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Inter in Wonderland: questione di rispetto

8 Marzo 2010

 

Diciamocelo: i segnali c’erano tutti.

Motta che fa il malato immaginario; la divisa del centenario che ormai ha sinceramente fatto il suo tempo; Preziosi che fa il nostro addetto stampa. Le ultime epifanie sono clamorose: Mourlino in skybox è adagiato su un cuscino e ben al calduccio sotto una copertina nerazzurra; e le nostre due concorrenti per il titolo non vanno oltre lo 0-0 dandoci un’ottima scusa per pareggiare senza remore.

Per ottanta minuti in campo ci sono solo delle figurine: da un lato il Genoa più orrendo che si sia visto negli ultimi cinque anni; dall’altro un Colosso smunto, un Calimero che sembra un paraplegico, un’Olandesina a corrente alternata, un Leone miciesco, un principe mezzo ranocchio, una Pantera con le coliche e un Supermario tornato nell’alveo della propria gemma, scomparso insieme alla Primavera che aveva fatto capolino nelle lande innevate del nord italia.

In tutto si e no due tiri in porta (uno per parte) e un paio fuori dallo specchio. Uno scandalo. In panchina c’è Beppe Barbapapà Baresi e non il Mago, in campo ci sono 11 mozzarelle crociate, cosa che non cambia al momento delle sostituzioni. Il fatto che si cominci a giocare praticamente in concomitanza con l’ingresso in campo della Trivella non deve trarre in inganno: lui non c’entra nulla, anche perché dovremmo altrimenti dedurre anche una funzione cruciale a Speedy Gonzales terzino sinistro.

E’ una mera questione di rispetto: sugli spalti ci sono 40-50mila sfigati che stanno prendendo un freddo della madonna, per vedere giocare a calcio i propri beniamini. Giocare a calcio. Non fare finta.

Se avevano tutti deciso per un pareggino che ai nerazzurri non costava nulla – mantenendo imbattutto il record casalingo di Mourlino, senza farsi recuperare alcun punto dalle dirette inseguitrici – e che ai genoani faceva gran comodo per alimentare i sogni europei, forse bastava avvisare della torta anche i tifosi e risparmiare loro il supplizio di novanta minuti di niente.

I dieci minuti finali un po’ più vivi li possiamo archiviare sotto la voce "antisgamo" nei confronti dell’Ufficio Indagini della Figc. Parliamoci chiaro: sono due punti buttati; senza alcuna giustificazione che sia atletica, nervosa o di altro tipo. Speriamo di non doverli rimpiangere. E qui diamoci tutti una bella grattata di palle per chi può (oppure di tette sinistre per chi non può).

Avrei preferito una partita di curling tra pinguini.

Categorie:spalti e madonne Tag:
  1. b.
    8 Marzo 2010 a 12:32 | #1

    guarda che siamo stati orrendi apposta…:-)

    se fossimo stati spumeggianti e vi avessimo fatto un pero, per dire, ci avreste riempito.

    Voi dormivate, noi non vi abbiamo svegliato. 🙂

    b (iscotto)

  2. 8 Marzo 2010 a 14:03 | #2

    ho visto solo le sintesi… ma visto il nulla mi sa che bastavano.
    certo, se definisci il pessimo genoa di ieri “il più orrendo che si sia visto negli ultimi cinque anni”, mi sa che ti sei perso almeno una trentina di partite gestite in maniera psicolabile dal santone della panchina…

  3. princesa
    9 Marzo 2010 a 12:07 | #3

    non accostare mai più il ranocchio a milito!

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