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La Lega dei Citroni: six-minutes-match

7 Aprile 2010

 


Dopo una prova così c’è poco da dire: si potrebbe parlare del lavoro incredibile di Mourlino, oppure dell’incredibile qualità dei nostri quattro là davanti, o anche del velcro sulla maglia di Julione Cesare che non si lascia sfuggire l’unico tiro veramente pericoloso dei russi. Ma sarebbero solo dettagli. Passo direttamente alla disanima della partita.

Il match di ritorno dei quarti di finale della Lega dei Citroni dura 6 minuti. Sei. Anche troppi, per i miei gusti. Tre sarebbe stato ancora meglio. Il resto della partita è poco più di un allenamento per gli eroi nerazzurri. Si passeggia, si rischia poco, ma ad ogni accelerazione potrebbe arrivare un nuovo gol. Partite così gli interisti non ne vedevano da anni se non decenni: assoluto controllo, tranquillità, mai un momento di ansia. Solo questo basterebbe a ricordarci che siamo diventati un’altra squadra, e tutto per merito nostro. Per adesso accontentiamoci di aver raggiunto il primo obiettivo stagionale (essere tra le prime quattro d’Europa e non solo). Il post è già più lungo di quanto lo sia stata la partita degli imbelli ex-sovietici.
 

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