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中国 made easy: info di base, Shang Hai 上海, Suzhou 苏州, Kaifeng 开封

18 Luglio 2008

 

Con questo post voglio cominciare una serie per permettere ad altri che intendono farlo di avere qualche dritta se mai si ritroveranno in cina. Alcune informazioni, soprattutto quelle di base, sono in gran parte frutto della precedente esperienza di otted e gi0 che hanno provveduto a rifornirci di consigli prima di partire, nonche’ di quanto trovate scritto in qualsiasi guida. Alla fine pero’ ho pensato che fosse una buona idea riproporre una sintesi di molte cose anche qui. Partiamo!

Info di base

Viaggio: se non avete ancora comprato il biglietto di andata e ritorno vi consigliamo di andare a farlo al CTS: il servizio e’ buono, vi costa solo la tessera (30 euro) anziche’ le solite commissioni e per poche decine di euro vi include l’assicurazione sanitaria nel prezzo del viaggio (vedi sotto la sezione su sanita’). Inoltre la tessera CTS va benissimo se non siete canuti e vecchietti per far credere ai chinao di essere uno studente universitario, cosa che in alcuni musei vi puo’ far pagare meta’ del costo di ingresso: attenzione spesso gli sconti studente non sono segnalati o sono segnalati solo in cinese (studente si dice xue sheng, 学生), e dovete chiederli allo sportello mostrando la tessera.

Visto e permessi: fino a prima delle Olimpiadi l’unica cosa che avevate bisogno per fare il visto era un documento di identita’ valido, il passaporto, il biglietto aereo di andata e ritorno. Andavate al consolato in via Benaco a Milano (M3 Lodi TIBB), prendavate il vostro simpatico modulo (che cambia ogni volta) e allegavate tutto. Quest’estate per noi e’ stato necessario anche portare la prenotazione dell’albergo per tutto il periodo, e nel nostro caso il contratto d’affitto, il permesso di residenza e il passaporto del socio, nonche’ una lettera di ospitalita’ di chi vi ospita o di chi vi invita nel caso di visti non turistici. Forse dopo le Olimpiadi tornera’ tutto normale, ma per ora e’ ancora cosi’. Il visto costa 30 euro e ha una validita’ di 30 giorni da quando entrate in Cina, cosa che deve avvenire entro 3 mesi dall’emissione del visto stesso (eg: fate il visto il 10 giugno, potete usarlo fino al 10 settembre, e se entrate in cina il 9 luglio varra’ fino all’8 agosto). Prima delle Olimpiadi per rinnovarlo bastava andare al PSB in Cina o all’ufficio passaporti e di solito per i primi tre mesi non c’erano problemi. Adesso (almeno fino ad agosto 2008, ma si ritiene che da settembre/ottobre tutto torni come prima) per rinnovare il visto un italiano deve farsi un conto presso una banca cinese e depositare almeno 100 euro al giorno di permanenza come "fido", oltre che presentare una lettera che testimonia il suo essere in ferie dal lavoro. Alla fine ci va meglio dei francesi che devono tornare in francia forzatamente. Per ovviare a questo problema, se qualcuno e’ ancora in ballo, il consiglio e’ quello di fare un multi-entry visa, cioe’ un visto a piu’ entrate che dura di default 90 giorni e vi fa saltare il rinnovo (ovviamente questo lo abbiamo scoperto da altri viaggiatori e non al consolato, cazzo di buddha!)

Vaccini e medicine: per quanto riguarda i vaccini nessuno e’ obbligatorio; in ogni caso a me e blanca e’ parsa una buona idea farsi il richiamo dell’antitetanica, la vaccinazione contro il tifo (la potete comprare per una ventina di euro anche in farmacia, sono tre pillole da scofanarsi in sei giorni), e quella contro le epatiti – che blanca aveva gia’ fatto – per la quale avete bisogno di un mese di tempo per fare almeno i primi due richiami (una ventina di euro ciascuno). Per i vaccini basta andare a Milano in via Statuto all’ASL dove potete prendere appuntamento e fare tutto il necessario (se non siete di Milano sono ben cazzi vostri informarvi). Per quanto riguarda i medicinali il consiglio e’ quello di portarvi quello che usate di solito e di aggiungerci un po’ le cose che indicano in tutte le versioni della Lonely Planet per la Cina (io ho speso circa 80 euro di medicinali, ma blanca e’ abbastanza sensibile a varie cose per cui abbiamo preferito prendere una cosa in piu’ che una in meno). In ogni caso ogni citta’ cinese e’ fornita di farmacie e con l’ausilio di un frasario potete avere tutto quello che vi serve con un po’ di intraprendenza linguistica.
Ultimo argomento e’ quello dell’assicurazione sanitaria: il consiglio e’ quello di farla, a scanso di equivoci. Noi abbiamo scelto la Europe Assistance, che se fate il biglietto tramite i CTS (tessera di iscrizione 30 euro) costa molto meno che non farla a se’ (nel qual caso sono 150 euro circa, inclusa la tessera CTS).

Soldi: in Cina si preleva senza problemi dappertutto (nelle citta’) con qualsiasi circuito internazionale, ma accertatevi delle commissioni che vi rifila la vostra banca e di eventuali massimali. Se volete andare sul sicuro portatevi un po’ di contanti (euro vanno benissimo) e dei travel cheque, che vi cambiano in qualsiasi banca anche senza bancomat. Se non lo sapeste un euro sono circa 11-12 yuan (al momento, chi lo sa quando leggerete queste righe nella cache di google).

Contrattazione: i prezzi in Cina non sempre sono quello che sembrano. Spesso il primo prezzo che vi viene fatto e’ un tentativo a cui normalmente segue una contrattazione degna degli ottomani dei tempi andati. Il mio consiglio e’ di partire da una cifra tra il 10 e il 30 per cento di quanto proposto e in assoluto non andare mai oltre il 50/60 per cento della prima richiesta. Attenzione pero’ perche’ non in tutti i luoghi si puo’ contrattare: le bancarelle sono zona franca e si contratta sempre, mentre nei negozi un po’ di sconto potete portarlo a casa sempre, ma non e’ detto. In generale non temete di essere pretenziosi perche’ i cinesi sono abituati a fare questa cosa, specialmente con gli occidentali e se non sono stronzi si divertono anche. Certo se fate una contrattazione di mezz’ora e poi non prendete un cazzo ci restano male. E’ bene sappiate che la Cina e’ un immenso bazaar.

Pernottamenti: il range di costi per dormire in Cina e’ molto ampio e dipende da una serie di fattori abbastanza ampia. Dormire in casa di qualcuno vi costa dai 10 ai 20 yuan (1-2 euro) ma di fatto vi capitera’ solo in cittadine molto piccole dove questo e’ la norma e la gente vi viene a pescare direttamente alla stazione come pesci in un barile. Nella maggior parte delle citta’ il costo di un posto in camerata in un ostello e’ compreso tra i 30 e gli 80 yuan (di solito 50 yuan, ovvero circa 5 euro). Le camere doppie sono circa 160-200 yuan (15-20 euro), ma possono essere molto piu’ alte e in rari casi in bettole di quart’ordine poco piu’ bassi. Il vero vantaggio delle camere doppie e’ il bagno in camera che soprattutto d’estate con il caldo infernale che fa, vi salva la vita.
Importante e’ prenotare. Di solito il modo migliore e’ arrivare all’ostello nella prima citta’ dove vi fermate e poi chiedere alla reception di prenotare per voi nella prossima localita’ in cui vi recate. Se siete soli e avventurosi potete anche provare ad arrivare e vedere cosa succede, perdendo svariate decine di minuti ogni volta. Molti ostelli hanno anche il servizio di raccolta alle stazioni e se gia’ sapete con che treno arrivate, vi conviene dire di si’ ed evitare spiacevoli qui pro quo (tipo di essere adescati da qualcuno che si spaccia per il vostro hotel e che non lo e’, portandovi in un altro albergo e innescando tutta una serie di problemi di complicata soluzione soprattutto per le difficolta’ linguistiche).
Non portatevi sacchi a pelo e lenzuola. Ce le hanno tutti e non servono a un cazzo. Fanno solo peso nello zaino.

Treni: il modo piu’ semplice per viaggiare in Cina e’ il treno. Ha una serie di complicazioni non banali, ma e’ comodo, pulito tutto sommato, e puntuale. Ci sono svariati tipi di biglietti per il treno in Cina: in piedi, sedili duri, sedili morbidi, cuccette dure, cuccette morbide. Di fatto quelli che vi capitera’ di acquistare sono i posti a sedere normali che si chiamano ying zuo piao (硬座票) o anche solo zuo piao: li riconoscete perche’ quando ve li danno sotto la stazione di partenza e di arrivo, a destra, trovate il simbolino di cui sopra e l’indicazione della carrozza (che 车) e del posto a sedere (indicato con il simbolo hao, numero, 号). Se non trovate posto a sedere, non vi perdete d’animo, e acquistate un posto in piedi (wu zuo, 无座, o zhan piao, 站票): sul treno potrete facilmente poi trovare posto. In ogni caso un viaggio fino alle tre ore e’ sopportabile anche in piedi, tanto di cose da vedere ce n’e’ finche’ si vuole. In alcuni casi vi potra’ capitare di viaggiare di notte e quindi di dover usare le cuccette dure (ying wo, 硬卧), che non sono dure per niente e anzi conciliano il sonno. Le cuccette sono sei per scomparto: quelle in alto (shang, 上) sono molto vicino all’aria condizionata e possono essere scomode da accedere; quelle in mezzo (zhong, 中) sono il miglior compromesso, mentre quelle in basso (xia, 下) sono molto comode e spaziose, ma sono usate fino alle 22.00 anche dagli altri viaggiatori (non sempre ma e’ nel loro diritto). Alle 22.00 si spengono le luci e tutti a nanna.
I biglietti possono essere acquistati nella stazione da cui si parte o in particolari agenzie anche altrove, ma non ci ho mai provato e non sono molto sicuro di come funzioni. Anche qui la reception di tutti gli ostelli vi aiutera’ volentieri, talvolta chiedendo un sovrapprezzo (30-40 yuan). Io consiglio vivamente almeno una volta in una stazione piccola e tutto sommato poco affollata, come quella di Kaifeng (开封), di provare a fare il biglietto da voi. Non e’ impossibile dove non dovete scegliere la fila in base all’orario di partenza del treno 🙂 In ogni caso il consiglio e’ di copiarvi su un foglietto: partenza, arrivo, giorno e mese di viaggio (ricordate che i giorni si indicano con il numero seguito dal carattere ri 日, e i mesi dal numero seguito dal carattere yue 月), numero di biglietti (numero seguito dal carattere piao 票 ovvero biglietto) e se sapete a che ora e’ il treno pure quella. Poi dovete armarvi di intraprendenza linguistica e capire che cazzo vi risponde l’addetto. Evitate domande aperte e attenetevi a comunicazioni base tipo: domani, dopo, prima, sopra, sotto, seduto, in piedi, va bene.
Ricordatevi nel caso di viaggi lunghi di portarvi qualcosa da mangiare, che come ovunque ci sono baracchini in tutti i treni ma sono molto meno economici. Il top sono gli spaghetti gonfiabili: scatoline con spaghetti disidratati a cui aggiungere acqua calda per un pasto decente. I cinesi ne vanno pazzi e dopo il primo viaggio scoprirete anche voi che sono molto comodi, dato che l’acqua calda e’ gratis per tutti sul treno (invasamento cinese con il the!)

Taxi: i taxi sono molto economici a patto che seguiate alcune regole. In primo luogo chiedete sempre, se non lo fanno da soli, di attivare il tassametro (fao piao, la cui prima sillaba non ho idea di come si scriva, ma la cui seconda sillaba significa biglietto, ricevuta, 票). Occhio che fuori dalle stazioni delle grandi citta’ sono appostati in molti che cercano di proporvi il viaggio in taxi a un prezzo forfait, ma e’ un’inculata e infatti appena gli dite fao piao si prendono male.
In secondo luogo considerate che c’e’ sempre un valore di corsa minima che e’ scritto anche fuori dai taxi: a shang hai e’ 11 yuan, mentre nelle citta’ piu’ piccole e’ 5-6 yuan. Considerate la cosa quando decidete di prendere un taxi.

Bus: i bus sono molto comodi, ma se non avete idea di dove state andando possono essere complicati. Quando arrivate in una citta’ cercate dal vostro ostello o albergo una mappa dotata di scritte sia in chinao che in inglese e gli autobus. O quello che ci si avvicina di piu’. In molte citta’ ve le vendono pure fuori dalle stazioni: non pagatele mai piu’ di 5 yuan, perche’ vi stanno fottendo. I bus sono comodissimi, poco affollati a parte nelle metropoli dove sono l’inferno. Il viaggio in bus costa 1-1.5 yuan che dovete avere cash senno’ non salite, quindi regolatevi con monete e banconote di piccolo taglio.

Aerei: in cina si prendono anche molti voli interni ma nei periodi non assurdi come quello delle olimpiadi costano comunque 4 volte il treno. Magari sono economici lo stesso (tipo 80 euro per andare a pechino da shanghai), ma il treno costa meno. Sappiatelo.

Lingua e relazioni: se avete voglia e’ facile comuicare con i chinao. Tanto non si capiscono neanche tra di loro. Di fatto al telefono spesso non sanno di che cazzo parlano 🙂 Alla fine e’ tutta una questione di suoni gutturali per esprimere assenso o dissenso e di quattro parole di sopravvivenza. Se siete intraprendenti anche senza manco mezza parola di cinese ve la cavate con un sorriso e una ghignata generale, ma qualche parola vi aiuta. Soprattutto: numerazione, direzioni, frasi di base per ringraziare e chiedere costi. Prendete un frasario qualsiasi per aiutarvi: io e il socio consigliamo quello della Vailardi (Io Parlo Cinese), mentre ottidia e gizauro sono invasati con quello della Lonely Planet. Portatevelo sempre appresso, sara’ molto utile. Se poi spiccicate due parole i cinesi cominciano a parlarvi come se vi conosceste da venti anni, anche se voi vi sentirete dei dementi 🙂
I cinesi si toccano poco, ma sono molto socievoli e consiglio a tutti di provare a fare quattro chiacchiere. Considerate che la prima domanda e’ sempre: "da dove vieni?" La risposta e’: "iii-daa-lii".

Cibi: se non volete mangiare cinese sono cazzi vostri. Se volete mangiare cinese vi rimando al frasario. Il consiglio in generale e’ quello di andare per bancarelle dove vedete quello che volete oppure di scegliere i posti piu’ piccoli e sfigati: saranno super economici (io mangio mediamente con 30 yuan per tre-quattro piatti, the e riso) e buoni, anche se non sempre quello che vi aspettate. Considerate che nei posti dove mangiano i chinao mediamente non hanno roba da bere, che si compra a parte (spesso la birra fa eccezione, ma l’acqua no) a meno di non bere solo the durante il pasto. Il consiglio e’ quello di imparare dal frasario i caratteri per spaghetti (mian 面), ravioli (jiao 饺), carne (rou 肉) che sottintende di maiale, pollo (ji 鸡 o jiding 鸡丁), agnello (yang 羊), manzo (niu rou 牛肉), verdura (cai 菜). Volendo anche qualche metodo di cottura tipo vapore, spiedino (il mitico chuan 串), saltato (chao 炒), ma soprattutto la frase fondamentale: bu tai la (不太辣), non troppo piccante. In ogni caso e’ tutto buonissimo e un pasto vi viene via per 10 yuan in due in una bancarella, per 30 yuan in due in un negozietto chinao, per 80 yuan in due in un ristorante vero e proprio. E i chinao mangiano ovunque, ricordatelo. Ultima cosa: se siete malati di caffe’ sappiate che e’ molto difficile trovarlo e vi conviene recuperare anche in cina in un supermercato del nescafe’ da fare con l’acqua calda gratis che vi forniscono. Inoltre se come me non sopportate la colazione cinese attrezzatevi con dei biscottini da pucciare nel the.

Con questo penso di aver affrontato tutti gli argomenti generali e posso passare ai luoghi in particolare che abbiamo gia’ visitato.

Shang Hai – 上海

Considerate questo un primo assaggio di Shang Hai. A fine luglio quando saremo di nuovo li’ presumo che dovremo darvi maggiori informazioni.
A Shanghai arriverete spesso in aereo: per arrivare in citta’ vi conviene prendere un taxi che dovrebbe spillarvi qualcosa come 150 yuan. Se vi chiede di piu’ mandatelo sonoramente affanculo. Oppure piu’ banalmente ricordatevi di chiedergli il tassametro (fao piao).
All’interno della citta’ vi tocchera’ muovervi con i taxi e questo fara’ levitare i costi (20-30 yuan a corsa, quindi regolatevi).
Per quanto riguarda l’alloggio non saprei, dato che sono stato ospite a casa del socio.
Per il cibo l’elenco sarebbe infinito, ma mi sentirei di consigliare l’angolo ravioli+spaghetti all’angolo di xinhua lu da casa del socio (attendente il prossimo post per i dettagli). A quell’incrocio, si trovano molti altri ristoranti ottimi e con prezzi per cinesi, quindi molto bassi con cibo molto buono.
Obbligatorio per tutti il Sofa Bar: Xiang Hua Qiao Lu (La via del Ponte dei Fiori Odorosi) dove abita anche il mio socio.
Per ora Shanghai la concludo cosi’, anche perche’ ho dei falchi alle spalle che aspettano il computer da due ore.

Suzhou – 苏州 

Suzhou e’ un ottima gita di un giorno da Shanghai. Prendete il treno anche in piedi dato che sono 45 minuti, ma i vagoni sono affollati. Il treno costa 17 yuan in piedi e poco di piu’ seduti. A Suzhou consigliamo la Pagoda del Tempio Settentrionale (bei si ta, 北寺塔), da raggiungere velocemente dalla stazione con un baracchino motorizzato (state sotto i 20 yuan per tutto il baracchino, ma anche 15 vanno bene). Per il resto giratevela con calma, seguendo i consigli della Lonely, ma anche semplicemente girandovi le vie piene di negozietti con cose anche di una certa qualita’. Suzhou e’ una citta’ turistica di 5 milioni di abitanti, nella quale potrete trovare di tutto, incluso il caffe’.

Kaifeng – 开封

Kaifeng e’ splendida e popolare. La citta’ e’ piena di negozietti e di cose che meritano di essere viste, percui non disdegnate di farvi una bella camminata di un paio d’ore. Se la fate tra le sei e le dieci di sera beccate il meglio sia del giorno che della notte. E’ una citta’ con un centro e delle vie molto commerciali, ma tutto sommato con moltissimi negozi tradizionali.
Noi abbiamo dormito al Dajintai Hotel (大金台宾馆) in Gulou Jie (鼓楼街), in centro, molto economico ma decente per il suo prezzo (160 yuan la doppia). Non ci sono molti servizi aggiunti e l’inglese non sanno manco cos’e’, ma non e’ un problema.
Per mangiare il vero consiglio e’ quello di andare al Mercato Notturno (yeshi, 夜市) che si trova proprio all’incrocio che trovate fuori dall’albergo dalle sette/otto di sera: un tripudio. Da provare assolutamente.
Per quanto riguarda le attrazioni turistiche le due pagode sono molto belle: la Pagoda Po (po ta, 繁塔)  abbandonata in un quartiere veramente popolare e che merita una visita in se’ vi streghera’ con la sua semplicita’ in mattoni, mentre la Pagoda di Ferro (tie ta, 铁塔) rappresenta il tentativo del Governo cinese di riprendere in mano un po’ i siti turistici, in questo caso senza fare troppi danni. A parte questo andate alla ricerca della Moschea e del quartiere Islamico (che e’ ben imboscato ma vi lasciamo il divertimento di cercare seguendo le indicazioni della Lonely Planet), nonche’ il Tempio del Primo Ministro (la principale attrazione della citta’). La verita’ e’ che il meglio di se’ Kaifeng lo da girandosela a piedi e senza particolari pretese o cose in mente. E’ un posto in cui si sente ancora la cina piu’ genuina che a un turista capitera’ di incontrare.
La stazione di Kaifeng e’ meno moderna di altre, ma anche meno affollata e potrete cimentarvi con l’acquisto di un biglietto. I taxi hanno una corsa minima di 5 yuan e con quelli arrivate dappertutto, per cui non preoccupatevi.

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  1. 20 Luglio 2008 a 19:33 | #1

    Ciao Nero, alcune cose dipendono moltissimo dai posti dove vai!!! La Cina è enorme, ed enormemente varia, per cui, da esperienza diretta posso aggiungere che: sacco a pelo o lenzuola vanno portati, soprattutto in regioni come il Sichuan, pena pidocchi o pulci. L’odore di yak rimane comunque 😉
    I bus non sempre sono cosi’ idilliaci: in città li ho trovati (2005) ben organizzati, ma appunto in Sichuan alcuni erano un incubo in termini di orari, efficienza, pulizia, ecc. Tutti fumano, tutti sputano ovunque, passano non si sa quando. Ma comunque in alcune zone è l’unico mezzo fai da te, quindi, va benissimo. io non piccante l’avevo imparato con un suono tipo “puu-laa-de”.
    Poi, spesso ho contrattato anche il prezzo degli alberghi, che comunque in Sichuan erano nel 2005 molto più bassi di quelli di cui parli: 2 euro per una doppia, in zone dove l’unica volta che avevamo il bagno in camera era meglio non averlo: le fognature non erano un capolavoro di idraulica.
    Noi ci siamo trovati benissimo con il frasario Lonely, anche se in molti posti rurali diventa complicato trovare qualcuno che capisca la tua pronuncia e sappia leggere cosa c’e’ scritto. Cmq, la mia esperienza è solo di Pechino, Sichuan e pezzi di Yunnan. Ciao e buon viaggio.

  2. b.
    25 Luglio 2008 a 12:58 | #2

    ehm non per fare il precisino…

    bu la de: NO assolutamente non piccante, vi prego…

    bu tai la: non troppo piccante…vorrei ma nn posso…:-P

    non sapete cosa vi perdete, ad ogni buon conto…

    ciao!
    b.

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