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Negro va bene, purché dica sì buana

8 Gennaio 2010

 

Balotelli multato per gli applausi rivolti al pubblico di Verona: la sua è apologia del razzismo. [spinoza.it]

In questi  due giorni diversi eventi mi hanno portato a ripensare all’arretratezza e alla disperazione in cui ormai sguazza il paese in cui vivo (viviamo?). In particolare trovo eticamente, politicamente e umanamente inaccettabile il livello della discussione sul problema del razzismo in questo paese: siamo un popolo di pecore, ormai abituati a stare zitti qualsiasi cosa ci accada intorno, incapaci di prendere parola, di scegliere una posizione e di ragionarne, preda di gossip e dettagli fuorvianti per non affrontare mai il cuore del discorso. C’è sempre un ma, un però, un distinguo. E se non ci sono in ogni caso ognuno la può pensare come vuole che vale sempre tutto. 

Domenica Mario Balotelli esce dal campo e per una volta tanto anziché farsi espellere applaude ironicamente i tifosi che lo subissavano di ululati (chi non li ha sentiti è in malafede). Parte la solita gogna mediatica – su di lui ovviamente, non sul razzismo del 90% dei tifosi e dei cittadini italiani – e il giudice sportivo Tosel lo multa per gli applausi, mentre non dice nulla sui comportamenti che hanno portato Mario a reagire così. 

Ieri dei "balordi" (definizione giornalistica) sparano con pistole ad aria compressa contro degli immigrati che vivono nelle baracche e tutti i giorni in nero a quattro lire raccolgono la frutta e la verdura per un padroncino italiano a Rosarno. Gli immigrati si rompono il cazzo e si scatena un putiferio di tutti contro tutti. Il commento del ministro dell’Interno è: "troppa tolleranza, i troppi immigrati esasperano il clima".

Il processo mentale è chiaro no? E’ sempre colpa delle vittime, mentre i carnefici sono persone che fanno quello che farebbero (faremmo? fareste?) tutti. I negri vanno bene e li possiamo accettare nelle nostre città se sono buoni, buonissimi, se non si azzardano a fare quello che è normale per qualsiasi italiano vero ™. Non è che basta che siano dei cittadini come gli altri, devono essere dei cittadini modello, degli agnellini perfetti, perché sennò devono morire, devono essere schiacciati, riportati alla loro condizione di scimmie.

Messa così suona un po’ dura eh? Ma il giustificazionismo e i distinguo che sento continuamente quando si parla di episodi di razzismo nasconde sotto sotto questa logica. E Mario – per quanto magari nella sua vita privata sarà un pirla straricco non ne dubito, io non lo conosco però – come Abba come altri sono un simbolo di quanto e come sta cambiando questo paese, nonostante i desideri di xenofobi, ignoranti, balordi  e gente di questa risma. Io ho due speranze: che gli immigrati irregolari E regolari ci lascino a marcire nella merda in cui viviamo, che se ne vadano e ci mostrino quanto poco valiamo. E dall’altro lato che i ragazzi e le ragazze italiane di origine straniera ci piscino in testa, fisicamente, umanamente e in termini di quanto la loro vita sarà migliore e più soddisfacente di quella dell’italiano medio. 

 

  1. MAssi508
    9 Gennaio 2010 a 14:28 | #1

    Mai finale di post fu più azzeccata, speriamo succeda, che io no ci (mi) sopporto più..

  2. nero
    10 Gennaio 2010 a 16:01 | #2

    Ovviamente il finale di Rosarno era già scritto: i mafiosi e i politici del comune (che è commissariato per mafia ma non lo dice nessuno) rimangono, difesi dalle ffoo, mentre i migranti vengono cacciati a migliaia, presi a fucilate mentre si allontanano.
    A nessuno ricorda qualcosa? Altro che nazisti dell’illinois…. :(((((((

  3. zotico1.0
    11 Gennaio 2010 a 11:40 | #3

    massì ma che se ne vadano gli immigrati, tanto in Italia lavorare non conviene.

  4. canaglia
    11 Gennaio 2010 a 20:12 | #4

    Quanti sono stati i deportati alla fine? Un migliaio?
    Pensa te quanti stipendi non versati alla fine di tutta la storia..
    Per correttezza il signor marone poi ha voluto distiguere tra negri schiavi e negri miliardari, negli stadi non si puo’ piu’ fare buuu

  5. ppn
    12 Gennaio 2010 a 14:40 | #5

    …è rimasto impresso nella retina il titolone de Il Giornale di ieri, in cui veniva disinvoltamente utilizzata l’espressione “negri irregolari”, non so se per disntizione con altri negri, mapperò sicuramente negri anche loro.
    Ho cercato di spiegare alla edicolante che incendiarle il banco dei quotidiani non sarebbe stato niente di personale, ma ha avuto da ridire.

    Comunque la retina ha chimato in causa il timpano, che a sua volta ha rievocato un ritornello quanto mai attuale:

    tifiamo rivolta
    tifiamo rivolta

  6. zotico1.0
    13 Gennaio 2010 a 12:24 | #6

    a me non piace
    1)che nessuno dica mai che se questa gente spende un sacco di soldi e rischia la vita per attraversare il mediterraneo e venire a fare questa vita sicuramente non lo fà per divertirsi. nessuno glielo chiede.
    2)che quando ci sono fatti di cronaca che riguardano degli stranieri (es. i rumeni) nessuno va a chiedere ai rumeni cosa ne pensano. A loro, per ovvi motivi, da più fastidio che a noi. Mi ricordo che dove lavoravo (Brescia)sono arrivati due tecnici ad aggiustare la macchina del caffè, parlavano una lingua straniera e ho chiesto loro che lingua fosse. Prima mi hanno detto che era sardo, poi mi hanno detto che erano romeni, ma quelli buoni. Si vergognavano. Perchè nessuno chiede a questa gente cosa pensa?
    3)Perchè nessuno chiede mai ai ragazzini musulmani se gliene frega davvero qualcosa del crocifisso e del presepe? Secondo me non gliene frega niente.

    Insomma alla fine diciamo tutto noi,e a loro non chiediamo le cose più banali che almeno ci toglierebbero un po’ di paura. Poi, uno sull’immigrazione può pensarla come vuole, ma mi sembra disonesto il fatto che queste cose non si dicano e non si chiedano, come se gli immigrati siano una cosa che deve fondamentalmente farci paura, il fatto di essere qui sia quasi una colpa che noi dobbiamo tollerare….

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