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Rosso italiano blackswiftiano

6 Febbraio 2008

 

Cercando di andare a ritroso e ripescare gli ultimi libri che ho letto per condividerli, ritrovo Rosso Italiano di Massimo Rainer, pseudonimo di un penalista milanese che sospetto di conoscere pur non avendone prove definitive. Il romanzo ha un ottimo ritmo e si legge in un battibaleno, e lo stile di scrittura è affine allo stile che usiamo io e il mio socio su blackswift: diretto, rapido, possibilmente crudo, con personaggi che stanno a cavallo della nostra collettiva vita reale e delle possibilità neanche troppo remote per quanto inverosimili. Intriso vagamente di politica, anche se con il piglio buonista dei più avanti negli anni che finiscono per mettere sinistra e destra un po’ nello stesso calderone, o forse con il punto di vista cinico che cerca di astrarsi dalle facili tipizzazioni. Cade nel tranello del Grande Vecchio di cataldiana memoria che noi non apprezziamo, ma tutto sommato non strania nel libro. Altamente consigliato.

Voto: 7

PS: post super rapido in dirittura di arrivo per l’estrazione del dente del giudizio, compatitemi. 🙂 

Categorie:pagine e parole Tag:
  1. Kundo
    6 Febbraio 2008 a 16:15 | #1

    Brutta storia sta cosa del dente del giudizio…

    K

  2. 6 Febbraio 2008 a 20:56 | #2

    Bastasse metter i denti per averci giudizio… 😉

    Solid!

  3. ppn
    7 Febbraio 2008 a 15:28 | #3

    Ma quale dente del giudizio.
    Sarai passato una volta di troppo a Niguarda e ti hanno giustamente cartonato!
    La prossima volta cosa dirai, che è varicocele?

    Calci e pugni nella schiena,
    tanto a noi non ci fai pena.

    A parte gli scherzi: godo.

  4. nero
    7 Febbraio 2008 a 16:00 | #4

    sudi poco ma godi, dato che pensavo di venire a trovarti domani, mentre conciato come sono non ce la farò. suca. 🙂

  5. ppn
    8 Febbraio 2008 a 10:45 | #5

    …sento il rumore stridente della logica, brutalizzata sulla carta vetra del tuo cervello.

    Infatti, se tu riuscissi a realizzare che nel culo te lo prendi tu non faresti così il galletto:
    a) quello conciato male sei tu, io sono libero di correre felice su e giù per il mondo.
    b) dovevamo beccarci perchè così ti davo la macchina, sfigato che non sei altro, così invece non becchi nulla.

    Come la vogliamo mettere?

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