Allucinazioni antipolitiche
La situazione che si sta delineando in questi convulsi giorni sulle elezioni regionali e sulla presentazione delle liste è allucinante. Ma non per i motivi che molti commentatori e politici stanno presentando (che nella loro cialtroneria sono sicuramente fuori di senno, ma questo ça va sans dire). Il vero delirio è un atro.
L’antipolitica prepotente e liberista berlusconiana ha spinto nell’angolo dell’antipolitica legalista le sinistre e tutte le persone che fanno culturalmente riferimento a un’area progressista e anti-conservatrice (tanto per capirci). Così di fronte alle carenze e ai magheggi della lista formigoni e polverini, ai dispettini legalitari dei radicali, ai ricatti di berlusconi, gasparri e la russa, anziché riaffermare il primato della politica, ci si nasconde dietro i giudici, sperando che risolvano loro la disputa. Una vera e propria contro-esibizione di inettitudine politica di rara magnitudo.
Possibile che a nessuno venga in mente di dire: il punto non è la legge, il punto è la politica. Che la destra si assuma le sue responsabilità, ammetta l’incapacità di gran parte dei suoi dirigenti – nei ranghi per interesse personale e per avidità più che per perorare un’idea di società o di paese – e ne paghi il fio. Poi ognuno voterà secondo le sue idee, senza cercare di far saltare questo o quel candidato sperando in un indiretto beneficio (che non arriverà, anzi vedrete che la destra rinserrerà le fila e recupererà quello che aveva perso con i recenti scandali mafiosi e laidi in cui era rimasta coinvolta un po’ in tutta Italia). No, invece. Tutti dietro l’indice di un giudice. Ossuto, magro e insufficiente. Almeno se vogliamo parlare di politica.
Io rimango sempre più basito. E spinto verso il nichilismo più assoluto.
Esimio,
premettendo che sono d’accordo su tutto quello che dici, sarei però qua a fare una precisazione:
quello che è successo in questi giorni è semplicemente un … come dire, stupido trabocchetto in cui sono caduti i minchioni del pdl.
Che cosa è successo:
il giorno ultimo per presentare le liste elettorali, dopo giorni di massacro interno su chi dovesse essere candidato e chi no e dove se primo o terzo e via fuffeggiando, i cialtroni pidiellini – nella figura eccelsa di un ex psi e il suo enturage, ora accasato a “destra” – arrivano nel palazzo della consegna con ancora un tot di carta burocratica da compilare, e si mettono a farlo in loco. Peccato che sempre in loco ci siano dei socialisti, ora accasati a “sinistra”, che notato il fatto cavano fuori un simpatico cellulare di videocamera dotato e iniziano a riprendere il tutto.
Panico!
Il socialista di “destra” sclera, prende armi e bagagli, e si fionda fuori a finire il su’ mestiere.
I socialisti di “sinistra”, avezzi alle porcate, vedono che mancano pochi minuti alle 12 – ora di chiusura della consegna – e si piazzano sull’uscio alla “cordoni compaaaaagni!”.
Quando i pidielle tentano di rientrare inizia un po’ di spintonamento, parole, gazzarra, ma alla fine i fessi rimangono fuori.
Dove sta il giuoco: sta nell’astuzia degli sgamati ex psi, che colgono al balzo il lampo di genio e agiscono.
Ma di per se quanto succede è quello che succede da sempre – a “destra” e a “sinistra” e su cui tutti hanno sempre chiuso decinaia e decianaia di paia di occhi.
Il dato politico – se proprio proprio lo vogliamo vedere – sta nel fatto che sti minchioni sono stati a litigare fino a 5 minuti prima di consegnare le liste per i loro scazzi interni.
Ma questo già si sapeva, e quel che è successo dopo è solo triste folklore e poco più.
Cioè l’itaglia, così come ce la troviamo tra le mani…
Pisenlov e forza Atalanta 😉
boh, mi piace quello che avete scritto, entrambi, però il disprezzo dell’antipolitica legalista non so….prima di tutto, se si parla di politica le regole vanno rispettate, altrimenti non stiamo parlando di politica, ci stiamo prendendo in giro, ed è inutile parlare di politica…quindi qui in Italia siamo in una situazione prepolitica?…se poi una classe politica molto molto corrotta sia la dimostrazione di un primato dell’economia sulla politica, non saprei, ma l’ho sentito dire. Ecco, forse, se non ci sono regole, il primato passa all’economia, che è avvantaggiata.
Ci vogliono regole rispettate perchè il primato sia della politica e non dell’economia. E’ una lotta impari, lo so…