Una partita da 18 minuti
A Milano c’è stata la primavera tutta settimana, ovviamente venerdì sera ha iniziato a spirare il vento gelido dalla Groenlandia e la temperatura è scesa di 10 gradi. Il momento ideale per una partita che dura 18 minuti, il tempo di due gol di Suazo, che chiudono la partita e le speranze del Livorno, che dopo aver giocato con una squadra da serie B pensava di poter portare a casa un altro pareggio contro l’altra squadra di Milano (quella da serie A).
La difesa con Burdisso-Chivu centrali non convince appieno, soprattutto il primo che non è proprio lo stesso giocatore pre-Valencia. A destra Maicon è tornato quello che conosciamo e Maxwell a destra sbaglia un milione di passaggi ma acquisisce convinzione quando scende verso l’area avversaria. A centrocampo Cambiasso e Zanetti fanno straordinari, Stankovic a sinistra non è nel suo ruolo ma sembra tornare ai suoi livelli, mentre Pelé è ancora lontano dall’essere un giocatore da Inter. Finalmente torna in campo Luis Figo, e la sua qualità ci farà molto comodo: bentornato!
Davanti Suazo merita la sufficienza solo per i due gol: per il resto pecca di egoismo e di poca lucidità, e non fa un movimento senza palla giusto in tutta la partita. Crespo meriterebbe di metterla dentro per la voglia che ci mette, e solo la scarsa voglia di affondare del resto della squadra, che si accontenta di amministrare il vantaggio, gli nega questa felicità.
Mancini sempre più uomo-società, che chiude la sua intervista dicendo: "non ci sono state polemiche, non so come faranno questa sera ad andare in onda le trasmissioni sportive". Mitico.
sono inciapato quasi per caso in questo tuo monumentale contributo all’editoria digitale.
Nessun commento se non un sommo disgusto.
…assolutamente d’accordo.
Paco, prendi tu in mano le redini del blog!
Fantastico, speriamo passino altri navigatori altrettanto arguti.
almeno scrivimelo in russo, no, cazzo che stronzo che sei 🙂
dai, non mi sono neanche messo a commentare il crack del tuo giocatore preferito 🙂
ci vediamo mercoledì 🙂