazzo che è un regalo: è una trance estatica in cui non sai più chi sei e che cosa fai, gridi, ti abbracci, ti lanci addosso a quelli che ti sono accanto. Se c’è un motivo per andare allo stadio è proprio l’estasi di questi momenti al di là di sé stessi.
Veniamo ai ragazzi: le note positive, e molto sono diverse. Maniche si è inserito molto bene e ha mostrato buone qualità, una specie di Dacourt con visione di gioco e piedi buoni, nonché la bomba da fuori area; Vieira è rientrato e sembra rodare bene, dimostrando che la sua presenza rappresenta un salto di qualità per il nostro gioco; Maxwell sembra in fase di ripiglio, dopo mesi di oscuramento. Purtroppo le note negative sono molte di più: Cordoba è inguardabile, Matrix lontano da quello che è stato, Burdisso da allenare da zero, Jimenez capace di dare il meglio in un solo ruolo, Ibra ancora afflitto da incostanza cosmica, Crespo ancora non al pieno delle sue capacità e Cruz non può essere la soluzione a ogni male. Infine, e peggio di tutto, Mancini a volte pare incapace di ammettere i propri errori. Speriamo sia un passo falso che ci serva di lezione e ci scuota in vista della fase più importante della stagione.
PS: devo dire che dopo l’incazzatura per la partita giocata male, la trance per il gol decisivo al 93esimo, l’adrenalina, le parole dei ragazzi nelle interviste sono il meglio. Cambiasso: "forse è tornata la pazza inter, ma speriamo solo per una sera"; Jimenez: "non sono soddisfatto della mia prestazione"; Ibra alla domanda, ma volevi veramente prendere Mancini? "beh, è giusto che soffra un po’ anche lui, mica solo noi!" Un Genio!
UPDATE Devo dire che il can can che si sta scatenando sui media italiani ha qualcosa di ridicolo. Beninteso, nessuno afferma che meritavamo di vincere la partita o che non ci siano state sviste che ci hanno favorito, ma trovo un po’ curioso che nessuno ricordi le sviste che ci hanno danneggiato (e parlo solo di quest’anno), o le sviste che hanno favorito tanto per citare due squadre, Milan e Juve (tanto per fare esempi Nesta su Quagliarella domenica, e i due rigori su Semioli di Fiorentina-Juve). Va bene che dà fastidio che dopo vent’anni di malaffare mediatico-criminale del duopolio rossobianconero noi vinciamo perché siamo più forti, ma così mi pare un po’ esagerato. Un po’ come Vieri che dice che all’Inter lo facevano giocare anche infortunato quando tutti sanno che l’unica squadra che tutela fin troppo i suoi giocatori è proprio quella nerazzurra, e che le squadre che si oppongono al test incrociato urine/sangue sono proprio rossoneri e gobbi. Strano no? Per una squadra come quella bianconera salvata dalla prescrizione nel più grosso scandalo doping del calcio moderno. Forse qualcuno ha interesse a cercare di creare il caso per coprire altro, maestro nelle ombre diafane della comunicazione e del malaffare. Pensateci ogni tanto pecoroni. Siete tutti un po’ ridicoli e ogni interista dovrebbe ridervi in faccia senza ritegno. 🙂
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