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Prendere il Toro per le corna

21 Settembre 2008

 

La battuta sembra scontata ma lo è meno di quanto potrebbe sembrare. La partita con il Torino dimostra molte cose: dimostra che quando giochiamo con la testa e con le gambe non ce n’è per nessuno; dimostra che chi ci affronta a viso aperto rischia e questo significherà che tutti ci verranno sotto con lo spirito di Doria e Catania e cioé chiusi come cozze; dimostra anche che basta poco per mandare in vacca un grande match.

Il Torino scende in campo per giocare a modo suo, senza snaturarsi come aveva detto De Biasi, ma facendo un po’ più di attenzione al centrocampo. I nerazzurri ci  mettono più o meno 15 minuti a rodare il motore e poi cancellano i granata dal campo. Fino a quel momento in ogni caso di tiri in porta praticamente non se ne vedono né da una parte né dall’altra. Tra il 20esimo e il 30esimo l’Inter accelera, mette due palle alle spalle di Sereni (vero e proprio agnello sacrificale), e chiude il match. Poi si limita a controllare e ampliare il margine con il gol perfetto di Ibra su una delle tantissime ripartenze (o contropiedi che dir si vogliano). Verso il 30esimo del secondo tempo caliamo e rischiamo di compromettere la partita, ma dieci minuti di cuore granata non bastano a cancellare il dominio nerazzurro in tutta la partita: un calo che sa più di psicologico che fisico, dato che al 40esimo ricominciamo a correre a centrocampo e il Torino non vede più la palla. 

Julio Cesar si merita un ottimo voto in virtù delle parate decisive fatte quasi esclusivamente nei 10 minuti di furore granata, che salvano il risultato ed evitano borbottii e facili scassamenti di palle da parte di media, burattini e vedove. Certo il calo verticale di Matrix in mezzo alla difesa dal 60esimo in poi non aiuta a stare tranquilli. Proprio Matrix segna una battuta di arresto nella crescita che avevamo notato fino ad oggi: ricomincia con gli interventi omicidi solo fortuitamente non sanzionati da Farina, con i salti e le marcature fuori tempo, e con le sceneggiate inutili. Speriamo non si stia compiacendo troppo di essere tornato un quasi giocatore di calcio. Burdisso mette le pezze alla difesa centrale, ordinato e senza sbavature: nessuna lamentela, nessuna lode eccessiva. A sinistra rientro per Chivu nella posizione che lo esalta meno, quella di terzino sinistro: qualche svarione, poche spinte e molto controllo del territorio. Prezioso ma ancora deve trovare il ritmo partita, e noi continuiamo a vederlo bene a centrocampo più che come terzino. A destra Maicon è un’ira di Dio: deride i giocatori che ha davanti, li umilia e finalmente trova il gol perfetto. Sereni non può nulla sulla cannonata da fuori area nel sette che chiude la partita per sempre. Inestimabile

A centrocampo siamo quasi alla quadratura. Zanetti soffre la disposizione a tre, ma dopo i primi minuti di ambientamento capisce dove posizionarsi. Cambiasso deve ancora trovare il ritmo giusto ma è già imprescindibile. Vieira gioca ancora 90 minuti senza rompersi (toccatevi le palle e le tette sinistre) e con grande autorità. Fino a che i polmoni e le gambe reggono, e i tre a centrocampo attaccano gli spazi e organizzano le ripartenze si assiste a un indizio di come sarà la vera Inter mourinhana. Ed è una figata, anche se io rimpiango – ma non escludo che le vedremo – le sgroppate sulle fasce del 4-3-1-2 manciniano.  Davanti le geometrie sono tutte da trovare: la grandissima notizia è un Adriano con la testa, anche se stento a credere che durerà. Corre, difende, fa salire la squadra, si muove correttamente anche da un punto di vista tattico (!!!!!!) e quasi quasi mette pure il gol. Merita applausi e incoraggiamento – e anche qualcuno che lo segua giorno e notte per evitare che ricada nel tombino da cui sembra essersi tirato fuori. Ibra giochicchia per parecchio tempo, ma poi decide di giocare a calcio e la difesa del Torino si mette a piangere. Non c’è altro da dire. Mancini sta per ora meritando l’acquisto più di Quaresma – che non ne azzecca una, ma a cui vogliamo dare l’alibi della destabilizzazione dovuta alle improvvide parole di Moratti in settimana faccia a faccia con Candido Cannavò. Il brasiliano si trova alla perfezione con Ibra e Adriano, anche se i movimenti offensivi ancora sono da registrare. Con una difesa più organizzata di quella granata sarebbe stato più difficile fare una figura così sontuosa. 

In sintesi: la squadra c’è, il gioco anche, la condizione pure. Non siamo all’Inter che c’è nella testa di Mourinho, ma stiamo crescendo a vista d’occhio. Ai tifosi tocca urlare, applaudire e sorridere per i risultati che per ora stanno arrivando. 

 

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  1. spacecozza
    22 Settembre 2008 a 0:54 | #1

    Oggi in tribuna, ma per Figo salire fino al terzo rosso sarà sicuramente un impegno da non sottovalutare. Lo aspetto con un borghetti di consolazione. 🙂

    Sono ancora convinta che la fase di perfezionamento dei meccanismi e della forma di certi elementi richiederà ancora tempo per raggiungere i livelli che mi aspetto, ma attendo con curioso interesse la 5° giornata.

  2. 22 Settembre 2008 a 8:17 | #2

    Caro Nero,
    ecco il link di un mio pezzo statistico sulla vittoria dell’Inter sul Toro..diffondi e fai diffondere, ciao Marco

    http://marcoliguori.blogspot.com/…o-il-toro.html
    domenica 21 settembre 2008
    Inter ad alto rendimento contro il Toro: 3 tiri a segno su 5 in porta
    Decisamente inferiori i granata: su 14 conclusioni totali, cinque sono state indirizzate verso la rete avversaria e un solo gol

  3. granata de roma;-)
    23 Settembre 2008 a 0:06 | #3

    qui ti volevo blix! premesso che ci date le piste e figurarsi…vi ha detto di un culo inaudito, per dirla in francese: il primo è un autogol di pisano, altro che mancini (il torello è esperto in questo: vedi di loreto con la reggina), quello di maicon è da fenomeno o da fortunello: fai te…
    in tutto altri 3 tiri in porta compreso il fugone di ibra, ma con i sardamelloni che abbiamo in difesa,pure te ed io ce la facevamo…poi mi pare che il torello rimedi un paio di pali, un golletto, un paio di paratone di julio cesar e un rigoretto che si poteva fischiare…fai te…non siete messi benissimo, che il torello per di più è poca cosa, soprattutto in difesa…anche se mourinho comincia a starmi simpatico: e poi sempre meglio dei gobbi maledetti e dei vostri odiosi cugini e visto che per la rometta non è anno tifo ancora per voi, per lo scudetto: ma è dura, soprattutto se non trovate una squadra sfigata come il torello;-)

  4. nero
    23 Settembre 2008 a 22:09 | #4

    granata de roma hai le fette di prosciutto in varie parti del corpo. scusa ma se hai visto la partita, sai benissimo che l’inter non certo al massimo della sua espressione ha umiliato il toro per 70 minuti, ovvero tutta la partita tranne i primi dieci minuti in cui non è successo nulla e i minuti tra 75esimo e 85esimo in cui il toro ha reagito.
    Le statistiche non contano in questo caso, dato che prendono per tiri anche robe che finiscono per sbaglio a tre metri dalla porta. Conta vedere la partita e la sicurezza con cui si tiene il campo: e se hai visto la partita sa chi ha vinto meritatamente, e chi invece recrimina maggior fortuna per non ammettere di essere palesemente inferiore.

    Quando troveremo una squadra meno sfigata, vedremo. A domani.

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